domenica 16 gennaio 2011

LA PASSIONE SECONDO LE RIVELAZIONI DI LUISA PICCARRETA

Seconda parola sulla Croce


Confitto Amor mio, mentre con Te prego, la forza rapitrice del tuo amore e delle tue pene mantiene fisso il mio sguardo su di te; ma il cuore mi si spezza nel vederti tanto soffrire. Tu spasimi d’amore e di dolore e le fiamme che bruciano il tuo Cuore si elevano tanto in alto, che stanno in atto d’incenerirti; il tuo amore contenuto è più forte della stessa morte e tu, volendolo sfogare, guardando il ladrone alla tua destra, lo rubi all’Inferno: con la tua grazia gli tocchi il cuore, e quel ladro è tutto mutato, Ti riconosce, ti confessa per Dio, e tutto contrito dice: "Signore, ricordati di me quando sarai nel tuo Regno." E tu non esiti a rispondergli: "Oggi sarai con me in Paradiso"; e ne fai il primo trionfo del tuo amore. Ma nel tuo amore vedo che non è al solo ladrone che rubi il cuore, ma anche a tanti morenti! Ah, tu metti a loro disposizione il tuo Sangue, il tuo amore, i tuoi meriti ed usi tutti gli artifizi e stratagemmi divini per toccare i loro cuori e rubarli tutti a Te. Ma anche qui il tuo amore è contrastato! Quante ripulse, quante sconfidenze, quante disperazioni! E tanto il dolore, che di nuovo ti riduce al silenzio!

Intendo, o mio Gesù, riparare per quelli che disperano della divina Misericordia in punto di morte. Dolce Amor mio, ispira in Te fiducia e confidenza illuminata a tutti, specialmente a quelli che si trovano fra le strette dell’agonia; e in virtù di questa tua parola, concedi loro luce, forza e aiuto per poter morire santamente e volare da questa Terra al Cielo. Nel tuo SS. Corpo, nel tuo Sangue, nelle tue piaghe, contieni tutte, tutte, le anime, o Gesù. Per i meriti dunque di questo tuo preziosissimo Sangue, non permettere che anche un’anima sola vada perduta! Il tuo Sangue gridi ancora per tutte, insieme con la tua voce: "Oggi sarete con me in Paradiso".

Terza parola sulla Croce

Mio Gesù, Crocifisso straziato, le tue pene aumentano sempre di più: ah, su questa Croce tu sei il vero Re dei dolori; fra tante pene nessun’anima Ti sfugge, anzi dai a ciascuna la tua propria vita. Ma il tuo amore si vede contrastato dalle creature, disprezzato, non curato e, non potendo sfogare, si fa più intenso, Ti da torture indicibili; in queste torture va investigando che altro può dare all’uomo per vincerlo e ti fa dire: "Vedi, o anima, quanto ti ho amato, se non vuoi aver pietà di Te stesso, abbi pietà almeno del mio amore!" Intanto, vedendo che non hai più che dargli, avendogli dato tutto, volgi il tuo languido sguardo alla tua Mamma; anch’essa è più che morente per le tue pene, ed è tanto l’amore che la tortura, che la rende crocifissa al par di Te. Madre e Figlio V’intendete: e Tu sospiri con soddisfazione e ti conforti nel vedere che puoi dare alla creatura la tua Mamma, e, considerando in Giovanni tutto l’Umano Genere, con voce così tenera da intenerire tutti i cuori dici: "Donna, ecco il tuo figlio;" ed a Giovanni: "Ecco la Madre tua.". La tua voce scende nel suo cuore materno, ed unita alle voci del tuo Sangue continua a dire: "Madre mia, ti affido tutti i miei figli, tutto l’amore che senti per Me, sentilo per loro; tutte le tue premure e tenerezze materne siano per i miei figli; Tu me li salverai tutti". La tua mamma accetta. Intanto le pene sono così forti, che Ti riducono di nuovo al silenzio.

