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mercoledì 15 dicembre 2010

La pratica perfetta da Trattato della Vera Devozione a Maria di S.Luigi G. Montfort




1) Onorarla come la degna Madre di Dio, col culto di iperdulia, cioè stimarla e onorarla al di sopra di tutti gli altri santi, come il capolavoro della grazia e la prima dopo Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo;

2) meditare le sue virtù, i suoi privilegi e le sue azioni;

3) contemplare le sue grandezze;

4) farle atti d'amore, di lode e di riconoscenza;

5) invocarla col cuore;

6) offrirsi e unirsi a lei;

7) fare le proprie azioni per piacerle;

8) cominciare, continuare e finire tutte le proprie azioni per mezzo di lei, in lei, con lei e per lei, al fine di farle per mezzo di Gesù Cristo, in Gesù Cristo, con Gesù Cristo e per Gesù Cristo, nostro ultimo fine. Spiegheremo quest'ultima pratica (257-265).
116. La vera devozione alla santa Vergine ha anche parecchie pratiche esteriori di cui ecco le principali:

1) Iscriversi alle sue confraternite ed entrare nelle sue congregazioni;

2) entrare negli ordini religiosi istituiti in suo onore;

3) pubblicare le sue lodi;

4) fare elemosine, digiuni e mortificazioni spirituali o corporali in suo onore;

5) portare su di sé le sue insegne, come la corona del Rosario, lo Scapolare o la catenina;

6) recitare con attenzione, devozione e modestia il santo Rosario composto di quindici decine di Ave Maria in onore dei quindici principali misteri di Gesù Cristo, o la corona di cinque decine, che è la terza parte del Rosario, in onore dei cinque misteri gaudiosi, che sono: l'Annunciazione, la Visitazione, la Nascita di Gesù Cristo, la Purificazione e il Ritrovamento di Gesù Cristo nel Tempio; o in onore dei cinque misteri dolorosi, che sono: l'Agonia di Gesù Cristo nell'orto degli Ulivi, la Flagellazione, la Coronazione di spine, la Salita al Calvario con la Croce e la Crocifissione; o in onore dei cinque misteri gloriosi, che sono: la Risurrezione di Gesù Cristo, l'Ascensione, la Discesa dello Spirito Santo o Pentecoste, l'Assunzione della santa Vergine in corpo e anima in cielo e l'Incoronazione da parte delle tre Persone della Santissima Trinità. 

Si può dire anche una corona di sei o sette decine in onore degli anni che si crede la santa Vergine abbia vissuto sulla terra; o la coroncina della santa Vergine, composta di tre Pater e dodici Ave, in onore della sua corona di dodici stelle o privilegi; o l'ufficio della santa Vergine, così universalmente accettato e recitato nella Chiesa; o il piccolo salterio della santa Vergine, che san Bonaventura ha composto in suo onore, e che è così tenero e così devoto, che non lo si può recitare senza commuoversi; o quattordici Pater e Ave in onore delle sue quattordici gioie; o qualche altra preghiera, inno o cantico della Chiesa, come la Salve Regina, l'Alma Redemptoris Mater, l'Ave Regina coelorum, il Regina coeli, secondo i diversi tempi; o l'Ave maris StellaO gloriosa Domina, ecc., o il Magnificat o qualche altra preghiera di devozione, di cui i libri sono pieni;

7) cantare e far cantare in suo onore cantici spirituali;

8) farle un certo numero di genuflessioni o riverenze, dicendole per esempio, ogni mattino, sessanta o cento volte: «Ave Maria, Vergine fedele», per ottenere da Dio per mezzo di lei la fedeltà alle grazie di Dio durante la giornata; e la sera: «Ave Maria, Madre di misericordia», per domandare perdono a Dio per mezzo di lei dei peccati commessi durante la giornata;

9) aver cura delle sue confraternite, ornare i suoi altari, incoronare o abbellire le sue immagini;

10) portare e far portare le sue immagini in processione, e portarne una su di sé, come arma potente contro il maligno;

11) far eseguire le sue immagini o il suo nome, e collocarli nelle chiese, o nelle case, o sulle porte e gli ingressi delle città, delle chiese e delle case;

12) consacrarsi a lei in modo speciale e solenne.

