martedì 1 novembre 2011

Inno alla Carità - 5

15°

La Carità, Gesù, tutto spera:

"Caro amico mio, devi sapere anche che quando si ha la Carità, l'Amore, Gesù nel cuore, la speranza è senza confini, anzi è già certezza. Tu sai che il tuo Redentore è vivo e alla fine del tempo ti risusciterà. Sai che il Suo Regno è già qui, anche se non ancora del tutto. Sai che il Progetto è Suo. Sai che Lui è il Signore della vita e della storia. Sai che Lui è anche il Signore della tua vita e della tua storia.

Lui viene ad abitare la tua vita, il tuo cuore, la tua casa, la tua famiglia, il tuo lavoro, i tuoi amici, le tue difficoltà, le tue gioie e le tue fatiche.
Sai di essere amato da Lui fino al punto che Lui dà la sua vita per te. Il tuo debito lo ha già pagato Lui. Sai quindi a chi appartieni. È Lui la tua Speranza, la tua Forza, il tuo Amore più grande. Lui ti ha catturato, ti ha dato tutto quello che hai. Tu hai il dovere di renderGli tutto quello che hai e quello che sei, per tutta la vita. Hai il dovere di dirGli: “D'ora in poi vivrò per Te, che sei la mia Speranza”.


"Voi e io siamo stati creati per cose più grandi. Non siamo stati creati per passare attraverso questa vita senza uno scopo. E quel grande scopo è vivere per amare ed essere amati, e non possiamo amare se non conosciamo. La conoscenza conduce sempre all'Amore e l'Amore al servizio."
 (Madre Teresa)

Chiedi al Signore il dono di una speranza più forte.




16°

La Carità, Gesù, tutto sopporta:

"Carissimo, tu sai di essere debole, sai di essere fragile, sai di essere incapace. Ma con la Carità, l'Amore, Gesù, nel cuore, senti di poter andare anche in capo al mondo. Se Gesù ti prende per mano, la tua vita si capovolge, la tua debolezza diventa forza, la tua fragilità diventa infrangibile, la tua incapacità non esiste più, perché tutto puoi in colui che ti dà forza.

Anche nella prova, anche nell'aridità, anche in ginocchio, anche sulla croce, se Lui è con te… Tutto puoi sopportare. Anche nelle umiliazioni, nelle offese, nei fallimenti e nelle disgrazie della vita… Basta che Lui, Gesù, resti con te, basta che tu non lo molli, che Tu non lo sganci, che Tu lo tenga, allora tutto potrai sopportare."

"Ho raccolto un uomo per la strada, ed era mangiato vivo dai vermi e nessuno gli poteva stare vicino tanto puzzava. L'ho pulito e lui mi ha detto. Perché fai questo? Gli ho risposto: Perché ti amo.
Se sarete capaci di vedere Dio negli altri, sarete anche capaci di amarvi reciprocamente. Gesù ha detto: Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Se volete essere felici, amatevi tra di voi a fatti e non solo a parole".
(Madre Teresa)

Riesci a conservare la carità nelle prove, nelle aridità, nelle disgrazie?

Come reagisci alle offese ricevute, nelle piccole umiliazioni, di fronte alle sconfitte?

Chiedi al Signore il dono della perseveranza e della sopportazione.


17°

La Carità, Gesù, non avrà mai fine:

"Caro amico, se saprai custodire la Carità, l'Amore, la gioia di amare Gesù, nel tuo cuore, chi potrà mai separarti dall'amore di Cristo? Nessuna forza potrà mai strapparti a Lui, se tu non lo vuoi.
Allora devi sapere che questo amore è per sempre, non ti sarà mai tolto, è per tutta la vita e oltre questa vita. È un amore che non avrà mai fine.
Per conservare questo amore fatto di concretezza, di contemplazione e di servizio, dovrai anche tu combattere la buona battaglia fino a terminare la corsa, con fedeltà. Dovrai conservare la Fede; perché davvero alla sera della vita saremo giudicati sull'Amore".

"La Carità comincia oggi. Qualcuno sta soffrendo oggi, è per strada oggi, ha fame oggi. Il nostro lavoro è per oggi; ieri è già passato, domani non è ancora venuto. Abbiamo solo oggi per amare.
Vediamo un bisogno e cerchiamo di soddisfarlo, o almeno facciamo qualcosa al riguardo."
 (Madre Teresa)

Cerchi di vivere l’oggi nella carità?

Alla sera fai l’esame di coscienza sulla carità?