Intendo, o mio Gesù, riparare le offese che si fanno alla Ss. Vergine, le bestemmie e le ingratitudini di tanti che non vogliono riconoscere i benefizi che Tu hai fatto a tutti dandocela per Madre.

Come possiamo noi ringraziarti di tanto benefizio? Ricorriamo, o Gesù, alla tua stessa fonte e ti offriamo il tuo Sangue, le tue piaghe, l’amore infinito del tuo Cuore! O Vergine SS. quale non è la tua commozione nell’udir la voce del buon Gesù che Ti lascia a noi tutti per Madre?

Te ne ringraziamo, o Vergine benedetta, e, per ringraziarti come meriti, ti offriamo gli stesi ringraziamenti del tuo Gesù. O dolce Mamma, sii tu la nostra Madre, prendi cura di noi e non permettere mai che ti offendiamo anche menomamente. Tienici sempre stretti a Gesù, con le tue mani legaci tutti, tutti a Lui, in modo da non potergli sfuggire mai più. Con le tue stesse intenzioni intendo per tutti riparare le offese che si fanno al tuo Gesù ed a Te, dolce Mamma mia!

O mio Gesù, mentre Te ne stai immerso in tante pene, Tu perori maggiormente la causa della salvezza delle anime; io però non me ne starò indifferente, ma come colomba voglio spiccare il mio volo sulle tue piaghe, baciarle, lenirle e tuffarmi nel tuo Sangue, per poter dire con Te: "Anime, anime!" Voglio sostenere il tuo capo trafitto e addolorato per ripararti e chiederti misericordia, amore e perdono per tutti.

Regna nella mia mente, o mio Gesù, e risanala in virtù delle spine che trafiggono la tua testa; e non permettere che paura alcuna entri in me. Fronte maestosa del mio Gesù ti bacio, attira tutti i miei pensieri a contemplarti, a comprenderti. Occhi dolcissimi del mio Bene, quantunque coperti di Sangue, guardatemi; guardate la mia miseria, guardate la mia debolezza, guardate il povero mio cuore e fate che possa provare gli effetti mirabili del vostro sguardo divino. Orecchi del mio Gesù, sebbene assordati dagli insulti e dalle bestemmie degli empi, ma pure intendi ad ascoltarci; deh, ascoltate le mie preghiere e non disdegnate le mie riparazioni. Sì ascolta, o Gesù, il grido del mio cuore; allora si calmerà quando me lo avrai riempito del tuo amore. Volto bellissimo del mio Gesù, mostrati, fa che io Ti veda, affinché da tutti e da tutto possa staccare il mio povero cuore. La tua bellezza m’innamori continuamente e mi tenga sempre rapito in Te. Bocca soavissima del mio Gesù parlami, risuoni sempre la tua voce in me e la potenza della tua parola distrugga tutto ciò che non è Volontà di Dio, che non è amore.

O Gesù, stendo le mie braccia al tuo collo per abbracciarti, e Tu stendimi le tue per abbracciarmi. Deh fa, o mio Bene, che sia tanto stretto questo amplesso d’amore, che nessuna forza umana, possa svincolarci, e così abbracciati, io poggerò le tue labbra, e Tu mi darai il tuo bacio di amore. Così mi farai respirare il tuo alito dolcissimo, il tuo amore, il tuo Volere, le tue pene e tutta la tua vita divina. Spalle SS. del mio Gesù, sempre forti e costanti nel patire per amor mio, date a me fortezza, costanza ed eroismo nel patire per amor suo.

