domenica 9 gennaio 2011

LA PASSIONE SECONDO LE RIVELAZIONI DI LUISA PICCARRETA

Gesù innanzi ad Erode


Mio Re Divino, voglio ripetere le tue preghiere e riparazioni ed accompagnarti fino ad Erode.

Vedo che i nemici, infuriati, vorrebbero divorarti e Ti conducono fra insulti, scherni e derisioni, e così Ti fanno giungere innanzi ad Erode, il quale, gonfiandosi, Ti fa molte domande. Tu non rispondi e nemmeno lo guardi; ed Erode, irritato perché non si vede soddisfatto nelle sue curiosità e sentendosi umiliato dal tuo lungo silenzio, dichiara a tutti che Tu sei un pazzo e senza senno, e come tale ordina che Tu venga trattato. E per burlarti, Ti fa vestire di bianca veste e Ti consegna in mano ai soldati, affinché Ti facciano il peggio che possono.

Mio innocente Gesù, nessuno trova colpa in Te; solo i giudei, perché la loro affettata religiosità non merita che splenda la luce della Verità nelle loro menti.

Gesù mio, Sapienza infinita, quanto Ti costa l’essere stato dichiarato pazzo! I soldati, abusando di Te, Ti gettano per terra, Ti calpestano, T’imbrattano di sputi, Ti vilipendono, Ti battono con bastoni, e sono tanti i colpi, che Ti senti morire. Sono tali e tante le pene, gli obbrobri, le umiliazioni che Ti fanno, che gli Angeli piangono e si coprono il volto con le loro ali per non vederle.

Mio pazzo Gesù, anch’io voglio chiamarti pazzo, ma pazzo d’amore. Ed è tanta la tua pazzia di amore, che invece di adontarti, preghi e ripari per le ambizioni dei re e dei capi che ambiscono regni per la rovina dei popoli, per tante stragi che fanno e tanto sangue che fanno spargere per loro capriccio, per le colpe che si commettono nelle corti e palazzi e nelle milizie.

Mio, Gesù, com’è tenero vederti in mezzo a tanti oltraggi pregare e riparare! La tua voce risuona nel mio cuore e seguo ciò che fai Tu. Ed ora lascia che mi metta a Te vicino, che prenda parte alle tue pene e Ti consoli col mio amore, ed allontanandoti i nemici, Ti prenda fra le mie braccia per ristorarti e baciarti la fronte.

Le tue voci si ripercuotono nel mio cuore e seguo ciò che fai Tu. Ed ora lascia, o Gesù, che mi metta a Te vicino, prenda parte alle tue pene e Ti consoli col mio amore; e per allontanarTi i nemici e ristorarTi Ti prenda fra le mie braccia. Bacio, o Gesù mio, la tua fronte, e Ti prego: per amor di queste pene purifica i miei pensieri. Bacio i tuoi begli occhi sfavillanti di luce: questa tua luce mi circondi dovunque e penetri nei miei pensieri, nei miei sguardi, nelle mie parole, nel mio cuore, in modo da farmi nuotare interamente in essa. Bacio le tue orecchie, e Tu santifica le mie. Bacio il tuo Volto, innamorarmi della tua bellezza e con me, tutte le crea¬ture, per rifarli di tutti gli insulti e scherni che ricevi nel palazzo di Erode. Bacio la tua bocca: dammi la grazia di non dir mai parole che potrebbe¬ro offendere la tua SS. Persona e metto l'intenzione di riparare tutte le offese che Ti fanno gli altri. Intendo stenderli le braccia e stringerli forte al cuore, pregandoti di voler imprimere la tua immagine nella mia mente, nel mio cuore, nelle mie opere, in tutto. Ti bacio la mano destra e con¬cedi tutte le grazie efficaci per la conversione nei peccatori e dà a me ed a tutti il frutto salutare di tutte le tue santissime opere. Ti bacio la tua mano sinistra: imprimi in me le tue virtù e specialmente la carità. Ti bacio il piede sinistro: dammi la conoscenza di me stesso. Ti bacio il piede destro: dammi la grazia di ubbidire con prontezza. Bacio infine il tuo Cuore purissimo: consumami fra le ardentissime fiamme del tuo Amore! Dolce mio Amore, vedo che quei cattivi non Ti danno tregua ed Erode T'invia a Pilato. Se dolorosa è stata la venuta, più tragico sarà il ritorno, perché vedo che i Giudei sono più arrabbiati di prima ed a qualunque costo sono risoluti di farli morire; perciò, prima che Tu esca dal palazzo di Erode, voglio stringerli al mio cuore per attestarli il mio amore in mezzo a tante pene; e Tu fortificami col tuo mistico bacio e con la tua benedizione ed io Ti seguirò fino innanzi a Pilato.


