giovedì 19 agosto 2010



INVOCAZIONI AL VOLTO SANTO

1- Il tuo Volto, Signore, io cerco, non nascondermi il tuo Volto!

2 - A te giunga, Signore, il mio grido: non nascondermi il tuo Volto!

3 - Non nascondermi il tuo Volto perché in te confido, Signore!

4 - Lo sguardo del Signore si è chinato su di me: il Potente mi ha fatto grandi cose!

5 - Con amore e timore ti seguiremo e cercheremo il tuo Volto, Signore: non sarà delusa la nostra speranza.

6 - Di Te ha detto il mio cuore: io cerco il tuo Volto. Questa è la generazione che cerca il Signore, che cerca il Volto del nostro Dio.

7 - Fa risplendere su di noi il tuo Volto, donaci, o Dio, la tua benedizione!

8 - Risveglia, o Dio, la tua potenza, fa risplendere il tuo Volto e noi saremo salvi!

9 - Grido aiuto, Signore: non nascondermi il tuo Volto!

10 - Confido in Te, o Signore; vedrò la luce del tuo Volto.

11- Lodate il Signore, invocate il suo nome. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo Volto!

12- Nella giustizia contemplerò il tuo Volto, al risveglio mi sazierò della tua presenza: anela a te la mia carne.

13 - O principio e sorgente della vita immortale, rivelaci il tuo Volto nella gloria dei cieli!

14 - Trasformati a tua immagine, noi vedremo il tuo Volto; e sarà gioia piena nei secoli dei secoli. Amen!

15 - Illumina con il tuo Spirito il nostro cuore, fa' risplendere in noi la gloria che rifulge sul tuo Volto!

16 - Fa' che torniamo a Te, Signore nostro Dio: mostraci il tuo Volto e saremo salvi!

17- Crea in me, o Dio, un cuore puro, non allontanarmi dal tuo Volto!

18 - Irradia su di me la luce del tuo Volto: insegnami la sapienza, o Signore!

19 - Guarda, o Dio, nostro scudo, guarda il Volto del tuo Cristo!

20 - Fa' risplendere su di noi il tuo Volto; liberaci dal male e saziaci con i beni della tua casa.

21 - Mostraci, o Dio, il Volto del tuo amore!

22 - Giunge al tuo Volto, Signore, il grido del povero!

23 - I giusti, Signore, contemplano il tuo Volto!

24 - Noi cerchiamo il tuo Volto, Signore!

25 - Il tuo Volto cerchiamo, Signore: colmaci di gioia!

26 - Mostraci, Padre, la luce del tuo Volto!

27 - Spero nel Signore: i miei occhi vedranno il tuo Volto!

28 - Io ti cerco, Signore: mostrami il tuo Volto!

29 - Il Signore ci protegga e ci benedica: faccia risplendere il suo Volto su di noi e ci doni la sua misericordia.

30- Fa' splendere il tuo Volto e salvaci, Signore!

31- Dio ci benedica con la luce del suo Volto!

32- Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo Volto!

33 - Volgiti a noi, o Dio, nostra difesa, contempla il Volto del tuo Cristo.

34 - Irradia su di noi, Signore, la luce del tuo Volto. Insegnaci la sapienza che viene da te.

35 - Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo Volto!

36 - Mostrami, Signore, la luce del tuo Volto!

37 - Giunga al tuo Volto, Signore, il grido dei poveri!

38 - I tuoi amici, Signore, contempleranno il tuo Volto!

39 - Dinanzi al tuo Volto, Signore, gioia senza fine.

40 - Rivelaci il tuo Volto, Signore, nella gloria dei cieli.

41 - Vieni in nostro soccorso, Signore, fa' splendere il tuo Volto e noi saremo salvi.

42 - Fa' splendere il tuo Volto sul tuo servo; salvami per la tua misericordia.

43 - Mostra il tuo Volto, o Dio, al popolo della nuova alleanza.

44 - Il Signore ci mostra il suo Volto: venite, adoriamo.

45 - Contemplerò il tuo Volto, Signore, nella terra dei viventi.

46 - Benediciamo il Signore: egli mostra il suo Volto a coloro che lo cercano.

47 - Io cerco il tuo Volto, Signore, per contemplare la tua potenza e la tua gloria.

48 - Camminate alla luce del Signore per contemplare in eterno il suo Volto.

49 - Mostraci il Tuo Volto, Signore, e saremo salvi.

50 - La tua destra, Signore, e la luce del tuo Volto hanno salvato il popolo che ti sei acquistato.

51 - Il Signore non vi nasconde il suo Volto se voi tornate a lui con cuore sincero.

52 - Il Volto del Signore sull'uomo che cerca la pace.

53 - Irradia su di me la luce del tuo Volto, guidami sulla via della giustizia, Signore.

54 - Il Dio della rivelazione ha fatto brillare il suo Volto in Cristo Gesù.

55 - Fa' risplendere nei nostri cuori la gloria che illumina il Volto di Cristo.

56 - Lode al Signore Gesù: sul suo Volto si svela la gloria del Padre.

57 - Nel Volto di Cristo contempliamo le meraviglie dell'amore di Dio.