Chiedi al Signore di amare ogni giorno di più.


Alla sera della vita resterà solo l'AMORE!



18°

Queste dunque le tre cose che rimangono:
la fede, la speranza e la carità;
ma di tutte più grande è la carità, Gesù:

"Caro amico  mio, tu con la tua Fede in Gesù,  Gli dici:

 Mi fido di Te. Scommetto su di Te tutta la mia vita. Mi affido totalmente a Te. Ti affido tutto quello che sono e che ho. Ti do la mia volontà e la mia libertà. Ti chiedo di prendere il controllo della mia vita.

Con la tua Speranza in Gesù, Gli dici:

So a chi appartengo. So di appartenere solo a Te ed ho la certezza che Tu farai della mia vita ‘qualcosa di bello per Dio’. So che non resterò mai deluso.

Con la tua Carità che è Gesù, tu Gli dici:

Gesù, io desidero, io voglio lasciarmi amare da Te, ora, adesso, concretamente.
Desidero che Tu venga ad abitare la mia vita, perché anch'io possa un poco ricambiare il Tuo tenero amore e portarti a tutti quelli che Tu vuoi raggiungere attraverso di me.
Desidero dirti: quello che ho te lo do. Desidero che il fuoco del Tuo amore bruci e attraversi la mia vita.
 Desidero cercarti, trovarti e riconoscerti nei più poveri tra i poveri della mia famiglia, del mio quartiere, della mia città, del mondo intero.

Quindi, caro amico mio, la più importante di queste tre virtù davvero è la Carità, perché ieri è già passato, domani non è ancora venuto e tu hai solo oggi per essere, nella tua famiglia e nel mondo intero, la Carità, cioè l'AMORE che non avrà mai fine."


"Dove comincia l'amore?

Nella nostra stessa casa con la nostra famiglia e con i vicini che sono nel bisogno, nella nostra città, nel nostro paese."

 " Il bicchiere d'acqua che date al povero, al malato, il modo con cui assistete un morente, con cui nutrite un bambino, con cui istruite un fanciullo ignorante, con cui date una medicina a un lebbroso, la gioia con cui sorridete, il vostro comportamento e i modi che usate: tutto questo è l'Amore di Dio nel mondo d'oggi.

Dio ama ancora il mondo. Voglio che vi mettiate questo in testa: Dio ama ancora attraverso voi e attraverso me, oggi.

Fatemi vedere questo amore di Dio nei vostri occhi, nelle vostre azioni, nel vostro modo di comportarvi. Non dobbiamo avere paura di irradiare l'Amore di Dio dovunque.

L'unica cosa che ci deve fare paura è il peccato. Dobbiamo essere l'Amore e la Compassione di Dio per ognuno: per i poveri e per i nostri fratelli e sorelle."
 (Madre Teresa)

L'amore,
La Carità
è Eternità!


sabato 29 ottobre 2011

Inno alla Carità - 4

10°

La Carità, Gesù, non tiene conto del male ricevuto:

"Caro amico, convinciti che l'Amore sa perdonare, sa buttarsi dietro le spalle tutti i torti, le umiliazioni, le cattiverie ricevute. Proprio non le ricorda più. L'Amore riesce ad amare anche i propri nemici, perché gli amici chi non li ama? I nemici possono essere amati solo da chi ha l'Amore nel cuore.

Allora che cosa dovrai fare tu?

-  Farai come S. Teresina: "Oggi nel mondo io sarò l'Amore".

-  Quando sul tuo lavoro qualcuno "ti fa le scarpe", quando vieni attaccato, isolato, umiliato… non terrai conto del male ricevuto. Sarai l'Amore.

-  Quando nella tua famiglia non sei capito, sei frainteso, vieni ferito… sarai l'Amore che perdona, che comprende, che fa la pace.

-  Quando nella tua parrocchia o nel tuo gruppo vieni escluso, vieni giudicato, vieni provocato… anche lì sarai l'Amore che tutto perdona, che tutto dimentica, perché l'Amore è Gesù".

"L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico. Non importa, amalo. Se fai il bene ti attribuiranno secondi fini egoistici. Non importa, fa’ il bene. Se realizzi i tuoi obiettivi troverai falsi amici e veri nemici. Non importa, realizzali. Il bene che fai domani verrà dimenticato. Non importa, fa’ il bene. L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile. Non importa sii sincero e onesto.  Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo. Non importa, costruisci. Se aiuti la gente, si offenderà. Non importa, aiutala. Da’ al mondo il meglio di te e ti prenderanno a calci. Non importa, da’ il meglio di te.”                                 (Madre Teresa)

Guarda a Gesù Crocifisso e chiedi il dono dell’amore più grande.

