domenica 6 febbraio 2011


Colloqui eucaristici -2 parte-
2. INTIMITÀ E PERFEZIONE


A - "O Gesù, mio Bene e mia fiducia, realmente presente nella Santissima Eucaristia, come un giorno fosti sulla terra e ora sei nel cielo, io Ti adoro nell'intimità dell'amore che ci doni nascondendoti sotto le specie eucaristiche.

Abbandono la mia anima nella tua Anima, il mio cuore nel tuo Cuore, mentre cerco da Te la luce di cui la mia mente ha bisogno per poter comprendere meglio i Tuoi insegnamenti e le Tue richieste.

Perché questo io voglio, o mio Bene amatissimo: conoscere ciò che vuoi da me e uniformarmi alla tua volontà in tutto, perché Tu che mi hai creato e che mi hai redento puoi volere solo ciò che per me è bene e mi conduce a salvezza.
Purtroppo non ho avuto sempre questi sentimenti e ancora oggi spesso il mio egoismo si impone; spesso il mio capriccio prende il sopravvento e mi allontana da Te; le preoccupazioni, le contrarietà, le seduzioni della vita offuscano il pensiero di Te e mi distolgono dall'amarti.
Che devo fare, o Signore?"



- "In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui" . (Gv. 14 - 21)

Con lo sforzo della tua volontà acquista la capacità di ascoltarmi, di lasciarmi vivere, di lasciarmi trasparire in te. Mi scoprirai in te e anche gli altri Mi scopriranno dal tuo modo di essere e di agire.

Se cambi il modello però, non Mi lasci vivere in te, e non Mi scoprirai più.
Oggi si va facendo strada la teoria di chi dice che Io non sono un modello da imitare.
Poveri dementi! L'orgoglio ha fatto velo alla loro intelligenza. Sono i sapienti che non avranno mai la mia rivelazione.
Perché sostituire a Dio cose e persone che non ti daranno mai ciò che solo Dio può darti?
Non seguirli, sono falsi profeti, e non potrei manifestarmi a te.
Nei momenti di smarrimento, di debolezza, di confusione ricorda quanto ti ho chiesto mendicando la tua buona volontà e la tua fiducia: sforzati di assomigliarmi, osservando i miei comandamenti."



A - "Ci penso, o mio Signore, ma mi sembra un traguardo tanto alto e tanto difficile. E poi come si fa? Come posso fare?"



- "Quando Israele era un giovanetto, Io l'ho amato e dall'Egitto richiamai il mio figlio. Ma più li chiamavo e più si allontanavano da Me. Li avevo presi sulle mie braccia, ma non compresero che ero Io ad aver cura di loro. Li attraevo con vincoli d'amore, ma rifiutavano di convertirsi." (cfr. Os. 2 - I, 9)

Non fare anche tu così. Pensa che convertirsi significa voltarsi verso Me e rimanere così per sempre con una volontà granitica, capace di resistere ad ogni condizionamento. Se tu Mi adori nell'Ostia perché Mi credi presente in essa, ma non ti volti verso di Me per abbandonare ciò che a Me è contrario, per prendere coscienza dei miei doni, accettarli e farli vivere dentro di te, ci sarà ben poco in comune tra Me e te.
Non Mi assomiglierai mai.
La somiglianza si realizza su qualche cosa che diventa caratteristica comune. Se c'è niente di comune, non c'è somiglianza.
Che cosa di comune, allora?
Innanzi tutto l'apprezzamento dello stato di grazia.


Lo stato di grazia è la mia vita divina nella tua anima, che la fa vivere di me e per me, è l'elemento che ci mette in comunione, comunione reale: psicologica e ontologica.

Lo stato di grazia è l'elemento che ci mette in intimità, per cui Io abito dentro di te, posso comunicarti le mie gioie e i miei dolori che ho avuto nella vita terrena, e che tutt'ora mi vengono procurati dal mondo, e posso illuminare la tua mente con i miei insegnamenti, e riscaldare il tuo cuore con l'effusione dell'amore singolare che nutro per te.
"Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita". (Gv. 8 -12)

Sono la luce di tutte le età, di tutte le nazioni: luce intellettuale, luce dei cuori, luce della vera scienza, della storia. Sono la luce della tua vita. Non spegnerla per non perdermi.
Per la vita di grazia sei nella mia luce e sei parte di Me. Allora ti prendo sulle mie braccia e ti porto avanti, Io, il tuo Dio, il tuo vero Amico, sui sentieri della intimità che ci deve legare per sempre. Devi abbandonarti in Me per raggiungere questa intimità.
Allora il nostro incontrarci nel Sacramento Eucaristico, il nostro stare insieme, è un fatto reale, concreto, e la nostra intimità non è più uno stato superficiale, passeggero.
Ma credimi presente nell'Eucaristia con una presenza reale, sostanziale, fisica, per essere nutrimento, forza, conforto della tua anima.