58 - La gloria di Dio si è rivelata sul Volto di Cristo.

59 - Servo sofferente ed esaltato, Cristo rivela al mondo il Volto del Padre.

60 - In Cristo Gesù il Padre ci ha benedetti e ha fatto brillare il suo Volto.



Signore, pietà.

Cristo, pietà.

Signore, pietà.

Cristo, ascoltaci.

Cristo, esaudiscici.

Padre celeste, Dio, pietà di noi.

Figlio, Redentore del mondo, Dio, pietà di noi.

Spirito Santo, Dio, pietà di noi.

Santa Trinità, unico Dio, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, splendore del Padre, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, candore di luce eterna, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, sole di giustizia, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, specchio di virtù, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, amabilissimo, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, delizia di Maria e di Giuseppe, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, adorato dai pastori e dai magi, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, risplendente sul monte Tabor, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, pietoso con la Maddalena, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, piangente sopra Lazzaro, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, prostrato a terra nel Getsemani, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, baciato a tradimento nell'Orto, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, colpito dagli schiaffi, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, sputacchiato, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, ricoperto di uno straccio, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, intriso di sangue, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, che guardasti Pietro, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, rifulgente nell'Ascensione, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, che tornerai nel giorno del Giudizio, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, unico nostro bene, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, sollievo dei miseri, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, speranza degli infermi, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, gaudio degli Angeli, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, desiderio dei Patriarchi, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, luce dei Profeti, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, fiamma degli Apostoli, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, fortezza dei Martiri, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, vita dei Confessori, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, profumo dei Vergini, pietà di noi.

Volto adorabile di Gesù, delizia di tutti i Santi, pietà di noi.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, pietà di noi, o Signore.

- In Cristo Gesù il Padre ci ha benedetti: e ha fatto brillare il suo Volto.

Preghiamo: O Padre, che con la Passione di Cristo hai liberato l'umanità dalla morte, ereditata col peccato, rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio, perché, cancellata la nativa immagine del vecchio Adamo, rifulga in noi con la tua grazia l'immagine del celeste Adamo, Gesù Cristo nostro Signore.

Egli è Dio, e vive e regna con Te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Tratte da: “Cerco il tuo Volto” – Istiututo Religiose del Santo Volto – San Fior TREVISO

martedì 17 agosto 2010

Novena al Sacro Cuore di Gesù


1° O mio Gesù, che avete detto "in verità vi dico, chiedete ed otterrete, cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto!" ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Voi.

2° O mio Gesù, che avete detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio, nel mio nome, Egli ve la concederà!" ecco che al Padre Vostro, nel Vostro nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Voi.

3° O mio Gesù, che avete detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all'infallibilità delle Vostre sante parole io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Voi.

Con permissioine Ecclesiastica

domenica 15 agosto 2010

Promesse di Nostro Signore Gesù Cristo ai devoti del Suo Santo Volto



1°. Essi, grazie alla Mia umanità impressa in loro, otterranno interiormente un vivo riflesso della Mia Divinità e ne saranno irradiati così intimamente che, grazie alla rassomiglianza col Mio Volto, risplenderanno nella vita eterna più che molte altre anime.

2°. Ristabilirò in loro, in punto di morte, l'mmagine di Dio sfigurato dal peccato.

3°. Venerando il Mio Volto in ispirito di espiazione, Mi saranno graditi quanto Santa Veronica, mi renderanno un servizio uguale al suo e Io imprimerò i Miei Lineamenti Dívini nella loro anima.

4°. Questo Volto adorabile è come il sigillo della Divinità, che ha il potere di stampare nelle anime che si rivolgono ad Esso l'immagine di Dio.

5°. Più essi si preoccupano di restaurare il Mio Volto sfigurato dagli insulti e dall'empietà, più Io Mi curerò del loro sfigurato dal peccato. Io vi imprimerò nuovamente nella Mia immagine e renderò quest'anima bella come al momento del Battesimo.

6°. Offrendo il Mio Volto all'Eterno Padre. Essi placheranno la collera Divina e otterranno la conversione dei peccatori (come con una grande moneta)

7°. Nulla sarà loro rifiutato quando offriranno il Mio Santo Volto.

8°. Parlerò Io stesso a Mio Padre di tutti i loro desideri.

9°. Essi opereranno dei prodigi per mezzo del Mio Santo Volto. Io li illuminerò della Mia Luce, li circonderò del Mio Amore, e accorderò loro la perseveranza nel bene.

10°. Non li abbandonerò giammai. Sarò presso Mio Padre, l'avvocato di tutti coloro che con la parola, la preghiera o la penna, sosterranno la Mia causa in questa opera di riparazione. In punto di morte purificherò la loro anima da tutte le sozzure del peccato e renderò loro la primitiva bellezza.

(Estratto dalle vite di S. Geltrude e di S. Matilde) Monastero S. Vincenzo M.



Onoriamo Gesù!