O Gesù, deh, non permettere che io sia incostante nell’amore, anzi fammi parte della tua immutabilità! Petto infiammato del mio Gesù, dammi le tue fiamme: Tu non puoi più contenerle ed il mio cuore, con ansia, le cerca attraverso quel Sangue e quelle piaghe. Sono le fiamme del tuo amore, o Gesù, che più Ti tormentano; o mio Bene, fammene parte: non Ti muove a compassione un’anima così fredda e povera del tuo amore? Mani SS. del mio Gesù, voi che avete creato il Cielo e la Terra, siete ridotte a non potervi più muovere! O mio Gesù, continua la tua creazione: la creazione dell’amore. Crea in tutto il mio essere vita nuova, vita divine; pronunzia le tue parole sul povero mio cuore e trasformalo tutto nel tuo. Piedi SS. del mio Gesù, non mi lasciate mai solo, fate che io corra sempre con voi e che io non faccia un sol passo da voi lontano. Gesù, col mio amore e con le mie riparazioni intendo ristorarti delle pene che Tu soffri nei tuoi SS. Piedi.

O mio Gesù crocifisso, adoro il Sangue tuo preziosissimo, bacio una per una le tue piaghe intendendo profondere in esse tutto il mio amore, le mie adorazioni, le riparazioni più sentite. Sia il tuo Sangue per tutte le anime luce nelle tenebre, conforto nelle pene, forza nella debolezza, perdono nella colpa, aiuto nelle tentazioni, difesa nei pericoli, sostegno in morte e ali per trasportarle da questa Terra al Cielo.

O Gesù, a Te vengo e nel tuo Cuore faccio il mio nido e la mia dimora. Da dentro il tuo Cuore, o mio dolce Amore, chiamerò tutti a Te; e se qualcuno vorrà avvicinarsi per offenderti, io esporrò il mio petto e non permetterò che ti ferisca, anzi lo chiuderò nel tuo Cuore, parlerò del tuo amore e farò convertire le offese in amore.

O Gesù, non permettere ch’io esca giammai dal tuo Cuore, alimentami con le tue fiamme, dammi vita con la tua vita per poterti amare come tu stesso brami essere amato.

Quarta parola sulla Croce

Penante Gesù, mentre stretto al tuo Cuore io mi sto abbandonato numerando le tue pene, vedo che un tremito convulso invade la tua Ss. Umanità; le tue membra si dibattono come se uno si volesse distaccare dall’altro, e tra i contorcimenti, per gli atroci spasimi tu gridi forte: "Dio mio, Dio mio, perché Mi hai abbandonato?" A questo grido tutti tremano, le tenebre si fanno più fitte, la impietrita Mamma impallidisce e sviene!

Mia vita! Mio tutto! Mio Gesù, che vedo? Ah, tu sei vicino a morire, le stesse pene tanto a Te fedeli, stanno per lasciarti; ed intanto, dopo tanto patire, con immenso dolore vedi le anime non tutte incorporate in Te, anzi scorgi che molte andranno perdute e senti la dolorosa separazione di esse che si distaccano dalle tue membra. E Tu, dovendo soddisfare la Divina Giustizia anche per loro, senti la morte di ciascuna e le stesse pene che soffriranno nell’inferno, e gridi forte, a tutti i cuori: "Non Mi abbandonate; se volete più pene sono pronto, ma non vi separate dalla mia Umanità. Questa è il dolore dei dolori, è la morte delle morti; tutto il resto mi sarebbe nulla, se non subissi la vostra separazione da Me! Deh, pietà del mio Sangue, delle mie piaghe della mia morte! Questo grido sarà continuo ai vostri cuori. Deh, non Mi abbandonate!"

Amore mio, quanto mi dolgo insieme a Te! Tu affanni; la tua Ss. Testa cade già sul tuo petto, la vita Ti abbandona.