Gesù è riportato a Pilato e posposto a Barabba.

Mio tormentato Gesù, il mio povero cuore Ti segue tra ansie e pene e, nel vederti vestito da pazzo, conoscendo Chi sei Tu, Sapienza infinita che dai il senno a tutti, vò in delirio e dico: Come! Gesù pazzo? Gesù malfattore? E se ciò non bastasse, ora sarai posposto al più grande malfattore, a Barabba!

Mio Gesù, Santità che non ha pari, sei già di nuovo dinanzi a Pilato. Egli, nel vederti così malamente ridotto e vestito da pazzo e che neppure Erode Ti ha condannato, resta più indignato contro i Giudei e si convince maggiormente della tua innocenza e di non condannarti. Ma volendo pure dare qualche soddisfazione ai Giudei, quasi per smorzare l’odio, il furore, la rabbia e la sete ardente che hanno del tuo Sangue, Ti propone alla loro scelta insieme con Barabba; ma i Giudei gridano: "Non vogliamo libero Gesù, ma Barabba! Gesù nazareno sia crocifisso!". O eccesso dell’umana ingratitudine! Un popolo da Te tanto beneficato, ora ti pospone ad un malfattore e ti condanna alla Croce!

E allora Pilato, non sapendo che fare per calmarli, Ti condanna alla flagellazione.

Mio posposto Gesù, mi si spezza il cuore nel vedere che, mentre i Giudei si occupano di Te per farti morire, Tu invece, racchiuso in Te stesso, pensi a dare la Vita a tutti; e tendendo l’orecchio, Ti sento dire: "Padre Santo, guarda il Figlio tuo vestito da pazzo; questo Ti ripari la pazzia di tante creature cadute nel peccato. Questa veste bianca sia dinanzi a Te come discolpa per tante anime che si vestono della lugubre veste della colpa. Vedi, O Padre, l’odio, il furore, la rabbia che hanno contro di Me, che quasi fa loro perdere la luce della ragione, per la sete del mio Sangue? Ed Io voglio ripararti tutti gli odi, le vendette, l’ira, gli omicidi, ed impetrare a tutti la luce della ragione.

Guardami ancora, Padre mio: si può fare insulto maggiore? Mi hanno posposto al più grande malfattore; ed Io voglio ripararti tutte le posposizioni che si fanno. Ah, tutto il mondo è pieno di posposizioni: chi Ci pospone ad un vile interesse, che agli onori, chi alle vanità, chi ai piaceri, chi ai propri attacchi, chi alle dignità, chi alle crapule e perfino allo stesso peccato. Ad unanimità tutte le creature, anche ad ogni piccola sciocchezza, Ci pospongono; ed Io sono pronto ad accettare di essere posposto a Barabba, per riparare le posposizioni che Ci fanno le creature."

Gesù mio, mi sento morire di dolore e di confusione nel vedere il tuo grande Amore in mezzo a tante pene e l'eroismo delle tue virtù in mezzo a tante pene ed insulti. Le tue parole e riparazioni si ripercuotono nel mio povero cuore come tante ferite e, nel mio strazio, ripeto le tue preghiere e le tue riparazioni. Neppure un istante voglio distaccarmi da Te, altrimenti molte cose mi sfuggiranno di ciò che fai Tu. Ed ecco, che vedo? Che i soldati Ti conducono ad una colonna per flagellarti. Amor mio, Ti seguo, e Tu guardami col tuo sguardo d’amore e dammi la forza per assistere alla tua dolorosa carneficina.