Monaci Benedettini Silvestrini Via S. Vincenzo, 88 - 01030 BASSANO ROMANO (VT) - Tel. 0761 63 40 07 fax 0761 63 47 34

sabato 14 agosto 2010

LE APPARIZIONI DELLE ANIME DEL PURGATORIO A PADRE PIO



Le apparizioni cominciarono già in tenera età. Il piccolo Francesco Forgione (futuro Padre Pio) non ne parlava perché credeva che fossero cose che accadevano a tutte le anime. Le apparizioni erano di Angeli, di Santi, di Gesù, della Madonna, ma alle volte, anche di demoni. Negli ultimi giorni di dicembre 1902, mentre stava meditando sulla sua vocazione, Francesco ebbe una visione. Ecco come la descrisse, diversi anni dopo, al suo confessore (nella lettera usa la terza persona).

Francesco vide al suo fianco un uomo maestoso di rara bellezza, splendente come il sole, che presolo per la mano lo incoraggiò con il preciso invito: "Vieni con me perché ti conviene combattere da valoroso guerriero ".

Fu condotto in una spaziosissima campagna, tra una moltitudine di uomini divisa in due gruppi: da una parte uomini dal volto bellissimo e ricoperti di vesti bianche, candide come la neve, dall'altra uomini di orrido aspetto e vestiti di abiti neri a guisa di ombre oscure. Il giovane collocato fra quelle due ali di spettatori, si vide venire incontro un uomo di smisurata altezza da toccare con la fronte le nuvole, con un volto orrido. Il personaggio splendente che aveva al fianco lo esortò a battersi con il personaggio mostruoso. Francesco pregò di venire risparmiato dal furore dello strano personaggio, ma quello luminoso non accettò: "Vana è ogni tua resistenza, con questo conviene azzuffarti. Fatti animo, entra fiducioso nella lotta, avanzati coraggiosamente che io ti sarò dappresso; ti aiuterò e non permetterò che ti abbatta".

Lo scontro fu accettato e risultò terribile. Con l'aiuto del personaggio luminoso sempre vicino, Francesco ebbe la meglio e vinse. Il personaggio mostruoso, costretto a fuggire, si trascinò dietro quella gran moltitudine di uomini di orrido aspetto, fra urla, imprecazioni e grida da stordire. L'altra moltitudine di uomini dal vaghissimo aspetto, sprigionò voci di plauso e di lodi verso colui che aveva assistito il povero Francesco, in sì aspra battaglia.

Il personaggio splendido e luminoso più del sole, pose sulla testa di Francesco vittorioso una corona di rarissima bellezza, che vano sarebbe descriverla. La corona venne subito ritirata dal personaggio buono il quale precisò: "Un'altra più bella ne tengo per te riservata. Se tu saprai lottare con quel personaggio col quale or ora hai combattuto. Egli tornerà sempre all'assalto...; combatti da valoroso e non dubitare nel mio aiuto... non ti spaventi la di lui molestia, non paventare della di lui formidabile presenza. Io ti sarò vicino, io ti aiuterò sempre, affinché tu riesca a prostrarlo".

Tale visione fu seguita, poi, da reali scontri col maligno. Padre Pio sostenne infatti numerosi scontri contro il "nemico delle anime" nell'arco della sua vita, con il proposito di strappare le anime dai lacci di satana.

Una sera Padre Pio stava riposando in una stanza, al pianterreno del convento, adibita a foresteria. Era solo e si era da poco disteso sulla branda quando, improvvisamente, ecco comparirgli un uomo avvolto in un nero mantello a ruota. Padre Pio, sorpreso, alzandosi, chiese all'uomo chi fosse e che cosa volesse. Lo sconosciuto rispose di essere un'anima del Purgatorio. "Sono Pietro Di Mauro. Sono morto in un incendio, il 18 settembre 1908, in questo convento adibito, dopo l'espropriazione dei beni ecclesiastici, ad un ospizio per vecchi. Morii fra le fiamme, nel mio pagliericcio, sorpreso nel sonno, proprio in questa stanza. Vengo dal Purgatorio: il Signore mi ha concesso di venirvi a chiedere di applicare a me la vostra Santa Messa di domattina. Grazie a questa Messa potrò entrare in Paradiso ".

Padre Pio assicurò che avrebbe applicato a lui la sua Messa... ma ecco le parole di Padre Pio: "Io, volli accompagnarlo alla porta del convento. Mi resi pienamente conto di aver parlato con un defunto soltanto quando usciti nel sagrato, l'uomo che era al mio fianco, scomparve improvvisamente. Devo confessare che rientrai in convento alquanto spaventato. A padre Paolino da Casacalenda, Superiore del convento, al quale non era sfuggita la mia agitazione, chiesi il permesso di celebrare la Santa Messa in suffragio di quell'anima, dopo, naturalmente, avergli spiegato quanto accaduto".

Qualche giorno dopo, Padre Paolino, incuriosito, volle fare qualche controllo. Recatosi all'anagrafe del Comune di San Giovanni Rotondo, richiese ed ottenne il permesso di consultare il registro dei deceduti nell'anno 1908. Il racconto di Padre Pio, corrispondeva a verità. Nel registro relativo ai decessi del mese di settembre, Padre Paolino rintracciò il nome, il cognome e la causale della morte: "In data 18 settembre 1908, nell'incendio dell'ospizio è perito Pietro di Mauro, fu Nicola".