Mio Amore, mi sento morire, anch’io voglio gridare con Te "anime, anime!" Non mi distaccherò da questa Croce, da queste piaghe, per chiederti anime, e se Tu vuoi, scenderò nei cuori delle creature, li circonderò delle tue pene, affinché non mi sfuggano e, se mi fosse possibile, mi vorrei mettere sulla porta dell’inferno per fare indietreggiare le anime ivi destinate e condurle al tuo Cuore. Ma tu agonizzi e taci ed io piango la tua vicina morte. O mio Gesù, Ti compatisco, stringo il tuo Cuore forte al mio, lo bacio e lo guardo con tutta la tenerezza di cui son capace e, per darti un son capace e, per darti un sollievo maggiore, faccio mia la tenerezza divina e con questa intendo compatirti, cambiare il mio cuore in fiume di dolcezza e versarlo nel tuo per raddolcire l’amarezza che provi per la perdita delle anime. È doloroso purtroppo questo tuo grido, o mio Gesù; più che l’abbandono del Padre, è la perdita della anime, che si allontanano da Te, che fa sfuggire dal tuo Cuore questo doloroso lamento! O mio Gesù, aumenta in tutti la grazia, affinché nessuno si perda, e sia la mia riparazione a pro di quelle anime che si dovrebbero perdere, perché non vadano perdute.

Ti prego ancora, o mio Gesù, per questo estremo abbandono, a dare aiuto a tante anime amanti, che per averle compagne nel tuo abbandono, par che le privi di Te, lasciandole nelle tenebre. Siano o Gesù, le pene di queste come preci che chiamino le anime a Te vicino e Ti sollevino nel tuo dolore.

Quinta parola sulla Croce

O mio Crocifisso moribondo, abbracciato alla Croce, sento il fuoco che brucia tutta la tua SS. Persona; il Cuore Ti batte sì forte, che, sollevandoti le costole, Ti tormenta in modo sì straziante e orribile, che tutta la tua SS. Umanità subisce una trasformazione da renderti irriconoscibile. L’amore da cui è avvampato il tuo Cuore tutto ti dissecca e brucia; e Tu, non potendo contenerlo, senti forte il tormento, non solo della sete corporale, per lo spargimento di tutto il tuo Sangue, ma molto più della sete ardente della salute delle anime nostre. Tu, come acqua vorresti berci per metterci tutti in salvo dentro di Te, perciò raccogliendo le tue affievolite forze, gridi: "Ho sete". Ah, questa voce la ripeti ad ogni cuore: "Ho sete della tua volontà, dei tuoi affetti, dei tuoi desideri, del tuo amore; acqua più fresca e dolce non puoi darmi, che la tua anima. Deh, non farmi bruciare. Ho sete ardente, per cui non solo Mi sento bruciare la lingua e la gola, tanto che non posso più articolare parola, ma Mi sento anche disseccare il Cuore e le viscere. Pietà della mia sete, pietà!" E come delirante per la gran sete, Ti abbandoni alla Volontà del Padre.

Ah, il mio cuore non può più vivere nel vedere l’empietà dei tuoi nemici che, invece di acqua, Ti danno fiele e aceto, e Tu non li rifiuti! Ah, comprendo, è il fiele di tante colpe, è l’aceto delle nostre passioni non domate che vogliono darti, e che invece di ristorarti Ti bruciano di più. O mio Gesù, ecco il mio cuore, i miei pensieri, i miei affetti, ecco tutto il mio essere affinché Ti disseti e dia un ristoro alla tua bocca arsa ed amareggiata.

Tutto quello che ho, tutto quello che sono, tutto è per Te, o mio Gesù. Se fossero necessarie le mie pene per poter salvare anche una sola anima, eccomi, io son pronto a tutto soffrire: a Te io mi offro interamente, fa’ di me ciò che a Te meglio piacerà.

Intendo riparare il dolore che Tu soffri per tutte le anime che si perdono e la pena che Ti danno quelle, alle quali, mentre Tu permetti le tristezze, gli abbandoni, esse invece di offrirli a Te, come ristoro alla cocente sete che Ti divora, si abbandonano a se stesse e così Ti fanno penare di più.