11°
La Carità, Gesù, non gode dell'ingiustizia:

"Caro amico mio, guarda che la Carità soffre per l'ingiustizia. L'ingiustizia schiaccia l'uomo, lo ferisce, lo annulla. L'ingiustizia ha inchiodato Gesù sulla croce. L'ingiustizia è la negazione dell'amore. L'ingiustizia è l'arma con cui il maligno, l'accusatore, il divisore, cerca di perderti.

Non solo non devi godere dell'ingiustizia, ma devi combattere l'ingiustizia, devi denunciarla, devi contrastarla, devi smascherarla, devi sradicarla. Devi essere attento a non fare ingiustizie tu stesso.

Nella tua famiglia, con il tuo coniuge, con i tuoi figli, i tuoi genitori, i tuoi fratelli, è facile cadere nel pregiudizio, non prenderti il tempo di ascoltare e di capire l'altro: è facile giudicare, non accettare, reagire male, dire con cattiveria…

Nel tuo posto di lavoro è facile metterti al primo posto rischiando così di schiacciare l'altro, di annullare l'altro, di non dare all'altro il merito e la considerazione che gli è dovuta. Anche qui puoi giudicare male, puoi dire una parola tagliente che ferisce, che altera la verità.

Anche nella società, nella comunità, con gli amici è facile porti al centro dell'attenzione. Questo certamente rischia a volte di creare ingiustizie e sofferenze".

"Siate gentili e misericordiosi. Fate in modo che nessuno venga da voi senza andarsene migliore e più felice. Siate espressione vivente della bontà di Dio: bontà sul vostro volto, bontà nei vostri occhi, bontà nel vostro sorriso, bontà nel vostro affettuoso saluto. Ai bambini, ai poveri, a tutti coloro che soffrono e sono soli donate sempre un sorriso felice. Donate loro non solo le vostre cure, ma anche il vostro cuore".
(Madre Teresa)
Chiedi al Signore giusto e misericordioso il dono della giustizia.


12°
La Carità, Gesù, si compiace della verità:
         
"Carissimo amico, la verità è Gesù e Gesù è la Carità, è l'Amore. L'Amore si realizza pienamente nella verità e si compiace, gioisce della verità. Allora nella tua famiglia dirai sempre la verità, solo la verità, tutta la verità. Cioè sarai trasparente, sarai leale, sarai franco. Non terrai nascosta la verità delle cose. Non racconterai le favole, non userai giri di parole, non farai credere chissà quali cose. Sceglierai sempre la trasparenza, la verità, anche quando fa male. Dirai pane al pane e vino al vino. Dirai sì quando è sì, e no quando è no.

Sul tuo lavoro non rincorrerai secondi fini, non userai la verità a seconda di quando ti fa comodo. Non altererai il senso delle cose, ma sempre dirai le cose come stanno.
Nella tua comunità, con i tuoi amici, se vorrai essere davvero la Carità, dovrai rivestirti, riflettere, compiacerti della Verità, Gesù. In particolare, non dovrai chiudere gli occhi davanti alla realtà di milioni di fratelli e sorelle nel mondo che soffrono a causa della miseria e della solitudine”.

"C'è molta sofferenza nel mondo, fisica, materiale, mentale: la sofferenza di alcuni è da imputare all'avidità di altri. La sofferenza materiale e fisica è la sofferenza dovuta alla fame, alla mancanza di una casa, alle varie malattie. Ma la sofferenza più grande è causata dall'essere soli, dal non sentirsi amati, dal non avere nessuno. Con il tempo ho capito che l'essere emarginati è la malattia peggiore di cui un essere umano possa soffrire".
(Madre Teresa)

Ci sono nella tua giornata piccole bugie, ambiguità, ipocrisie?

Chiedi al Signore il dono della sincerità.

Chiedi al Signore di non chiudere gli occhi e il cuore di fronte alla sofferenza degli altri.


13°

La Carità, Gesù, tutto copre:

"Carissimo, devi sapere che quando si ha il cuore acceso di amore si è portati ad essere buoni, a non dare troppo peso alle cose anche negative, si pensa piuttosto in positivo, si è tolleranti, disposti a perdonare, quasi a non vedere e a non credere del tutto alle mancanze dell'altro.