117. C'è una quantità di altre pratiche della vera devozione alla santissima Vergine, che lo Spirito Santo ha ispirato ad anime sante, che sono molto santificanti; le si potrà leggere più a lungo nel Paradiso aperto a Filagia, scritto dal padre Paul Barry, della Compagnia di Gesù, dove ha raccolto un gran numero di devozioni che i santi hanno praticato in onore della santissima Vergine, le quali servono meravigliosamente a santificare le anime, purché siano fatte come si deve, cioè:

1) Con una buona e retta intenzione di piacere a Dio solo, di unirsi a Gesù Cristo come al proprio fine ultimo e di edificare il prossimo;

2) con attenzione, senza distrazioni volontarie;

3) con devozione, senza fretta né negligenza;

4) con modestia e compostezza del corpo rispettosa ed edificante.

118. Dopo tutto ciò, dichiaro apertamente che avendo letto quasi tutti i libri che trattano della devozione alla santissima Vergine, e avendo conversato familiarmente con le persone più sante e dotte di questi ultimi tempi, non ho conosciuto né appreso una pratica di devozione verso la santa Vergine simile a quella che voglio esporre, che esiga da un'anima più sacrifici per Dio, che la vuoti più di se stessa e del suo amor proprio, che la conservi più fedelmente nella grazia, e la grazia in lei, che la unisca più perfettamente e più facilmente a Gesù Cristo, e infine che sia più gloriosa per Dio, santificante per l'anima e utile al prossimo.

119. Siccome l'essenziale di questa devozione consiste nell'interiore che deve formare, non sarà compresa ugualmente da tutti: alcuni si fermeranno a ciò che ha di esteriore, e non passeranno oltre, e saranno il maggior numero; alcuni, in piccolo numero, entreranno nel suo interiore, ma non saliranno che un gradino. Chi salirà al secondo? Chi giungerà fino al terzo? Infine, chi persevererà in essa? Solo colui al quale lo Spirito di Gesù Cristo rivelerà questo segreto, e vi condurrà lui stesso l'anima fedele, perché avanzi di virtù in virtù, di grazia in grazia, e di luce in luce per arrivare fino alla trasformazione di se stessa in Gesù Cristo, e alla pienezza della sua età sulla terra e della sua gloria in cielo.

lunedì 9 agosto 2010

Trattato della vera Devozione a Maria di S.Luigi Montfort




CAPITOLO VII


EFFETTI MERAVIGLIOSI CHE QUESTA DEVOZIONE PRODUCE IN UN'ANIMA CHE VI È FEDELE

213. Mio caro fratello, sta' sicuro che se sarai fedele alle pratiche interiori ed esteriori di questa devozione, che ti indicherò in seguito:

1) Con la luce che lo Spirito Santo ti darà per mezzo di Maria, sua cara Sposa, conoscerai il tuo cattivo fondo, la tua corruzione e la tua incapacità a ogni bene, se Dio non ne è il principio come autore della natura o della grazia, e, in seguito a questa conoscenza, ti disprezzerai, non penserai a te che con orrore. Ti considererai come una lumaca che guasta tutto con la sua bava, o come un rospo che infetta tutto con il suo veleno, o come un serpente malizioso che cerca solo di ingannare. Infine l'umile Maria ti farà partecipe della sua profonda umiltà, che ti farà disprezzare te stesso, non disprezzare nessuno e amare il disprezzo.