Diventa una costante comunione di intenti per l'osservanza dei comandamenti, espressione della volontà del Padre; una comunione di intenti per l'affermazione del mio Regno, per il quale sono venuto al mondo, per il quale ti chiedo di lavorare, affinché questo mio Regno, come è in cielo, così venga in tutti i cuori.

È allora che Io e il Padre verremo a te e faremo la nostra dimora presso di te.
"E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio" (Gv. 14 -13)

Un giorno Io ho fatto questo discorso:
"Siate perfetti come è perfetto il Padre Vostro che è nei cieli […], il quale fa sorgere il suo sole sui giusti e sugli ingiusti, manda la sua pioggia sui buoni e sui cattivi" (Mt. 6 - 48, 45)

Ecco il termine ultimo, il criterio sovrano proposto alla tua volontà: la stessa perfezione del Padre.
Ecco il modello: la carità, l'amore per i fratelli, l'amore per i nemici, la comprensione, il perdono, la preghiera per tutti.

Ma Io, il Figlio, sono consustanziale al Padre, e allora puoi comprendere la mia funzione verso di voi, poveri uomini, che stentate tanto a capire qualcosa di Me. Incarnandomi Io non ho fatto altro che tradurre in chiave umana la perfezione di Dio, perché voi poteste capirla vedendola in un uomo come voi.
Così sono il modello che dovete imitare entrando nella mia intimità. Ma sono unito al Padre e allo Spirito Santo, e questo vuol dire che il modello è la Trinità Divina, ossia Dio in se stesso e per se stesso, nella sua stessa vita intima, dove una è la sostanza trina nelle persone.

E perché voi poteste essere capaci di imitare questo modello, Io vostro Salvatore, vi ho assimilati a Dio, facendovi miei fratelli e suoi figli adottivi, e per Me vi è stata data la grazia, la mia vita dentro di voi, che vi santifica, e la verità di cui lo ho completato la rivelazione. Solo l'amore mi ha mosso a questo. E quanto amore! Posso ora chiederti di rimanere nella mia intimità?
Poteva bastare la parola di Dio perché l'idea del modello divino fosse presente in mezzo a voi. Invece l'infinita misericordia divina ha voluto che il modello si facesse uomo e vi insegnasse passo passo a vivere secondo Dio, ad essere perfetti, ammettendovi nella sua intimità attraverso la Santissima Eucaristia.

Credetemi: "Io sono nel Padre e il Padre è in Me (... )" (Gv. 14-11,13)
Capisci adesso uno dei significati profondi della mia incarnazione?
Le cose buone che avete intorno, le persone buone che conoscete vi stimolano al bene, ma sono solo avanguardia del modello di Dio, non possono essere il vostro Modello ultimo di perfezione, al quale va riservata la vostra migliore intimità."



A - "In verità, se Ti imitassimo come nostro modello, tutta la nostra vita cambierebbe."



R - "Infatti, se il modello è Dio, nasce una tale colleganza tra il vostro contegno morale e il contegno divino che, se non tendete alla perfezione con tutta la forza della vostra volontà, andate fuori strada.

E fuori strada vanno tutte le famiglie nelle quali non portate questo modello e i fanciulli non sono più miei... e si perdono.
"Rimanete in Me e Io in voi […] Chi rimane in Me e Io in lui fa molto frutto" (Gv. 15 - 3, 5)

Ecco perché Io vi cerco senza sosta, come ho cercato te in un crocevia della tua vita per comunicarti la mia intimità, mentre altri potevano allontanarti da Me e tu stesso in qualche momento avresti preferito evitarmi... Ora, rimani nella mia intimità! Combatti le tue passioni e i tuoi difetti! La mia gioia sta nel soccorrervi! Attendo ogni anima per affidarle i segreti del mio Cuore e i compiti della missione più urgente e più difficile del tempo presente: la difesa e la promozione del culto Eucaristico che altri vorrebbero annientare negando che l'Ostia Santa sono Io in corpo, sangue, anima e divinità.