Sesta parola sulla Croce

Morente mio Bene, il mare interminabile delle tue pene, il fuoco che Ti consuma e più che tutto il Volere supremo del Padre, che vuole che Tu muoia, non ci fanno più sperare che Tu possa continuare a vivere. Ed io come potrò vivere senza di Te? Già le forze Ti mancano, gli occhi si velano, il volto si trasforma e si copre di pallore mortale, la bocca è semiaperta, il respiro affannoso ed interrotto, tanto che non vi è più speranza che ti possa rianimare. Al fuoco che Ti brucia, sottentra un gelo ed un sudore freddo che Ti bagna la fronte. I muscoli e i nervi si contraggono sempre di più per l’acerbità dei dolori e per le trafitture dei chiodi; le piaghe si squarciano ancora ed io tremo, mi sento morire. Ti guardo, o mio Bene e vedo scendere dai tuoi occhi le ultime lagrime, foriere della vicina morte, mentre a stento fai sentire ancora una parola: "Tutto è consumato".

O mio Gesù, già tutto hai esaurito, altro non Ti resta; l’amore è giunto al suo termine. Ed io mi son consumato tutto del tuo amore? Qual ringraziamento non dovrò io renderti, qual non dovrà essere la mia gratitudine per Te? O mio Gesù, intendo riparare per tutti, riparare le incorrispondenze al tuo amore e consolarti degli affronti che ricevi dalle creature, mentre Ti stai consumando d’amore sulla Croce.

Settima parola sulla Croce

Mio Crocifisso spirante, Gesù, già stai per dare gli ultimi aneliti della vita mortale; la tua Ss. Umanità è già irrigidita; il Cuore sembra che più non Ti batte. Con la Maddalena mi abbraccio ai tuoi piedi e vorrei, se fosse possibile, dare la mia vita per animare la tua.

Intanto, o Gesù, vedo che riapri i tuoi occhi moribondi e guardi intorno alla Croce, come se volessi dare l’ultimo addio a tutti. Guardi la tua morente Mamma che non ha più moto e voce, tante sono le pene che sente, e dici: "Addio, Mamma, Io parto, ma ti terrò nel mio Cuore; Tu abbi cura dei miei e dei tuoi figli." Guardi la piangente Maddalena, il fidato Giovanni e gli stessi tuoi nemici, e con i tuoi sguardi dici loro: "Io vi perdono, vi do il bacio di pace." Il tuo sguardo niente sfugge; da tutti ti licenzi e perdoni a tutti, poi raccogli tutte le tue forze e con voce forte e tonante gridi: "Padre, nelle tue mani raccomando lo spirito mio". E chinato il capo, spiri.

Mio Gesù, a questo grido la natura tutta si sconvolge e piange la tua morte, la morte del suo Creatore! La terra trema forte e col suo tremito par che pianga e voglia scuotere gli animi a riconoscerti per vero Dio. Il velo del Tempio si squarcia, i morti risorgono, il sole, che fin’ora ha pianto le tue pene, ha ritirato con orrore la sua luce. I tuoi nemici a questo grido s’inginocchiano, si percuotono il petto e dicono: "Veramente costui è il Figlio di Dio"; e la tua Madre, impietrita e morente, soffre pene più dure della morte.

Morto mio Gesù, con questo grido Tu metti anche noi tutti nelle mani del Padre, perché non ci rigetti; perciò gridi forte non solo con la voce, ma con tutte le tue pene e con le voci del tuo Sangue: "Padre, nelle tue mani metto il mio spirito e tutte le anime". Mio Gesù, anch’io mi abbandono in Te e dammi grazia di morire tutto nel tuo amore, nel tuo Volere, pregandoti di non permettere mai né in vita né in morte, ch’io esca dalla tua SS. Volontà. Intendo intanto riparare per tutti quelli che non si abbandonano perfettamente alla tua Ss. Volontà, perdendo così, o menomando il prezioso frutto della tua Redenzione. Qual non è il dolore del tuo Cuore, o mio Gesù, nel vedere tante creature che sfuggono dalle tue braccia e si abbandonano a se stesse? Pietà per tutti, o mio Gesù, pietà per me. Bacio la tua testa coronata di spine e ti chiedo perdono di tanti miei pensieri di superbia, di ambizione e di propria stima e ti prometto che ogni qual volta mi verrà un pensiero che non sia tutto per Te, o Gesù, e mi troverò nelle occasioni di offenderti, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".