214. 2) La santa Vergine ti farà partecipe della sua fede, che sulla terra è stata più grande della fede di tutti i patriarchi, i profeti, gli apostoli e tutti i santi. Ora che regna in cielo non ha più questa fede, perché vede chiaramente tutte le cose in Dio, con il lume della gloria; tuttavia, con il consenso dell'Altissimo, non l'ha perduta entrando nella gloria; l'ha conservata per conservarla nella Chiesa militante ai suoi servi più fedeli. Più dunque ti guadagnerai la benevolenza di questa augusta Principessa e Vergine fedele, più avrai fede pura in tutta la tua condotta: una fede pura, che non ti farà preoccupare del sensibile e dello straordinario; una fede viva e animata dalla carità, che ti farà compiere le tue azioni solo per puro amore; una fede ferma e incrollabile come una roccia, che ti farà rimanere fermo e costante in mezzo alle tempeste; una fede operosa e penetrante, che, come un misterioso passe-partout, ti farà entrare in tutti i misteri di Gesù Cristo, nei fini ultimi dell'uomo e nel cuore di Dio stesso; una fede coraggiosa, che ti farà intraprendere e venire a capo di grandi cose per Dio e la salvezza delle anime, senza esitare; infine, una fede che sarà la tua fiaccola ardente, la tua vita divina, il tuo tesoro nascosto della divina Sapienza, e la tua arma onnipotente di cui ti servirai per illuminare quelli che sono nelle tenebre e nell'ombra della morte, per infiammare quelli che sono tiepidi e hanno bisogno dell'oro bruciante della carità, per dare la vita a quelli che sono morti per il peccato, per toccare e convertire, con le tue parole dolci e potenti, i cuori di marmo e i cedri del Libano, e infine per resistere al diavolo e a tutti i nemici della salvezza.

215. 3) Questa Madre del bell'amore toglierà dal tuo cuore ogni scrupolo e ogni timore servile disordinato: lo aprirà e lo dilaterà per correre nei comandamenti di suo Figlio, con la santa libertà dei figli di Dio, e per introdurvi il puro amore, di cui è tesoriera; di modo che non ti comporterai più, come hai fatto finora, con timore nei confronti di Dio amore, ma col puro amore. Lo considererai come tuo buon Padre, al quale cercherai continuamente di piacere, col quale converserai confidenzialmente, come un figlio col suo buon padre. Se per disgrazia lo offenderai, ti umilierai subito davanti a lui, gli domanderai perdono umilmente, gli tenderai la mano con semplicità e ti rialzerai amorosamente, senza turbamento né inquietudine, e continuerai a camminare verso di lui senza scoraggiamento.

216. 4) La santa Vergine ti riempirà di una grande fiducia in Dio e in lei stessa: 1) perché non ti avvicinerai più a Gesù Cristo da te stesso, ma sempre per mezzo di questa buona Madre; 2) perché, avendole donato tutti i tuoi meriti, grazie e soddisfazioni per disporne secondo la sua volontà, ti comunicherà le sue virtù e ti rivestirà dei suoi meriti, di modo che potrai dire a Dio con fiducia: «Ecco Maria tua serva, avvenga di me secondo la tua parola»; 3) perché, essendoti donato a lei interamente, corpo e anima, ella che è generosa con i generosi e più generosa dei generosi stessi, si donerà a te in contraccambio in modo meraviglioso, ma vero; di modo che potrai dirle arditamente: «Sono tuo, santa Vergine, salvami»; o come ho già detto, con il Discepolo prediletto: «Ti ho presa, santa Madre, come ogni mio bene». Potrai anche dire, con san Bonaventura: «Mia cara Signora e salvatrice, agirò con fiducia e non temerò, perché sei la mia forza e la mia lode nel Signore... Io sono tutto tuo e tutto ciò che ho è tuo, o Vergine gloriosa, benedetta sopra tutte le cose; ti metterò come sigillo sul mio cuore, perché il tuo amore è forte come la morte». Potrai dire a Dio con i sentimenti del Profeta: «Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Sono come un bambino svezzato dai piaceri della terra e appoggiato sul seno di mia madre; ed è su questo seno che sono colmato di beni». 4) Ciò che aumenterà ancora la tua fiducia in lei è che, avendole dato in deposito tutto ciò che hai di buono per donarlo o conservarlo, avrai meno fiducia in te e molto più in lei, che è il tuo tesoro. Oh! quale fiducia e quale consolazione per un'anima che può dire che il tesoro di Dio, nel quale egli ha messo tutto ciò che possiede di più prezioso, è anche il suo! «Ella, dice un santo, è il tesoro del Signore».