Allora nella tua famiglia farai in modo che l'amore sia più grande di ogni mancanza, di ogni lacuna, cercherai di tenere il cuore acceso. Metterai sempre in evidenza le cose positive, costruirai solo sulle cose positive.

Così nel tuo lavoro, nella tua parrocchia, sarai positivo. Allargherai il tuo cuore ad accogliere gli altri, rispettandoli così come sono. Gareggerai nello stimare gli altri, nel mettere in evidenza i pregi e le cose positive e nel minimizzare i difetti e le cose negative."

" La santità non è un lusso di pochi. È un semplice dovere per voi e per me. Io devo essere santa a modo mio e voi a modo vostro. La gentilezza è alla base della più grande santità. Se imparate l'arte della gentilezza diventerete sempre più simili a Cristo, perché il Suo Cuore era mite ed Egli era sempre gentile nei confronti degli altri."
 (Madre Teresa)

Ti è facile coprire le mancanze degli altri, o piuttosto critichi, mettendo in luce i loro difetti, i loro errori?

Sei gentile con gli altri?

Chiedi al Signore la capacità di vedere soprattutto il bene che è negli altri.

14°

La Carità, Gesù, tutto crede:

“Caro amico, devi sapere che quando si ha il cuore acceso dall’Amore si arriva persino a sembrare ingenui, ma difficilmente ci si sbaglia, perché il cuore acceso dall’amore vero sa intuire cose lontane, sa fidarsi, sa affidarsi, sa di poter contare su di Lui, Gesù, la Carità.

È sempre Lui, Gesù, la vera Roccia a cui devi tenere ben ancorata la tua vita, su cui puoi costruire la tua casa, le tue scelte, il tuo futuro, la tua famiglia, il tuo onesto lavoro.

Se hai la Carità nel cuore, sai che tutto è Grazia, tutto è Dono, tutto ti è dato, e tutto tu devi impegnarti a dare, lasciandoti guidare ciecamente e totalmente da Gesù, la Carità, l’Amore che continuamente ripete anche a te:

Ho sete. Ho sete di te. Ho sete dei poveri. Portami dai poveri. Portami a casa tua. Portami nel tuo lavoro, nella tua comunità. Io sono la Via, la Verità, la Vita. Chi crede in me ha la vita, per sempre.”

“Di fronte alle difficoltà, ai dubbi e alle obiezioni, abbiate fiducia in Lui. Egli non vi deluderà.
Se Dio non fornisce i mezzi, significa che non vuole che quel particolare lavoro venga fatto.
Se desidera che venga fatto, ve ne renderà i mezzi. Perciò, non preoccupatevi.”
(Madre Teresa)

Chiedi al Signore il dono di una fede più grande.

giovedì 27 ottobre 2011

I FRUTTI DEL SANTO ROSARIO



«Il beato Alano della Rupe ed altri autori, fra i quali il Bellarmino, riferiscono la storia di quel buon sacerdote che aveva consigliato a tre sorelle, sue penitenti, di recitare devotamente il Rosario tutti i giorni per un anno intero, al fine di confezionare un bel vestito di gloria alla Vergine Maria. Si tratta — egli diceva — di un segreto ricevuto dal cielo. Docili, le tre sorelle eseguirono puntualmente per un anno il consiglio. Ed ecco che la sera del giorno della Purificazione, quando esse erano già a letto, la Madonna, accompagnata dalle sante Caterina e Agnese, entrò nella loro camera. Era rivestita di un abito splendente di luce, sul quale era scritto da ogni lato in lettere d'oro: "Ave Maria gratia plena". La celeste Regina si avvicinò al letto della sorella maggiore e le disse: "Ti saluto, figlia mia, che mi hai salutato così spesso e così bene. Vengo a ringraziarti del magnifico abito che mi hai confezionato". Anche le due sante vergini accompagnatrici ringraziarono la giovane, poi tutte e tre scomparvero.