Cleonice Morcaldi figlia spirituale tanto cara al Padre, ad un mese dalla morte della mamma, si sentì dire da Padre Pio al termine della Confessione: "Stamattina la tua mamma è volata in Paradiso, l'ho veduta mentre stavo celebrando la Messa".

Quest'altro episodio venne raccontato da Padre Pio a Padre Anastasio. Una sera, mentre, solo, ero in coro a pregare, sentii il fruscio di un abito e vidi un giovane frate trafficare all'altare maggiore, come se spolverasse i candelabri e sistemasse i portafiori. Convinto che a riordinare l'altarefosse Frà Leone, poiché era l'ora della cena, mi accosto alla balaustra e gli dico: "Frà Leone, vai a cenare, non è tempo di spolverare e aggiustare l'altare". Ma una voce, che non era quella di Frà Leone mi risponde ", "Non sono Frà Leone", "E chi sei?", chiedo io.

"Sono un vostro confratello che qui fece il noviziato. L'ubbidienza mi dette l'incarico di tenere pulito e ordinato l'altare maggiore durante l'anno di prova. Purtroppo più volte mancai di rispetto a Gesù sacramentato passando davanti all'altare senza riverire il Santissimo conservato nel Tabernacolo. Per questa grave mancanza, sono ancora in Purgatorio. Ora il Signore, nella sua infinita bontà, mi manda da voi perché siate voi a stabilire fino a quando dovrò soffrire in quelle fiamme di amore. Aiutatemi".

"Io credendo di essere generoso verso quell'anima sofferente, esclamai: Vi starai fino a domattina alla Messa. Quell'anima urlò: Crudele! Poi gridò forte e sparì. Quel lamento mi causò una ferita al cuore che ho sentito e sentirò tutta la vita. Io che per delega divina avrei potuto mandare quell'anima immediatamente in Paradiso, la condannai a restare un'altra notte nelle fiamme del Purgatorio".

Le apparizioni per Padre Pio, potevano considerarsi quotidiane, tanto da consentire al Frate cappuccino di vivere contemporaneamente in due mondi: uno visibile ed uno invisibile, sovrannaturale.

Lo stesso Padre Pio, confessava nelle sue lettere al suo direttore spirituale, alcune esperienze: Lettera a Padre Agostino del 7 aprile 1913: "Mio carissimo Padre, venerdì mattina ero ancora a letto, quando mi apparve Gesù. Era tutto malconcio e sfigurato. Egli mi mostrò una grande moltitudine di Sacerdoti fra i quali diversi dignitari ecclesiastici, di questi chi stava celebrando, chi si stava parando e chi si stava svestendo dalle sacre vesti.

La vista di Gesù in angustie mi dava molta pena, perciò volli domandargli perché soffrisse tanto. Nessuna risposta n'ebbi. Però il suo sguardo mi portò verso quei Sacerdoti; ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di guardare, ritirò lo sguardo ed allorché lo rialzò verso di me, con grande mio orrore, osservai due lacrime che gli solcavano le gote.

Si allontanò da quella turba di Sacerdoti con una grande espressione di disgusto sul volto, gridando: "Macellai! E rivolto a me disse": 'Figlio mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io sarò per cagione delle anime da me più beneficiate, in agonia sino alla fine del mondo. Durante il tempo dell'agonia, figlio mio, non bisogna dormire. L'anima mia va in cerca di qualche goccia di pietà umana, ma ahimè mi lasciano solo sotto il peso della indifferenza.

L'ingratitudine ed il sonno dei miei ministri mi rendono più gravosa l'agonia. Come corrispondono male al mio amore! Ciò che più mi affligge e che costoro al loro indifferentismo, aggiungono il loro disprezzo, l'incredulità. Quante volte ero lì per lì per fulminarli, se non fossi stato trattenuto dagli angioli e dalle anime di me innamorate... Scrivi al Padre tuo e narragli ciò che hai visto ed hai sentito da me questa mattina. Digli che mostrasse la tua lettera al Padre provinciale...". Gesù continuò ancora, ma quello che disse non potrò giammai rivelarlo a creatura alcuna di questo mondo" (PADRE PIO: Epistolario I° -1910-1922).

Lettera a Padre Agostino del 13 febbraio 1913: "...Non temere io ti farò soffrire, ma te ne darò anche la forza - mi ripete Gesù -. Desidero che l'anima tua con quotidiano occulto martirio sia purificata e provata; non ti spaventare se io permetto al demonio di tormentarti, al mondo di disgustarti, perché niente prevarrà contro coloro che gemono sotto la Croce per amore mio e che io mi sono adoperato per proteggerli " (PADRE PIO: Epistolario I° 1910-1922).

Lettera a Padre Agostino del 12 marzo 1913: "...Sentite, Padre mio, i giusti lamenti del nostro dolcissimo Gesù: Con quanta ingratitudine viene ripagato il mio amore per gli uomini! Sarei stato meno offeso da costoro se li avessi amati di meno. Mio Padre non vuole più sopportarli. Io vorrei cessare di amarli, ma... (e qui Gesù tacque e sospirava, e dopo riprese) ma ohimé! Il mio cuore è fatto per amare!