217. 5) L'anima della santa Vergine si comunicherà a te per glorificare il Signore; il suo spirito entrerà al posto del tuo per gioire in Dio, suo Salvatore, purché tu sia fedele alle pratiche di questa devozione. «L'anima di Maria sia in ciascuno per magnificare il Signore; lo spirito di Maria sia in ciascuno per esultare in Dio». Ah! quando verrà quel tempo felice, dice un sant'uomo dei nostri giorni, che era tutto immerso in Maria, ah! quando verrà quel tempo felice in cui la divina Maria sarà stabilita padrona e sovrana nei cuori, per sottometterli pienamente all'impero del suo grande e unico Gesù? Quand'è che le anime respireranno Maria come i corpi respirano l'aria? Allora accadranno cose meravigliose su questa terra, dove lo Spirito Santo, trovando la sua cara Sposa come riprodotta nelle anime, discenderà abbondantemente su di loro e le riempirà dei suoi doni, e particolarmente del dono della sapienza, per operare meraviglie di grazia. Mio caro fratello, quando verrà questo tempo felice e questo secolo di Maria, in cui parecchie anime elette e ottenute dall'Altissimo per mezzo di Maria, perdendosi esse stesse nell'abisso del suo interiore, diventeranno copie viventi di Maria, per amare e glorificare Gesù Cristo? Questo tempo verrà solo quando si conoscerà e si praticherà la devozione che insegno: «Ut adveniat regnum tuum, adveniat regnum Mariae».

218. 6) Se Maria, che è l'albero della vita, è ben coltivata nella tua anima con la fedeltà alle pratiche di questa devozione, ella porterà il suo frutto a suo tempo; e questo frutto non è altro che Gesù Cristo. Vedo tanti devoti che cercano Gesù Cristo, gli uni per una via e una pratica, gli altri per l'altra; e spesso dopo aver lavorato molto durante la notte, possono dire: «Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla» (Lc 5,5). E si può dire loro: «Avete lavorato molto, ma avete ricavato poco» (Ag 1,6). Gesù Cristo è ancora molto debole in voi. Ma per la via immacolata di Maria e questa pratica divina che insegno si lavora durante il giorno, si lavora in un luogo santo, si lavora poco. Non c'è notte in Maria, poiché non c'è stato il peccato nemmeno la minima ombra. Maria è un luogo santo, e il Santo dei santi, dove i santi sono formati e modellati.

219. Nota, per favore, che dico che i santi sono modellati in Maria. Vi è una grande differenza tra fare una figura in rilievo, a colpi di martello e di scalpello, e fare una figura gettandola nello stampo: gli scultori lavorano molto per fare le figure nella prima maniera, e occorre loro molto tempo; ma per farle nella seconda maniera, lavorano poco e le fanno in pochissimo tempo. Sant'Agostino chiama la santa Vergine «forma Dei», lo stampo di Dio: lo stampo adatto a formare e modellare degli dei. Chi è gettato in questo stampo divino è presto formato e modellato in Gesù Cristo, e Gesù Cristo in lui: con poca spesa e in poco tempo diventerà dio, poiché è gettato nello stesso stampo che ha formato un Dio.

220. Mi sembra di poter benissimo paragonare i direttori e le persone devote che vogliono formare Gesù Cristo in se stessi o negli altri con altre pratiche agli scultori che, mettendo la loro fiducia nella loro abilità e nella loro arte, danno un'infinità di colpi di martello e di scalpello a una pietra dura o un pezzo di legno mal levigato, per farne l'immagine di Gesù Cristo; e talvolta non riescono a esprimere Gesù Cristo al naturale, sia per mancanza di conoscenza e di esperienza della persona di Gesù Cristo, sia a causa di qualche colpo dato male, che ha rovinato l'opera. Ma quelli che abbracciano questo segreto di grazia li paragono con ragione ai fonditori e ai modellatori che, avendo trovato il bello stampo di Maria, nel quale Gesù Cristo è stato naturalmente e divinamente formato, senza fidarsi della propria abilità, ma unicamente della bontà dello stampo, si gettano e si perdono in Maria per diventare il ritratto al naturale di Gesù Cristo.