Un'ora dopo, la Vergine santissima ritornò, sempre accompagnata dalle due sante. Vestiva, questa volta, un abito verde, senza ricami in oro e senz'alcuno splendore. Si avvicinò al letto della seconda sorella e la ringraziò per l'abito che le aveva fatto con la recita del Rosario. Nella prima apparizione costei aveva notato che l'abito della Madonna era molto più splendente, e chiese il motivo della differenza. "Perché — rispose Maria — la tua sorella maggiore mi ha fatto un abito più bello, recitando meglio di te il Rosario".
Circa un'ora dopo, la Madonna apparve una terza volta alla più giovane delle sorelle, vestita di uno straccio sporco e strappato e le disse: "O figlia, tu mi hai vestita così, ti ringrazio". Piena di confusione, la giovinetta esclamò: "Possibile, Signora mia? Io vi ho vestita così male? Perdonatemi. Concedetemi del tempo per fare un abito più bello, recitando meglio il mio Rosario".
Cessata la visione, la povera giovane afflittissima andò dal confessore per raccontargli quanto le era accaduto. Il sacerdote esortò lei e le altre sorelle a recitare il Rosario per un altro anno, con più perfezione che mai; così fecero. Trascorso l'anno, sempre nel medesimo giorno della Purificazione, sull'imbrunire, la Madonna riapparve alle tre sorelle. Era accompagnata come la prima volta dalle sante Caterina e Agnese che portavano delle corone, e vestiva un abito meraviglioso. Disse loro: "Siate certe, figlie mie, del paradiso, vi entrerete domani con grande gioia". A ciò tutte e tre risposero: "Il nostro cuore è pronto, nostra cara Signora, il nostro cuore è pronto". La visione disparve.
Quella stessa notte le sorelle, colte da malore, mandarono a chiamare il loro confessore, ricevettero da lui gli ultimi sacramenti e lo ringraziarono di aver insegnato loro quella santa pratica. Dopo compieta la Madonna apparve loro ancora, accompagnata da un gran numero di vergini, fece rivestire le tre sorelle con abiti bianchi, dopo di che esse si avviarono verso la celeste patria mentre gli angeli cantavano: "Venite, spose di Cristo, ricevete le corone che vi sono preparate nell'eternità"» (J. A. Coppestein, Beati F. Alani redivivi tractatus mirabilis, c. 70).

(Segreto meraviglioso del santo Rosario di S. Luigi Maria Grignion de Montfort)

Inno alla Carità - 3


La Carità, Gesù, non si vanta:

“Mio caro amico, devi sapere che la Carità non si mette in mostra, non si fa pubblicità, non si ostenta. L’Amore sa che non ha niente di suo, sa che tutto è dono e che tutto quello che ha e quello che è, gli è stato donato.

L’amore è quindi discreto, è semplice, è spontaneo. Chi ha l’Amore può non possedere nulla, o possedere tutto, ed è uguale. È felice, perché ha l’Amore e quindi ha già TUTTO.
La tua Carità quindi, non ha bisogno di suonare la tromba, non può dire: Guarda come sono stato bravo! Devi sapere ben chiaro che non hai nulla che tu non abbia ricevuto in dono. Non saresti capace di fare nulla se non ti fosse dato in dono di poterlo fare.
Tu sai che non sei nulla, ma sai anche che puoi fare tutto; non tu da solo, ma in Colui che ti da forza: Gesù”.

“Convinti che da soli non possiamo fare nulla se non abbiamo altro che peccati, debolezze e miseria, noi riconosciamo tutte le doti di natura e di grazia come doni di Dio. Non ci lasceremo scoraggiare da nessun fallimento se abbiamo fatto del nostro meglio e nemmeno ci glorieremo del successo, ma nella gratitudine più profonda riferiremo tutto a Dio autore di ogni bene in noi. La nostra chiamata non è al successo, ma alla FEDELTÀ”.
(Regola di Vita – Madre Teresa)  

Ti confronti con gli altri?

Ti lasci prendere dallo scoraggiamento?

Qualche volta ti vanti davanti agli altri?

Chiedi a Dio il dono dell’umiltà davanti agli altri.



La Carità, Gesù, non si gonfia:

“Caro amico, ti assicuro che l'Amore non monta in superbia, non spadroneggia, non si sente chissà chi. Chi ha l'Amore sa da dove gli viene ogni cosa. Sa a chi appartiene. Sa di essere stato scelto, chiamato, amato per primo.
Se tu hai la Carità potrai dire con il profeta: “Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso” (Ger. 20,7).

Allora ti guarderai bene dal montarti la testa, dal credere di essere chissà chi, dal sentirti "il migliore"; ma ti eserciterai ad essere umile, ad essere piccolo, a ritornare come un bambino, semplice, fragile, incapace, docile.

     Se qualcosa di buono uscirà da te, sarà perché Lui prima ti ha messo dentro tante cose buone, e poi, a suo piacere le tira fuori, quando vuole Lui."