Gli uomini vili e fiacchi non si fanno nessuna violenza per vincersi nelle tentazioni, che anzi si dilettano nelle loro iniquità. Le anime da me più predilette, messe alla prova mi vengono meno, le deboli si abbandonano allo sgomento ed alla disperazione, le forti si vanno rilassando a poco a poco. Mi lasciano solo di notte, solo di giorno nelle Chiese.

Non si curano più del Sacramento dell'altare; non si parla mai di questo Sacramento di amore; ed anche quelli che ne parlano ohimé! con quanta indifferenza, con che freddezza. Il mio Cuore è dimenticato; nessuno si cura più del mio amore; io son sempre contristato.

La mia Casa è diventata per molti un teatro di divertimenti; anche i miei ministri che Io ho sempre riguardato con predilezione, che io ho amato come pupilla dell'occhio mio; essi dovrebbero confortare il mio Cuore colmo di amarezze; essi dovrebbero aiutarmi nella redenzione delle anime, invece chi lo crederebbe? Da essi debbo ricevere ingratitudini e sconoscenze.
Vedo, figlio mio, molti di costoro che... (qui si chetò, i singhiozzi gli strinsero la gola, pianse in secreto) che sotto ipocrite sembianze mi tradiscono con Comunioni sacrileghe, calpestando i lumi e le forze che continuamente dò ad essi... " (PADRE PIO 1°: Epistolario 1°-1910-1922).

Brano tratto da Lui e io- diario di Gabrielle Bossis- Dialoghi fra Gesù e lei



Un neonato cinguettava nella sua carrozzina mentre i geni­tori erano allo sportello della Posta. Lui mi ha detto: «Il tuo amore non è che il balbettìo di un piccolino».

In una chiesa vicino alla stazione. «Raccontami ciò che ti ha interessato o che ti ha fatto soffrire. Si crede che mi si debba parlare in un linguaggio spe­ciale, ecco perché ci si astiene. Ma se si sapesse quanto mi piacerebbe che si venisse a me semplicemente e con un po' di affetto!... O voi che siete i miei amici più delicati, venite a pla­care la mia fame di voi».

18 luglio - «Ringrazia Dio di questo giorno che inizia; puoi guadagnare tanti meriti, tanta gloria... in un gior­no... Io ti permetto di servirmi, di amarmi.
Servire Dio!
Se tu pensassi a questo onore, a questa felicità...
Ah! se ad un dannato fosse concesso un giorno solo... Immagina l'uso che ne farebbe!
Parla con me, figliolina mia».

In tram. Gli dicevo: "Per favore, infiamma d'amore tutti co­loro che sono su questo tram". Mi ha risposto tristemente: «Non vogliono».
«Che pregare non sia una fatica. Perché ti affanni tan­to? Che tutto sia fatto con semplicità, facilità, come una conversazione in famiglia».

22 giugno - In campagna. «Sii molto semplice con me. Cosa si fa la mattina e la sera in famiglia? Ci si dà il ba­cio dell'affetto, cosa naturale. E talvolta, durante la gior­nata, per una parola o per un regalo, ci si guarda...
Ci si guarda con amore. Si hanno slanci di tenerezza. Quant'è dolce e confortante...
Ah! se mi si permettesse di far parte della famiglia!...».

16 giugno - Pensavo a coloro che mi avevano amata con tanta bontà.
«Ma questi ti lasciavano talvolta. Io, non ti lascio. Tu sei sempre nei miei pensieri».
«Sai tu che cosa è l'amore di un Uomo-Dio che chiama? che chiede il vostro amore? e che sente in risposta solo il riso che insulta?».

26 maggio - Ore 5,30. «Sin dal tuo risveglio, chiedimi delle anime. Richiedimi dei peccatori. Mi farai tanto pia­cere... non puoi immaginartelo. Io sono morto per loro. Sono morto senza essere stato malato, anzi pieno di vita. Sono morto a forza d'essere picchiato. Se non mi aiuti oggi, non potrò salvare questa o quel­l'anima, e tu sai se le amo! Salvale come se tu salvassi me ...».
«Tutto ciò che dico ad un'anima, è per tutte le anime. Tutte, sono le mie preferite... Tutte. Una sola.
Ah, se si sapesse del mio amore per ognuna di loro... Credi a quest'amore. Sfruttalo! ».
«Confidenza verso i santi e gli angeli. Quando si è pic­coli, si sta nelle braccia di tutti. Ci si lascia coccolare ed è tutto naturale».

20 aprile - «Guarda spesso al cielo. Ti aiuterà a desi­derarlo».

In una stazione, di notte, io guardavo le case buie.
«Tutti dormono. Lascia che mi rifugi nel tuo cuore».

Nel dipartimento della Lozère. Al Crand Hotel pensavo alle donne che rigovernavano. «Non hai capito che qualsiasi azio­ne può essere fatta per me?
Io non vedo differenze nelle cose come le vedete voi. Io vedo differenze solo nell'amore».