221. Oh! che paragone bello e vero! Ma chi lo comprenderà? Io desidero che sia tu, mio caro fratello. Ma ricordati che si getta nello stampo solo ciò che è fuso e liquido: cioè devi distruggere e fondere in te il vecchio Adamo, per diventare il nuovo in Maria.

222. 7) Con questa pratica, osservata molto fedelmente, darai a Gesù Cristo più gloria in un mese di tempo che con qualunque altra, anche se più difficile, in parecchi anni. Ecco le ragioni di ciò che affermo:

1) Perché, facendo le tue azioni per mezzo della santa Vergine, come questa pratica insegna, abbandoni le tue intenzioni e azioni, benché buone e conosciute, per perderti, per così dire, in quelle della santissima Vergine, benché ti siano sconosciute; e in questo modo partecipi della sublimità delle sue intenzioni, che furono così pure che diede più gloria a Dio con la minima delle sue azioni, per esempio filando, dando un punto d'ago, di un san Lorenzo sulla sua graticola col suo crudele martirio, e anche di tutti i santi con le loro più eroiche azioni: cosicché, durante la sua permanenza sulla terra, acquistò un cumulo così ineffabile di grazie e di meriti, che sarebbe più facile contare le stelle del firmamento, le gocce d'acqua del mare e i granelli di sabbia della spiaggia, che i suoi meriti e le sue grazie, e diede più gloria a Dio di quanta gliene hanno data tutti gli angeli e i santi e gliene daranno. O prodigio di Maria! Tu non sei capace che di fare prodigi di grazie nelle anime che vogliono perdersi in te.

223. 2) Perché un'anima, con questa pratica, non considerando niente tutto ciò che pensa o fa da se stessa, e mettendo il suo appoggio e la sua compiacenza solo nelle disposizioni di Maria, per avvicinarsi a Gesù Cristo, e anche per parlargli, pratica molto di più l'umiltà delle anime che agiscono da se stesse, e che hanno un appoggio e una compiacenza impercettibile nelle loro disposizioni; e, di conseguenza, glorifica più altamente Dio, che è perfettamente glorificato solo dagli umili e dai piccoli di cuore.

224. 3) Perché la santa Vergine, volendo, per una grande carità, ricevere nelle sue mani verginali il dono delle nostre azioni, dà loro una bellezza e uno splendore meraviglioso; le offre lei stessa a Gesù Cristo, e senza dubbio Nostro Signore ne è più glorificato che se le offrissimo noi con le nostre mani colpevoli.

225. 4) Infine, perché non pensi mai a Maria senza che Maria al tuo posto pensi a Dio; non lodi né onori mai Maria senza che Maria con te lodi e onori Dio. Maria è tutta relativa a Dio, e io la chiamerei benissimo la relazione di Dio, che non è che in rapporto a Dio, o l'eco di Dio, che non dice e non ripete che Dio. Se tu dici Maria, lei dice Dio. Santa Elisabetta lodò Maria e la chiamò beata per aver creduto; Maria, l'eco fedele di Dio, intonò: «L'anima mia magnifica il Signore» (Lc 1,46). Ciò che Maria fece in quell'occasione, lo fa tutti i giorni; quando la si loda, la si ama, la si onora o le si dona, Dio è lodato, Dio è amato, Dio è onorato, si dona a Dio per mezzo di Maria e in Maria.

O Vergine gloriosa e benedetta, non disprezzare la preghiera di noi che siamo nelle necessità ma liberaci da tutti i pericoli.
O clemente, o pia o dolce Vergine Maria.