"Nemmeno Dio Onnipotente può riempire un cuore già pieno di superbia, di cattiveria, di gelosia. Dobbiamo rinunciare a queste cose. Finché siamo attaccati ad esse, Dio non può riempire il nostro cuore.            

La più grande umiliazione è di sapere che sei un nulla. Questo arrivi a riconoscerlo quando incontri Dio nella preghiera. Quando sei faccia a faccia con Dio non puoi riconoscere altro che di essere un nulla, di non avere nulla. Dio parla nel silenzio del tuo cuore. Se ti metti davanti a Dio in preghiera e in silenzio, Dio, sicuramente, ti parlerà. Solo allora conoscerai la tua nullità. E solo quando ne sarai veramente persuaso, Dio ti riempirà".         (Madre Teresa)

Hai un cuore povero, libero per Dio?

Sai essere umile davanti a Dio?

Sai ringraziare Dio di ciò che opera in te e attraverso di te?

Invoca il dono della povertà di spirito.



La Carità, Gesù, non manca di rispetto:

"Caro amico mio, guarda che l'Amore è rispettoso, è delicato, è attento, tiene tutti in buona considerazione. Sa mettere tutti a proprio agio. Sa dire parole semplici, ma importanti.
 L'Amore dice all'altro: Tu sei importante per me. Non posso vivere senza di te.
Dunque, per te l'altro dovrà essere più importante di te stesso. L'altro sarà la persona da accogliere, da comprendere, da sopportare, da amare, da aiutare, da accettare così com'è, sempre".

"I nostri poveri sono grandi. Ci danno molto di più di quanto noi diamo a loro. Da loro abbiamo potuto imparare molte cose. Non hanno bisogno della nostra commiserazione, né del nostro pietismo. Hanno bisogno del nostro amore e della nostra tenerezza. Non dobbiamo amarli dall'alto della nostra abbondanza. Dobbiamo amarli fino a soffrire…”
 (Madre Teresa)
     “L'attenzione agli altri è l'inizio della santità. Preferirei commettere errori con gentilezze e compassione, piuttosto che operare miracoli con scortesia e durezza. Nella vostra famiglia (la vostra vocazione è avere una famiglia), amatevi l'un l'altro come marito e moglie. Avere la vostra famiglia: questa è la vostra vocazione. Il servizio che prestate, il lavoro che fate, questo è il vostro amore a Dio in azione.”
 (Madre Teresa agli sposi)

Sai metterti in relazione con gli altri?, specie con i poveri, in modo delicato, attento, amorevole?

C’è qualche atteggiamento particolare da coltivare in te, specie nella tua famiglia e con le persone più vicine?

Chiedi al Signore il dono di un amore attento e gentile.



La Carità, Gesù, non cerca il suo interesse:

"Carissimo, ti dico che l'Amore non è interessato, non cerca il proprio tornaconto. Non è egoista. Ma è gratuito, gioioso e di tutto cuore. L'Amore dà senza ritorno. Nessun compenso, nessuna gratificazione, nessun tornaconto.

Il tuo amore dovrà essere un amore forte, che ama sempre in modo speciale, in modo generoso, in modo straordinario, dando tutto quanto puoi dare. Dando tutto, fino alla fine, fino a donare anche la tua vita per amore di Gesù, nascosto nelle sembianze dei più poveri tra i poveri.
E nella tua famiglia, nel tuo lavoro, nella tua comunità? Dovrai dare generosamente, gratuitamente, gioiosamente, fino a quando non ti fa male. Dovrai dare senza misura."

"Non cercate azioni spettacolari. Quel che importa è il dono di voi stessi. Quel che importa è il grado di amore che mettete in ogni gesto. Voglio sperare che ciò che voi donate non provenga dal vostro superfluo, ma sia frutto di un sacrificio da voi compiuto per amore di Dio.           Dona finché ti fa male. Il vero amore deve fare male. La croce ha fatto male a Gesù".
 (Madre Teresa)

In che situazioni amare ti fa più male?

Sei attaccato al denaro?

Potresti dare di più ai poveri?

Chiedi al Signore il dono di un amore più disinteressato.



La Carità, Gesù, non si adira:

"Mio caro, sappi che l'Amore è sereno, tranquillo, pacifico. Non si arrabbia mai. Non si scalda. Non scatta. Non si accende. Non s'infuria. Neanche quando le cose vanno storte.
L'Amore si affida ciecamente, come un bambino nelle braccia della mamma. È sempre di buon umore. È padrone di sé e non si lascia andare all'ira, non monta mai su tutte le furie.