3 settembre- "E tutti i miei difetti?". Lui: «Vieni lo stesso. Vieni sempre. Credi in Me. Credi nella forza del mio cuore».

1° venerdì di settembre - «Non parlare senza sorridere».

4 agosto - Aspettando la corriera sotto gli alberi.
«Vedi come l'anno scorre impercettibilmente con il susseguirsi delle stagioni.
Lo stesso avviene per l'incremento spirituale: abbi la pazienza della tua lentezza».

28 luglio - «Non appena hai tagliato tutte le rose ap­passite, il roseto dà nuove rose: è un incessante movi­mento in avanti, fiori o frutti. Imita il tuo Creatore».
«Più ti darai agli altri, più mi darò a te».

30 luglio - Distratta dopo la Comunione.
«Quando si ha nel proprio salotto qualcuno di molto amato, non ci si mette alla finestra per guardare i pas­santi».

Nelle paludi salmastre. «Vedi, c'è del sale sulle tue lab­bra, eppure hai semplicemente attraversato le paludi sa­line: quando mi ricevi al mattino, rimane qualcosa di me in te, tutta la giornata».

22 luglio - Uscendo dalla stazione. «Abituati a rivolgerti al prossimo con un atteggiamento d'inferiorità».

Alla fermata di un treno. «Quando la tua vita si arresterà, che sia per un grido d'amore!». «Vedi questa bambina? Guarda suo padre sorridendo. Non gli parla. Ma quant'è felice suo padre di questo sorriso!».

Stazione di Paray-le-Monial. Mentre pensavo che non era questo il più bel paesaggio francese per ricevere il Sacro Cuore, Lui mi ha detto: «Non era il paese ad attirarmi, ma l'ani­ma così umile di Margherita-Maria».
«Quando parli o anche quando pensi in modo altez­zoso, ciò proviene dalla tua bassezza. Quando ti fai la serva degli altri, questo ti innalza».

Grazie Gesù!

lunedì 9 agosto 2010

Trattato della vera Devozione a Maria di S.Luigi Montfort




CAPITOLO VII


EFFETTI MERAVIGLIOSI CHE QUESTA DEVOZIONE PRODUCE IN UN'ANIMA CHE VI È FEDELE

213. Mio caro fratello, sta' sicuro che se sarai fedele alle pratiche interiori ed esteriori di questa devozione, che ti indicherò in seguito:

1) Con la luce che lo Spirito Santo ti darà per mezzo di Maria, sua cara Sposa, conoscerai il tuo cattivo fondo, la tua corruzione e la tua incapacità a ogni bene, se Dio non ne è il principio come autore della natura o della grazia, e, in seguito a questa conoscenza, ti disprezzerai, non penserai a te che con orrore. Ti considererai come una lumaca che guasta tutto con la sua bava, o come un rospo che infetta tutto con il suo veleno, o come un serpente malizioso che cerca solo di ingannare. Infine l'umile Maria ti farà partecipe della sua profonda umiltà, che ti farà disprezzare te stesso, non disprezzare nessuno e amare il disprezzo.

214. 2) La santa Vergine ti farà partecipe della sua fede, che sulla terra è stata più grande della fede di tutti i patriarchi, i profeti, gli apostoli e tutti i santi. Ora che regna in cielo non ha più questa fede, perché vede chiaramente tutte le cose in Dio, con il lume della gloria; tuttavia, con il consenso dell'Altissimo, non l'ha perduta entrando nella gloria; l'ha conservata per conservarla nella Chiesa militante ai suoi servi più fedeli. Più dunque ti guadagnerai la benevolenza di questa augusta Principessa e Vergine fedele, più avrai fede pura in tutta la tua condotta: una fede pura, che non ti farà preoccupare del sensibile e dello straordinario; una fede viva e animata dalla carità, che ti farà compiere le tue azioni solo per puro amore; una fede ferma e incrollabile come una roccia, che ti farà rimanere fermo e costante in mezzo alle tempeste; una fede operosa e penetrante, che, come un misterioso passe-partout, ti farà entrare in tutti i misteri di Gesù Cristo, nei fini ultimi dell'uomo e nel cuore di Dio stesso; una fede coraggiosa, che ti farà intraprendere e venire a capo di grandi cose per Dio e la salvezza delle anime, senza esitare; infine, una fede che sarà la tua fiaccola ardente, la tua vita divina, il tuo tesoro nascosto della divina Sapienza, e la tua arma onnipotente di cui ti servirai per illuminare quelli che sono nelle tenebre e nell'ombra della morte, per infiammare quelli che sono tiepidi e hanno bisogno dell'oro bruciante della carità, per dare la vita a quelli che sono morti per il peccato, per toccare e convertire, con le tue parole dolci e potenti, i cuori di marmo e i cedri del Libano, e infine per resistere al diavolo e a tutti i nemici della salvezza.