Link dove trovare il Trattato della vera devozione a Maria: http://www.santorosario.net/trattato.htm

mercoledì 27 gennaio 2010

Brano tratto dal "Trattato della vera devozione a Maria" di San Luigi Maria Grignion de Montfort






Vera devozione

 bisogna stabilire brevemente la vera devozione a Maria, che è: 1) interiore; 2) tenera; 3) santa; 4) costante; 5) disinteressata.

In primo luogo, la vera devozione alla santa Vergine è interiore, cioè parte dallo spirito e dal cuore, viene dalla stima che si ha della santa Vergine, dall'alta considerazione che si ha delle sue grandezze e dall'amore che le si porta.

 In secondo luogo, è tenera, cioè piena di fiducia nella santissima Vergine, come un bambino nella sua buona madre. Essa fa che un'anima ricorra a lei in tutti i suoi bisogni corporali e spirituali, con molta semplicità, fiducia e tenerezza; ella implora l'aiuto della sua buona Madre in ogni momento, in ogni luogo e in ogni cosa: nei dubbi, per essere illuminata; negli smarrimenti, per essere corretta; nelle tentazioni, per essere sostenuta; nelle debolezze, per essere fortificata; nelle cadute, per essere rialzata; negli scoraggiamenti, per essere incoraggiata; negli scrupoli, per esserne liberata; nelle croci, nelle fatiche e nelle difficoltà della vita, per essere consolata. Infine, in tutti i mali corporali e spirituali ricorre a Maria, senza timore d'importunare questa buona Madre o di dispiacere a Gesù Cristo.

 In terzo luogo, la vera devozione alla santa Vergine è santa, cioè porta un'anima a evitare il peccato e a imitare le virtù della santissima Vergine, particolarmente la sua umiltà profonda, la sua fede viva, la sua obbedienza perfetta, la sua orazione continua, la sua mortificazione universale, la sua purezza divina, la sua carità ardente, la sua pazienza eroica, la sua dolcezza angelica e la sua sapienza divina. Queste sono le dieci principali virtù della santissima Vergine.

 In quarto luogo, la vera devozione alla santa Vergine è costante, consolida un'anima nel bene, e la porta a non abbandonare facilmente le sue pratiche di devozione; la rende coraggiosa a opporsi al mondo, con le sue mode e le sue massime; alla carne, con i suoi fastidi e le sue passioni; al diavolo, con le sue tentazioni; di modo che una persona veramente devota della santa Vergine non è mutevole, triste, scrupolosa o timorosa. Non già che non cada e non muti qualche volta nella sensibilità della sua devozione; ma se cade, si rialza tendendo la mano alla sua buona Madre; se diviene senza gusto né devozione sensibile, non sta in pena: perché il giusto e il devoto fedele di Maria vive della fede di Gesù e di Maria, e non dei sentimenti naturali.

 In quinto luogo, infine, la vera devozione alla santa Vergine è disinteressata, cioè ispira a un'anima di non ricercare se stessa, ma Dio solo nella sua santa Madre. Un vero devoto di Maria non serve questa augusta Regina per spirito di lucro e di interesse, né per il proprio bene temporale o eterno, corporale o spirituale, ma unicamente perché merita di essere servita, e Dio solo in lei; non ama Maria perché gli fa del bene, o ne spera da lei, ma perché ella è amabile. Perciò l'ama e la serve fedelmente tanto nei disgusti e nelle aridità quanto nelle dolcezze e nei fervori sensibili; l'ama sia sul Calvario che alle nozze di Cana. Oh! quanto è gradito e prezioso agli occhi di Dio e della sua santa Madre un tale devoto della santa Vergine, che non cerca se stesso in niente nei servizi che le rende! Ma quanto è raro oggi! È perché non sia più così raro che ho preso in mano la penna per scrivere quello che ho insegnato con frutto in pubblico e in privato nelle mie missioni per molti anni.
 
Link dove trovare il Trattato della vera devozione a Maria:  http://www.santorosario.net/trattato.htm