Non capiscono e quindi non amano il mistero del mio corpo glorioso che si fa carne e sangue, del mio corpo fisicamente presente nella Santa Eucaristia, come lo fu, dopo la mia risurrezione, fra i miei apostoli che mi toccarono e mi videro mangiare con loro il pane e il pesce che mi offrivano.

Eppure anche allora il mio corpo risuscitato era glorioso. Non sono Io, Dio onnipotente? Dov'è il problema allora? Dov'è la fede dei miei più cari, più fidi, dei miei consacrati che rifiutano il mistero eucaristico?

Vogliono sindacare il mio Vangelo e stravolgere la verità, ma "Ogni pianta che non è stata piantata dal Padre celeste sarà sradicata': (Mt. 15 -13)
Per compiere questa missione è indispensabile ricercare la perfezione cristiana accumulando nella vostra vita quelle virtù che fanno cristiana la famiglia e la società e delle quali vi è stato dato il modello. A cominciare dalla fede nella mia parola.

"Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo". (Gv. 6 - 51) È questo il Sacramento che vi renderà capaci di ogni conquista spirituale.
Vi ho detto: "Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt. 5 - 48) al quale dovete assomigliare.

Orbene, guardate come si comporta il Padre: gli uomini gli tolgono l'onore e la gloria cui ha diritto ed egli dà a tutti il suo sole e la sua pioggia. Egli non si impoverisce dando a chi lo deruba.
Siete voi che vi impoverite gonfiando i vostri egoismi. E vi impoverite ancora di più quando per un torto ricevuto vi inasprite e rompete i ponti con i vostri fratelli. Invece di imitare la generosità del Padre, date fiato al vostro orgoglio e aumentate la vostra miseria.
Il vostro orgoglio vi impedisce di imitare il mio nascondimento e la mia generosità nell'Eucaristia.
Perché non vincete il male col bene?

Perché voi avete scelto a modello il mondo, che è posto nel Maligno, e pur dicendo di volermi seguire, seguite lui e abbandonate Me. Spesso dite che Io sono il Maestro, ma avete già la risposta nel Vangelo: "Voi mi chiamate Maestro e Signore, e dite bene, perché lo sono". (Gv. 13-13)
Ma, in verità, che cosa imparate da Me?
"Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro […]" (Le 16 -13)
Imparare e imitare è già servire. Il Padre ed Io siamo un unico modello, ed egli mi ha mandato perché, incarnandomi, lo rendessi evidente ai vostri occhi. Ma chi di voi si sforza di imitarlo?

"Io e il Padre siamo una cosa sola" […] "Il Padre è in me e Io nel Padre". (Gv.10 - 30, 38)

Nell'Eucaristia trovate Me, il Padre e il Santo Spirito. Il mio amore nell'Eucaristia è un fuoco ardente, ma chi di voi si lascia incendiare da questo amore per me e per i fratelli?

Vi ho insegnato il perdono e la compassione, ma chi di voi perdona veramente?

I più dicono: "Perdono ma non dimentico". Così rimane nel cuore il tarlo del rancore che, alla prima occasione, spinge al rifiuto così da poter assaporare una qualche vendetta. A Pietro che mi chiedeva quante volte doveva perdonare ho risposto: "Non sette volte, ma settanta volte sette". (Mt. 18 - 21, 22)
Mi vendico Io? Ho perdonato al buon ladrone e gli ho aperto subito il Paradiso. Ho perdonato alla Maddalena e l'ho condotta alla santità.
Ho perdonato a Pietro e gli ho confermato il primato nella mia Chiesa.
Posso propormi come modello?

Ecco le mie vendette. E con voi come Mi comporto? Vi perdono, vi perdono, vi perdono, purché Me lo chiediate umilmente, riconoscendo i vostri torti; e vi riconfermo la mia amicizia.
Ho istituito il sacramento della Penitenza per darvi la certezza del perdono. Ma chi va a confessarsi prima di ricevermi nella Eucaristia?
Quanto amaro, quanto fiele quando sono ricevuto da un'anima non pura! Vorrei tanto che meditassero e capissero quanto dolore mi danno. Mi fanno piangere di ribrezzo, ma purché imparino ad amarmi, accetto anche questo.