Gesù flagellato

Mio purissimo Gesù, già sei vicino alla colonna. I soldati, inferociti, Ti sciolgono per legarti ad essa; ma non basta, Ti spogliano delle tue vesti per fare crudele carneficina del tuo SS. Corpo. Amor mio, Vita mia, mi sento venir meno per il dolore di vederti nudo. Tu tremi da capo a piedi, ed il tuo Volto SS. Si tinge di verginale rossore; ed è tanta la tua confusione e lo sfinimento che, non reggendoti in piedi, stai per cadere ai piedi della colonna, ma i soldati Ti sostengono, non per aiutarti ma per poterti legare, e non Ti fanno cadere.

Già prendono le funi e Ti legano le braccia, tanto stretto che subito si gonfiano e il sangue sprizza dalla punta delle dita. Poi, dall’anello della colonna passano le funi e catene intorno alla tua SS. Persona, fino ai piedi, e Ti legano alla colonna, tanto stretto da non poter fare nemmeno un movimento, per poter così sfrenarsi liberamente su di Te.

Mio spogliato Gesù, permettimi che mi sfoghi, altrimenti non posso più continuare a vederti tanto soffrire. Come, Tu che vesti le cose create, il Sole di luce, il cielo di stelle, le piante di foglie, gli uccelli di piume, Tu spogliato!? Che ardire!

Ma il mio amante Gesù, con la luce che tramanda dagli occhi, mi dice: "Taci, o figlio; era necessario che fossi spogliato, per riparare per tanti che si spogliano di ogni pudore, di candore e d’innocenza, che si spogliano di ogni bene e virtù e della mia Grazia e si vestono di ogni brutalità, vivendo a modo di bruti. Nel mio verginale rossore volli riparare tante disonestà, mollezze e piaceri brutali. Perciò fa attenzione a ciò che faccio e prega e ripara con Me e quietati."

Flagellato Gesù, il tuo Amore passa di eccesso in eccesso. Vedo che i carnefici prendono le funi e Ti battono senza pietà, tanto da illividire tutto il tuo SS. Corpo, ed è tanta la ferocia, il furore nel batterti, che sono già stanchi; ma altri due sottentrano, prendono verghe spinose e Ti battono tanto che subito dal tuo Corpo SS. incomincia a scorrere a rivi il Sangue; poi lo pestano tutto, formano dei solchi e lo riempiono di piaghe. Ma non basta, altri due sottentrano ancora, e con catene di ferro uncinate continuano la dolorosa carneficina. Ai primi colpi, quelle carni peste e piagate si squarciano di più e cadono a brandelli per terra, restano scoperte le ossa, il sangue diluvia, tanto da formarsi un lago di sangue intorno alla colonna.

Mio Gesù, denudato Amor mio, mentre Tu sei sotto questa tempesta di colpi, io mi abbraccio ai tuoi piedi per poter prendere parte alle tue pene e restare tutto coperto dal tuo preziosissimo Sangue.

Gesù, flagellami la mente e metti in fuga tutti i pensieri che potrebbero allontanarmi da Te. Flagellami gli occhi, e se si volgeranno a guardare cose di terra, fa che un colpo dei tuoi flagelli li attiri a mirare soltanto Te. Il rumore dei tuoi flagelli giunga alle mie orecchie, o Gesù! Gesù mio, quando mi vedrai intento ad ascoltare cose che mi distraggo-no da Te, fa che un colpo dei tuoi flagelli mi tiri ad ascoltare solo la tua voce. O Gesù, flagellami il volto, e se qualche atto di compiacenza o di stima propria potesse impressionarmi, i colpi dei tuoi flagelli mi stacchino dalla terra e mi spingano a guardare soltanto il cielo. O Gesù, flagella la mia lingua e le mie labbra, e se ardissero pronunciare parola che non sia amore, gloria tua, fa che i tuoi flagelli, battendomi, mi gettino fuoco e fiamme da farmi bruciare d'amore.