L'amore ha sempre una riserva di pazienza e di comprensione nel cuore e ti chiede di coltivare questa pazienza, questa comprensione, questa gioia di amare Gesù e di condividerla con tutti.
Allora nella tua famiglia, nel luogo in cui ti trovi ogni giorno a vivere la tua vita, tieni ben acceso l'amore nel tuo cuore e sii sereno, sii di buon umore, sii paziente. Fa’ in modo di rivelare agli altri con la tua vita quel Tesoro prezioso che tu hai trovato: la gioia di amare Gesù."

"Quando diamo un'amarezza a un nostro fratello o sorella, la diamo a Gesù. Non venite a dirmi: Quando mi arrabbio e dico tutto quello che mi viene, è a causa del mio carattere. Se avete un brutto carattere, esaminatevi, e vedete dov'è che mancate di amore".
 (Madre Teresa)

Sai essere paziente o perdi facilmente la pazienza e ti arrabbi?

Sei nervoso, inquieto, agitato?

C’è qualche motivo particolare che ti agita?

Chiedi al Signore il dono della pazienza.

martedì 25 ottobre 2011

Inno alla Carità - 2


La Carità, Gesù, è paziente:

“Caro amico, ricordati che l’Amore è paziente, non ha premura, non è intollerante. L’amore ha sempre tempo, e sa attendere anche tutta la vita.
In ogni circostanza l’amore sa cogliere tanti piccoli frammenti e li mette nel vortice dell’Amore che si dona.
In ogni avvenimento quotidiano l’amore sa cogliere l’importanza di quel momento. Sa che è quello il momento più importante della vita, perché è l’unico momento in cui è possibile scegliere di amare.

La pazienza è la virtù dei forti: l’Amore è “Forza”.La pazienza è la virtù dei santi: l’Amore è “Santità”. E tu, sai essere paziente? Hai in te la Carità, cioè l’amore che sa attendere, sa pazientare, sa aspettare il momento favorevole, sa riconoscere il tempo del Signore, che si manifesta in ogni avvenimento, in ogni persona, qui e ora?

Gesù è l’Amore. Chiedi a Lui di aiutarti ad essere paziente ogni giorno, con i tuoi familiari, con il tuo lavoro, con i tuoi fratelli e sorelle, con le persone che incontri nella tua comunità, con gli amici, con i poveri, con coloro in cui fai più fatica a riconoscerti.”

“Quando  si perde la pazienza con i poveri non si ha più il diritto di servirli. Siamo i servi dei poveri. Dobbiamo dare ai poveri il nostro servizio gratuito e con tutto il cuore”.
(Madre Teresa)

Quando è stata l’ultima occasione in cui hai perso la pazienza?

 Verso chi?

Chiedi al Signore il dono della pazienza.



La Carità, Gesù, è benigna:

"Carissimo amico mio, guarda che l'Amore volge al bene, sa vedere il bene anche là dov'è nascosto. L'amore è positivo, legge gli avvenimenti e i comportamenti delle persone con un cuore amorevole, con un cuore comprensivo, con un cuore buono.
L'Amore è bontà, è benignità.
Ma tu mio caro, sei benigno, sei volto al bene? Hai l'Amore in te?
Se hai l'Amore in te, si deve vedere e lo devi trasmettere agli altri con la tua benignità."

"Il nostro amore reciproco sarà:
-  altruista, generoso, tenero, personale, rispettoso;
-  al di là delle simpatie o antipatie;
-  fedele, profondo e liberante;
-  senza compromessi, compassionevole, comprensivo;
-  sempre pronto ad infondere speranza, incoraggiante, fiducioso;
-  disposto al sacrificio, fino alla morte in croce".
  (Madre Teresa)

Qual è stato l’ultimo gesto di bontà che hai fatto per Gesù, consapevolmente per Gesù?

Chiedi al Signore il dono di un amore come quello descritto da Madre Teresa.







La Carità, Gesù, non è invidiosa:

"Caro amico, l'Amore non è invidioso. L'Amore non vuole togliere nulla agli altri, anzi li vuole arricchire, vuole donarsi. L'Amore è benevolente, è generoso, è altruista.
L'invidia invece vuole togliere all'altro anche quel poco che ha. È per invidia che il diavolo ha fatto perdere l'uomo. È anche per invidia che il male e la morte sono entrate nel mondo. Guardati dall'invidia, perché l'invidia è maligna e vuole il male dell'altro. L'invidia è un vizio capitale. Dall'invidia nascono l'odio, la maldicenza, la calunnia, il piacere causato dalla sventura del prossimo e il dispiacere causato dalla sua fortuna. L'invidia affonda le sue radici nell'egoismo e nell'orgoglio. Si combatte e si può vincere con l'umiltà e con l'altruismo.