E voi accettate la testimonianza di Giovanni, il quale mi riconobbe: “Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo […] E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio'” (Gv. 1- 29, 34)



- "Mio Signore quanto siamo lontani dal comprendere il tuo Amore! Ecco perché non sappiamo vivere"



R - "In verità, in verità vi dico: Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e Io lo risusciterò nell'ultimo giorno" (Gv. 6 - 53)

"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me e io in lui". (Gv. 6 - 56)
Credete a queste mie parole e allora sarà facile obbedire al mio comandamento d'amore e vivere nella mia intimità.
Io mi sono fatto uomo e sono morto per portarvi perdono e amore. Io sono la misericordia e l'amore. Perché non Mi imitate?
Quando vi ho detto che dovete perdonare, non vi ho imposto un dovere, vi ho offerto una gioia: una partecipazione al mio amore.

Sono passato nel mondo facendo del bene. Ho recato pace, ordine, bontà, ho guarito i malati chiedendo loro una cosa sola: di non peccare più. Perché il peccato è la causa di ogni male e il peggiore dei mali. Era ancora una richiesta in loro favore.
Perché non mi chiedete l'odio al peccato che è il vostro vero nemico?
Vi ho insegnato ad essere miti e umili di cuore, vi ho proposto i miei mezzi per redimervi e per redimere i peccatori: preghiera, sofferenza, amore. Perché non mi imitate per assomigliarmi?

Ho prediletto i puri e sono stato definito "l'Agnello che si pasce tra i gigli". Mi sono nascosto nell'Ostia candida e la mia Chiesa mi circonda di candidi lini, perché tutto vi parli di purezza e ve la insinui nell'animo come una energia spirituale che vi può consentire di camminare in mezzo al fango del vostro povero mondo senza sporcarvi.
La purezza ha questa forza: vi avvicina all'Agnello che ha sparso il suo sangue per voi perché renda più abbondante la sua vita divina dentro di voi. E vi ami come ha amato l'Apostolo Giovanni, e continui a donarsi nell'Eucaristia perché siate i portatori del Paradiso nelle vostre famiglie.

Quanti genitori parlano di Me Eucaristia ai propri figli?
Nella piccola Ostia dove sembro inattivo, agisco con la mia immolazione di Agnello senza macchia alla volontà del Padre, agisco impercettibilmente, ma efficacemente sulle anime che vengono a Me e a Me si abbandonano per avere ogni giorno un supplemento di grazia, di forza, di determinazione... per fuggire il peccato ed ogni occasione di peccato.



A - "Come chiederti l'aiuto di cui abbiamo tanto bisogno? "



- "Chiedetemi aiuto ricevendomi con amore nella Santissima Eucaristia. Non sono lì per questo? Chiedetemi aiuto venendo a Me nascosto, ma vivo e vero nel Santo Tabernacolo.

Io vi aspetto sempre.

Chiedetemi aiuto con la preghiera: una preghiera costante, fiduciosa, intimamente sentita. È questa preghiera che mette ordine nella vostra psicologia sconvolta e offuscata dalle tentazioni; è questa preghiera che dà pace e calma al vostro cuore in tumulto per i mille sentimenti che vi fanno smarrire la strada vera, la quale, anche se è irta di difficoltà, è l'unica che conduce alla gioia dell'anima.

Mi sono nascosto nell'Eucaristia per poter stare in mezzo a voi senza mettervi timore. E ne avete così poco di timore che quasi non mi curate. Eppure sono in mezzo a voi come ero in mezzo ai dodici. Con una sola differenza: che loro mi vedevano con gli occhi e mi sentivano con le orecchie; voi mi vedete con la fede e mi sentite con l'anima alla quale Io parlo incessantemente per introdurvi nella mia intimità.

Che cosa vuol dire stare qui da solo nel tabernacolo in questa chiesa costruita in mezzo alle vostre case? Se non ci fossi Io, non ci sarebbe unione tra voi, non ci sarebbe intimità tra voi, non ci sarebbe pace nelle vostre famiglie. E quando non ci sono Io, è la discordia e la divisione, perché è l'orgoglio che vi fa nemici e vi divide.

Il mio stare qui vuol dire che Io vi aspetto perché veniate a prendermi nella santa Comunione e mi portiate con voi, nelle vostre case, sul lavoro, nelle scuole, negli uffici, ovunque. Ma venite a trovarmi anche quando non c'è la Santa Messa. Non lasciatemi sempre solo. Io vi aspetto perché mi portiate con voi. Camminando insieme possiamo dirci tante cose, farci tante confidenze, dirci tutti i nostri problemi...

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