O Gesù, flagellami le mani, affinché nessun movimento io faccia, né opera io compia, che non sia segnata dal suggello del tuo amore. O Gesù i tuoi flagelli colpiscano i miei piedi, che Ti prego di legare stretti a tuoi, affinché io resti impedito di far qualunque passo che non sia per Te, e tiri gli altri ad amarTi. O Gesù, flagellami il cuore con le sue ten¬denze, i suoi affetti e desideri, affinché ogni colpo che riceverò sia una ferita al mio cuore, e questi colpi facciano rinascere in me la vita d'a¬more

Ma ogni colpo che ricevi è una ferita al mio cuore, molto più che tendendo l’orecchio sento i tuoi gemiti, ma non sono uditi, perché la tempesta di colpi assorda l’aria dintorno; e in quei gemiti Tu dici: "Voi, tutti che Mi amate, venite ad imparare l’eroismo del vero amore! Venire a smorzare nel mio Sangue la sete delle vostre passioni, la sete ti tante ambizioni, di tanti fumi e piaceri, ti tante sensualità! In questo mio Sangue troverete il rimedio a tutti i vostri mali."

I tuoi gemiti continuano a dire: "Guardami, o Padre, tutto piagato sotto questa tempesta di colpi; ma non basta, voglio formare tante piaghe nel mio Corpo da dare sufficienti stanze nel Cielo della mia Umanità a tutte le anime, in modo da formare in Me stesso la loro salvezza, e poi farle passare nel Cielo della Divinità. Padre mio, ogni colpo di questi flagelli ripari innanzi a Te ogni specie di peccato ad uno ad uno, e come colpiscono Me così scusino quelli che li commettono. Questi colpi colpiscano i cuori delle creature e parlino loro del mio Amore, tanto da forzarle ad arrendersi a Me."

E mentre ciò dici, è tanto grande il tuo Amore, anche se con sommo dolore, che quasi aizzi i carnefici a batterti di più. Mio scarnificato Gesù, il tuo Amore mi schiaccia, mi sento impazzire. Il tuo Amore non è stanco, mentre invece i carnefici sono sfiniti di forze e non possono più continuare la dolorosa carneficina.

Già ti tagliano le funi e Tu cadi quasi morto nel tuo stesso Sangue; e nel vedere i brandelli delle tue carni Ti senti morire di dolore vedendo in quelle carni separate da Te le anime riprovate, ed è tanto il tuo dolore, che stai boccheggiando nel tuo proprio Sangue.

Gesù mio, lasciami che Ti prenda fra le braccia per ristorarti un pò col mio amore. Ti bacio, e col mio bacio chiudo in Te tutte le anime, così nessuno si perderà, e Tu benedicimi.

Gesù mio, Amore infinito, più Ti guardo e più comprendo quanto soffri. Già sei tutto lacerato, non c’è parte sana in Te. I carnefici, inferociti nel vedere che in tante pene li guardi con tanto amore nel vedere che il tuo sguardo amoroso, formando un dolce incanto, quasi come tante voci prega e supplica più pene e nuove pene, sebbene siano inumani, ma pur forzati dal tuo Amore, Ti mettono in piedi; Tu, non reggendoti, cadi di nuovo nel tuo proprio Sangue, e questi, irritati, con calci e spinte Ti fanno giungere nel posto dove T’incoroneranno di spine.

Amor mio, se Tu non mi sorreggi col tuo sguardo di amore, io non posso continuare vedendoti soffrire. Sento già il brivido nelle ossa, il cuore mi batte, mi sento morire, Gesù Gesù aiutami!

Ed il mio amabile Gesù mi dice: "Figlio mio, coraggio, non perdere nulla di quanto ho sofferto; sii attento ai miei insegnamenti. Io devo rifare l’uomo in tutto. La colpa gli ha tolto la corona e lo ha coronato di obbrobri e di confusione, sicché dinanzi alla mia Maestà non può comparire; la colpa lo ha disonorato, facendogli perdere qualsiasi diritto agli onori ed alla gloria. Perciò voglio essere coronato di spine, per mettere sulla fronte dell’uomo la corona e restituirgli tutti i diritti a qualsiasi onore e gloria. Le mie spine saranno, innanzi al mio Padre, riparazioni e voci di discolpa per tanti peccati di pensiero, specialmente di superbia, e ad ogni mente creata saranno voci di luce e di supplica perché non Mi offendano. Perciò tu unisciti a Me e prega e ripara insieme con Me."