O Gesù, bacio i tuoi begli occhi bagnati ancora di lacrime e coperti di Sangue raggrumito e Ti chiedo perdono di quante volte ti offesi con gli sguardi cattivi e immodesti; ti prometto che ogni qual volta i miei occhi saranno portati a guadare cose di terra, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".

O Gesù mio, bacio le tue sacratissime orecchie assordate fin negli ultimi momenti da insulti e orribili bestemmie e Ti chiedo perdono di quante volte ho ascoltato o ho fatto ascoltare discorsi che ci allontanano da Te; di tanti discorsi cattivi che fanno le creature; e Ti prometto che ogni qual volta mi troverò nell’occasione di udire discorsi che non convengono, "Gesù e Maria, vi raccomando l’anima mia".

O Gesù mio, bacio il tuo SS. Volto, pallido, livido e sanguinante e ti domando perdono dei tanti disprezzi, affronti e insulti che ricevi da noi, vilissime creature, coi nostri peccati; io Ti prometto che ogni qual volta mi verrà la tentazione di non dare a Te tutta la gloria, l’amore e l’adorazione a Te dovuta, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".

O Gesù mio, bacio la tua sacratissima bocca arsa e amareggiata. Ti chiedo perdono di quante volte Ti ho offeso coi miei discorsi cattivi, di quante volte ho concorso ad amareggiarti e ad accrescere la tua sete; Ti prometto che ogni qual volta mi verrà il pensiero di far discorsi che potrebbero offenderti, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".

O Gesù mio, bacio il tuo SS. Collo e vedo ancora i segni delle catene e delle funi che Ti hanno oppresso; Ti domando perdono di tanti legami e di tanti attacchi delle creature che hanno accresciuto funi e catene al tuo sacratissimo collo; e Ti prometto che ogni qual volta mi sentirò turbato da attacchi, desideri e affetti che non saranno per Te, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".

Gesù mio, bacio le tue SS. Spalle e Ti chiedo perdono di tante illecite soddisfazioni, perdono di tanti peccati commessi con tutti i cinque sensi del nostro corpo; Ti prometto che ogni qual volta mi verrà il pensiero di prendermi qualche piacere o soddisfazione che non sia per la tua gloria, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".

Gesù mio, bacio il SS. Petto e Ti chiedo perdono di tante freddezze, indifferenze, tiepidezze e ingratitudini orrende che ricevi dalle creature e Ti prometto che ogni qual volta mi sentirò raffreddare nel tuo amore, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".

Gesù mio, bacio le tue sacratissime mani; Ti chiedo perdono di tutte le opere cattive e indifferenti, di tanti atti malignati dall’amor proprio e dalla propria stima. Ti prometto che ogni qual volta mi verrà il pensiero di non operare per il tuo solo amore, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".

O Gesù mio, bacio i tuoi SS. Piedi e Ti domando perdono di tanti passi, di tante vie battute senza la retta intenzione, per tanti che si allontano da Te per andare in cerca dei piaceri della terra. Ti prometto che ogni qual volta mi verrà il pensiero di scostarmi da Te griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".

O Gesù mio, bacio il tuo sacratissimo Cuore ed in esso, con l’anima mia, intendo chiudervi tutte le anime da Te redente, perché tutte siano salve, nessuna esclusa.

O Gesù, serrami nel tuo Cuore, e chiudimi le porte in modo che io non abbia a vedere altro che Te. Ti prometto che ogni qual volta mi verrà il pensiero di voler uscire da questo Cuore, io griderò subito: "Gesù e Maria, a Voi dono il cuore e l’anima mia".