215. 3) Questa Madre del bell'amore toglierà dal tuo cuore ogni scrupolo e ogni timore servile disordinato: lo aprirà e lo dilaterà per correre nei comandamenti di suo Figlio, con la santa libertà dei figli di Dio, e per introdurvi il puro amore, di cui è tesoriera; di modo che non ti comporterai più, come hai fatto finora, con timore nei confronti di Dio amore, ma col puro amore. Lo considererai come tuo buon Padre, al quale cercherai continuamente di piacere, col quale converserai confidenzialmente, come un figlio col suo buon padre. Se per disgrazia lo offenderai, ti umilierai subito davanti a lui, gli domanderai perdono umilmente, gli tenderai la mano con semplicità e ti rialzerai amorosamente, senza turbamento né inquietudine, e continuerai a camminare verso di lui senza scoraggiamento.

216. 4) La santa Vergine ti riempirà di una grande fiducia in Dio e in lei stessa: 1) perché non ti avvicinerai più a Gesù Cristo da te stesso, ma sempre per mezzo di questa buona Madre; 2) perché, avendole donato tutti i tuoi meriti, grazie e soddisfazioni per disporne secondo la sua volontà, ti comunicherà le sue virtù e ti rivestirà dei suoi meriti, di modo che potrai dire a Dio con fiducia: «Ecco Maria tua serva, avvenga di me secondo la tua parola»; 3) perché, essendoti donato a lei interamente, corpo e anima, ella che è generosa con i generosi e più generosa dei generosi stessi, si donerà a te in contraccambio in modo meraviglioso, ma vero; di modo che potrai dirle arditamente: «Sono tuo, santa Vergine, salvami»; o come ho già detto, con il Discepolo prediletto: «Ti ho presa, santa Madre, come ogni mio bene». Potrai anche dire, con san Bonaventura: «Mia cara Signora e salvatrice, agirò con fiducia e non temerò, perché sei la mia forza e la mia lode nel Signore... Io sono tutto tuo e tutto ciò che ho è tuo, o Vergine gloriosa, benedetta sopra tutte le cose; ti metterò come sigillo sul mio cuore, perché il tuo amore è forte come la morte». Potrai dire a Dio con i sentimenti del Profeta: «Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Sono come un bambino svezzato dai piaceri della terra e appoggiato sul seno di mia madre; ed è su questo seno che sono colmato di beni». 4) Ciò che aumenterà ancora la tua fiducia in lei è che, avendole dato in deposito tutto ciò che hai di buono per donarlo o conservarlo, avrai meno fiducia in te e molto più in lei, che è il tuo tesoro. Oh! quale fiducia e quale consolazione per un'anima che può dire che il tesoro di Dio, nel quale egli ha messo tutto ciò che possiede di più prezioso, è anche il suo! «Ella, dice un santo, è il tesoro del Signore».

217. 5) L'anima della santa Vergine si comunicherà a te per glorificare il Signore; il suo spirito entrerà al posto del tuo per gioire in Dio, suo Salvatore, purché tu sia fedele alle pratiche di questa devozione. «L'anima di Maria sia in ciascuno per magnificare il Signore; lo spirito di Maria sia in ciascuno per esultare in Dio». Ah! quando verrà quel tempo felice, dice un sant'uomo dei nostri giorni, che era tutto immerso in Maria, ah! quando verrà quel tempo felice in cui la divina Maria sarà stabilita padrona e sovrana nei cuori, per sottometterli pienamente all'impero del suo grande e unico Gesù? Quand'è che le anime respireranno Maria come i corpi respirano l'aria? Allora accadranno cose meravigliose su questa terra, dove lo Spirito Santo, trovando la sua cara Sposa come riprodotta nelle anime, discenderà abbondantemente su di loro e le riempirà dei suoi doni, e particolarmente del dono della sapienza, per operare meraviglie di grazia. Mio caro fratello, quando verrà questo tempo felice e questo secolo di Maria, in cui parecchie anime elette e ottenute dall'Altissimo per mezzo di Maria, perdendosi esse stesse nell'abisso del suo interiore, diventeranno copie viventi di Maria, per amare e glorificare Gesù Cristo? Questo tempo verrà solo quando si conoscerà e si praticherà la devozione che insegno: «Ut adveniat regnum tuum, adveniat regnum Mariae».

218. 6) Se Maria, che è l'albero della vita, è ben coltivata nella tua anima con la fedeltà alle pratiche di questa devozione, ella porterà il suo frutto a suo tempo; e questo frutto non è altro che Gesù Cristo. Vedo tanti devoti che cercano Gesù Cristo, gli uni per una via e una pratica, gli altri per l'altra; e spesso dopo aver lavorato molto durante la notte, possono dire: «Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla» (Lc 5,5). E si può dire loro: «Avete lavorato molto, ma avete ricavato poco» (Ag 1,6). Gesù Cristo è ancora molto debole in voi. Ma per la via immacolata di Maria e questa pratica divina che insegno si lavora durante il giorno, si lavora in un luogo santo, si lavora poco. Non c'è notte in Maria, poiché non c'è stato il peccato nemmeno la minima ombra. Maria è un luogo santo, e il Santo dei santi, dove i santi sono formati e modellati.