Coronato Gesù, i tuoi nemici incrudeliti Ti fanno sedere, Ti mettono uno straccio di porpora, prendono la corona di spine e con furia infernale Te la mettono sul capo adorabile. Poi, a colpi di bastone Ti fanno penetrare le spine nella fronte, e parte Ti giungono negli occhi, nelle orecchie, nel cranio e fin dietro la nuca. Amor mio, che strazio, che pene inenarrabili! Quante morti crudeli subisci!

Già il Sangue Ti scorre sul Volto, in modo che non si vede che Sangue; ma sotto quelle spine e quel Sangue si vede il tuo Volto SS. raggiante di dolcezza, di pace e di amore. E i carnefici, volendo finire la tragedia, Ti bendano gli occhi, Ti mettono per scettro una canna in mano ed incominciano le loro burle. Ti salutano Re dei Giudei, Ti battono la corona, Ti danno schiaffi e Ti dicono: "Indovina chi Ti ha percosso!"

E Tu taci e rispondi col riparare l’ambizione di chi aspira ai regni, alle dignità, agli onori, e per coloro che trovandosi in tali posti di autorità e non comportandosi bene formano la rovina dei popoli e delle anime a loro affidate, e i loro cattivi esempi sono causa di spinta al male e di perdita di anime.

Con questa canna che stringi in mano Tu ripari tante opere buone, ma vuote di spirito interno e fatte anche con intenzioni cattive. Negli insulti e bende Tu ripari per quelli che mettono in ridicolo le cose più sante, screditandole e profanandole, e ripari per quelli che si bendano la vista dell’intelligenza per non vedere la luce della verità. Con questa tua benda impetri per noi che ci siano tolte le bende delle passioni, delle ricchezze e dei piaceri. Mio Re Gesù, i tuoi nemici continuano i loro insulti; il Sangue che scorre dal tuo SS. capo è tanto, che giungendoti fino alla bocca T’impedisce di farmi sentire chiaramente la tua dolcissima voce, e quindi non posso fare ciò che fai Tu. Perciò vengo nelle tue braccia, voglio sostenere il tuo capo trafitto e addolorato, voglio mettere la testa sotto queste spine per sentire le loro punture.

Ma mentre dico ciò, il mio Gesù mi chiama col suo sguardo di amore ed io subito mi abbraccio al suo Cuore e cerco di sostenere la sua testa. Oh, come’è bello stare con Gesù anche in mezzo a mille tormenti! E Lui mi dice: "Figlio mio, queste spine dicono che voglio essere costituito Re di ogni cuore; a Me spetta ogni dominio. Tu prendi queste spine e pungi il tuo cuore, fanne uscire tutto ciò che a Me non appartiene e poi lascia dentro una spina, come suggello che Io sono il tuo Re e per impedire che nessun’altra cosa entri in te. Poi gira per tutti i cuori e, pungendoli, fanne uscire tutti i fumi di superbia e il marciume che contengono, e costituiscimi Re di tutti".

Amor mio, il cuore mi si stringe nel lasciarti; perciò Ti prego di assordarmi le orecchie con le tue spine, perché senta solo la tua voce; coprimi gli occhi con le tue spine, per poter guardare Te solo; riempimi con le tue spine la bocca, in modo che la mia lingua resti muta a tutto ciò che possa offenderti e sia libera per lodarti e benedirti in tutto. O mio Re Gesù, circondami di spine, affinché mi custodiscano, mi difendano e mi tengano in Te tutto intento. Ed ora voglio asciugarti il Sangue e baciarti, perché vedo che i tuoi nemici Ti conducono a Pilato, il quale Ti condannerà a morte. Amor mio, aiutami a continuare la tua Via dolorosa e benedicimi.

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