Morto mio Gesù, la natura tutta ha mandato un grido di dolore al tuo spirare ed ha pianto la tua dolorosa morte, riconoscendoti per suo Creatore. Gli Angeli a mille a mille sorvolano intorno alla Croce e piangono la tua morte; Ti adorano vero nostro Dio e Ti accompagnano al Limbo, dove vai a beatificare tante anime che da secoli e secoli Ti sospirano ardentemente. Morto mio Gesù, io non so distaccarmi dalla tua Croce, né mi sazio di baciare e ribaciare le tue SS. Piaghe, che mi parlano eloquentemente di quanto mi hai amato; nel vedere gli orrendi squarci, la profondità delle tue piaghe, tanto che scoprono le tue ossa, ahi, mi sento morire! Vorrei tanto piangere su queste piaghe, da lavarle con le mie lagrime; vorrei tanto amarti, da risanarti tutto col mio amore e restituire alla tua irriconoscibile Umanità, la tua naturale bellezza; vorrei svenarmi per riempire le tue vuotate vene del mio sangue e richiamarti a vita.

O mio Gesù, che non può l’amore? L’amore è vita, ed io col mio amore voglio darti vita e, se non basta il mio, dammi il tuo amore e col tuo amore tutto potrò; sì, potrò dar vita alla tua SS. Umanità. O mio Gesù, anche dopo morto vuoi mostrarmi che mi ami, attestarmi il tuo amore e darmi un rifugio, un ricetto nel tuo sacrato Cuore; perciò, un soldato, spinto da forza suprema, per assicurarsi della tua morte, con una lancia Ti squarcia il Cuore, aprendoti una piaga profonda; e Tu, Amor mio, versi le ultime gocce di Sangue ed acqua che contiene il tuo infuocato Cuore.

Ah, quante cose mi dice questa piaga aperta dall’amore! E se la tua bocca è muta, mi parla il tuo Cuore e sento che dice: "Figlio mio, dopo aver dato tutto, da questa lancia ho voluto farmi aprire un ricovero per tutte le anime in questo mio cuore. Esso, aperto, griderà continuamente a tutti: Venite in me se volete essere salvi. In questo Cuore troverete la santità e vi farete santi, troverete il sollievo nelle afflizioni, la forza nella debolezza, la pace nei dubbi, la compagnia negli abbandoni. O anime che mi amate, se volete amarmi davvero, venite a dimorare sempre in questo Cuore; qui troverete il vero amore per amarmi e fiamme ardenti per bruciarvi e consumarvi tutte d’amore. Tutto è accentrato in questo Cuore: qui si contengono i Sacramenti, qui la mia Chiesa, qui la vita della mia Chiesa e la vita di tutte le anime. In esso sento anche le profanazioni che si fanno alla mia Chiesa, le trame dei nemici, le saette che le lanciano, i miei figli conculcati, perché non c’è offesa che questo mio Cuore non senta. Perciò figlio mio, la tua vita sia in questo mio Cuore; difendimi, riparami, conducimi tutti in esso".

Amor mio, se una lancia ha ferito il tuo Cuore per me, ti prego, che anche Tu con le tue mani ferisca il cuor mio, i miei affetti, i miei desideri, tutto me stesso; non ci sia cosa in me che non resti ferita dal tuo amore. Tutto unisco alle pene strazianti della nostra cara Mamma, la quale, per il dolore nel vedere squarciare il tuo Cuore, cade in delirio di dolore ed amore e, quale colomba vola in Essa a prendere il primo posto, per essere la prima riparatrice, la Regina dello stesso tuo Cuore, la mezzana fra Te e le creature. Anch’io con la mia Mamma voglio volare nel tuo Cuore per sentire come Essa Ti ripara e ripetere le sue riparazioni per tutte le offese che Tu ricevi. O mio Gesù, in questo tuo Cuore ferito io ritroverò la mia vita; sicché qualunque cosa sarò per fare, l’attingerò sempre da esso. Non più darò vita ai pensieri, ma se questi vita vorranno, prenderò i tuoi. Non più vita avrà il mio volere, ma se vita vorrà prenderò la tua SS. volontà; non più avrà vita il mio amore, se vita vorrà prenderò il tuo amore. O mio Gesù, tutta la tua vita è mia, questa è la tua Volontà, questo è il mio volere.

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