Allora per te amico mio,  quale sarà l'impegno? Dovrai essere fortemente motivato a contrastare questo cancro dell'umanità: l'invidia. Dovrai essere consapevole che è un veleno, una peste che va debellata a tutti i costi. Va aggredita e va vinta da te, anzitutto dentro di te, con l'Amore, con l'umiltà, con la generosità, la benevolenza, la mitezza, la Carità. Potrai contrastare l'invidia coltivando in te la gioia  per le fortune, per i meriti e per i progressi degli altri, specialmente dei tuoi fratelli e sorelle."

"Conservate nel vostro cuore la gioia dell'Amore per Dio e per i poveri. Questo è tutto quello che vi serve. La gioia è Amore, è il risultato normale di un cuore che arde d'amore. La nostra lampada arderà dei sacrifici fatti per amore, purché abbiamo gioia. La gioia è una rete d'amore in cui captiamo le anime. La gioia è una necessità e una forza, anche fisicamente."
(Madre Teresa)

Sono presenti in te sentimenti di invidia? Se sì, chiedi al Signore che te ne liberi!

domenica 23 ottobre 2011

Carità


Nuovo Testamento: Lettere di san Paolo
Prima lettera ai Corinzi
Cap. 13

1Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

2E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
3E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.

4La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, 5non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. 7Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. 8La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. 9La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. 10Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 

11Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. 12Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
13Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!



L’altro è un fratello
per mezzo del quale
Dio ci parla.
Per mezzo del quale
Dio ci aiuta
e ci consola,
Dio ci ama
e ci salva.
L’altro - ogni altro -
è un fratello da amare:
Egli è in cammino
con noi
verso la casa del Padre.
L’altro è Gesù.  (M. Quoist)




Inno alla Carità
di
Madre Teresa di Calcutta



Se non ho la Carità, Gesù:
-         sono un bronzo che risuona,
-         un cembalo che tintinna
-         non sono nulla
-         niente mi giova

Forse San Paolo, con queste parole, vuole scuotermi, vuole spronarmi, vuole risvegliare la mia coscienza, e dirmi:  

"Amico mio, se dentro di te e intorno a te non hai saputo conquistare l'Amore, Gesù, davvero sei fuori posto, sei stonato come uno strumento musicale rotto; non servi a niente, non vali niente e non sei nessuno.
Se continui a restare così, niente e nessuno ti potrà aiutare.
Però puoi cambiare! Con la grazia di Dio puoi rinnegare il tuo egoismo, puoi svegliarti, puoi chiedere, puoi cercare e trovare l'Amore.
Puoi cambiare registro, puoi convertirti, puoi scegliere di lasciarti riempire il cuore da Lui, puoi lasciarti cambiare il cuore, puoi riscaldarti al fuoco del Suo Amore.
La Carità, cioè l'Amore,  è Gesù, il tuo Re, coronato di spine e crocifisso, che ti ama di un tenero amore, e per te dà continuamente la Sua Vita.
Lui ti sta cercando, vuole darti il suo amore, vuole il tuo cuore, la tua carità.
Coraggio, non continuare a stare lì, pieno di te e dei tuoi problemi. Consegnati a Lui, dagli il tuo cuore, dagli le tue mani, dagli i tuoi piedi, i tuoi occhi, la tua volontà, la tua libertà, dagli tutto te stesso.
Lascia che dentro di te risuoni qualcosa di veramente nuovo, lasciati compenetrare, attraversare da Lui, lascia che Lui agisca in te, lascia che Lui possa giovare a te e a tutti quelli che Lui desidera raggiungere attraverso di te. Non potrà farlo senza la tua collaborazione!".

"L'amore è un frutto per tutte le stagioni ed è alla portata di tutti. Dio ama ancora il mondo!
Voglio che vi mettiate questo in testa: Dio ama ancora attraverso voi e attraverso me, oggi.
Fatemi vedere questo amore di Dio nei vostri occhi, nelle vostre azioni, nel vostro modo di comportarvi".
 (Madre Teresa)

A che punto ti senti nel cammino dell’amore?

Quali sono le resistenze ad abbandonarti di più all’Amore?

Chiedi al Signore il dono di abbandonarti totalmente al Suo Amore.