219. Nota, per favore, che dico che i santi sono modellati in Maria. Vi è una grande differenza tra fare una figura in rilievo, a colpi di martello e di scalpello, e fare una figura gettandola nello stampo: gli scultori lavorano molto per fare le figure nella prima maniera, e occorre loro molto tempo; ma per farle nella seconda maniera, lavorano poco e le fanno in pochissimo tempo. Sant'Agostino chiama la santa Vergine «forma Dei», lo stampo di Dio: lo stampo adatto a formare e modellare degli dei. Chi è gettato in questo stampo divino è presto formato e modellato in Gesù Cristo, e Gesù Cristo in lui: con poca spesa e in poco tempo diventerà dio, poiché è gettato nello stesso stampo che ha formato un Dio.

220. Mi sembra di poter benissimo paragonare i direttori e le persone devote che vogliono formare Gesù Cristo in se stessi o negli altri con altre pratiche agli scultori che, mettendo la loro fiducia nella loro abilità e nella loro arte, danno un'infinità di colpi di martello e di scalpello a una pietra dura o un pezzo di legno mal levigato, per farne l'immagine di Gesù Cristo; e talvolta non riescono a esprimere Gesù Cristo al naturale, sia per mancanza di conoscenza e di esperienza della persona di Gesù Cristo, sia a causa di qualche colpo dato male, che ha rovinato l'opera. Ma quelli che abbracciano questo segreto di grazia li paragono con ragione ai fonditori e ai modellatori che, avendo trovato il bello stampo di Maria, nel quale Gesù Cristo è stato naturalmente e divinamente formato, senza fidarsi della propria abilità, ma unicamente della bontà dello stampo, si gettano e si perdono in Maria per diventare il ritratto al naturale di Gesù Cristo.

221. Oh! che paragone bello e vero! Ma chi lo comprenderà? Io desidero che sia tu, mio caro fratello. Ma ricordati che si getta nello stampo solo ciò che è fuso e liquido: cioè devi distruggere e fondere in te il vecchio Adamo, per diventare il nuovo in Maria.

222. 7) Con questa pratica, osservata molto fedelmente, darai a Gesù Cristo più gloria in un mese di tempo che con qualunque altra, anche se più difficile, in parecchi anni. Ecco le ragioni di ciò che affermo:

1) Perché, facendo le tue azioni per mezzo della santa Vergine, come questa pratica insegna, abbandoni le tue intenzioni e azioni, benché buone e conosciute, per perderti, per così dire, in quelle della santissima Vergine, benché ti siano sconosciute; e in questo modo partecipi della sublimità delle sue intenzioni, che furono così pure che diede più gloria a Dio con la minima delle sue azioni, per esempio filando, dando un punto d'ago, di un san Lorenzo sulla sua graticola col suo crudele martirio, e anche di tutti i santi con le loro più eroiche azioni: cosicché, durante la sua permanenza sulla terra, acquistò un cumulo così ineffabile di grazie e di meriti, che sarebbe più facile contare le stelle del firmamento, le gocce d'acqua del mare e i granelli di sabbia della spiaggia, che i suoi meriti e le sue grazie, e diede più gloria a Dio di quanta gliene hanno data tutti gli angeli e i santi e gliene daranno. O prodigio di Maria! Tu non sei capace che di fare prodigi di grazie nelle anime che vogliono perdersi in te.

223. 2) Perché un'anima, con questa pratica, non considerando niente tutto ciò che pensa o fa da se stessa, e mettendo il suo appoggio e la sua compiacenza solo nelle disposizioni di Maria, per avvicinarsi a Gesù Cristo, e anche per parlargli, pratica molto di più l'umiltà delle anime che agiscono da se stesse, e che hanno un appoggio e una compiacenza impercettibile nelle loro disposizioni; e, di conseguenza, glorifica più altamente Dio, che è perfettamente glorificato solo dagli umili e dai piccoli di cuore.

224. 3) Perché la santa Vergine, volendo, per una grande carità, ricevere nelle sue mani verginali il dono delle nostre azioni, dà loro una bellezza e uno splendore meraviglioso; le offre lei stessa a Gesù Cristo, e senza dubbio Nostro Signore ne è più glorificato che se le offrissimo noi con le nostre mani colpevoli.

225. 4) Infine, perché non pensi mai a Maria senza che Maria al tuo posto pensi a Dio; non lodi né onori mai Maria senza che Maria con te lodi e onori Dio. Maria è tutta relativa a Dio, e io la chiamerei benissimo la relazione di Dio, che non è che in rapporto a Dio, o l'eco di Dio, che non dice e non ripete che Dio. Se tu dici Maria, lei dice Dio. Santa Elisabetta lodò Maria e la chiamò beata per aver creduto; Maria, l'eco fedele di Dio, intonò: «L'anima mia magnifica il Signore» (Lc 1,46). Ciò che Maria fece in quell'occasione, lo fa tutti i giorni; quando la si loda, la si ama, la si onora o le si dona, Dio è lodato, Dio è amato, Dio è onorato, si dona a Dio per mezzo di Maria e in Maria.

O Vergine gloriosa e benedetta, non disprezzare la preghiera di noi che siamo nelle necessità ma liberaci da tutti i pericoli.
O clemente, o pia o dolce Vergine Maria.


Link dove trovare il Trattato della vera devozione a Maria: http://www.santorosario.net/trattato.htm