giovedì 17 febbraio 2011

Colloqui Eucaristici - 5 parte -

5. ANNIENTAMENTO

A - "Mio Dolce Gesù, mio dolcissimo Signore, ti adoro, ti amo, ti ringrazio, ti lodo, ti benedico per avermi colmato delle tue grazie, nonostante ch'io ne fossi indegno.

Perché io non mi allontani più da Te, prendi possesso della mia anima, della mia mente, del mio cuore. Desidero che Tu sia il Padrone di tutto me stesso, perché se sarai solo Tu a comandare ed io ad ubbidirti, non inciamperò in errori che potrebbero essermi fatali.

Vieni, Signore Gesù, ascolta la mia preghiera, donami la luce del tuo Spirito, mentre mi pongo in ascolto della tua voce.

Tu sai che vorrei fare tanto per me e per gli altri, seguendo i tuoi insegnamenti, ma spesso mi accorgo che, per la confusione che è dentro di me, commetto tanti errori, e gli altri vedono solo quelli e il bene che voglio non appare agli occhi di nessuno. "

R - "Apparire, Apparire! Ecco ciò che perde le anime! Eppure mi sono mostrato a voi con le sembianze di uomo, ed ero il vostro Dio. La mia lezione stentate a capirla, perché non volete annientare il vostro orgoglio.

Non importa che gli altri non vedono il bene che vuoi. Lo vedo Io. Non ti basta? Spesso tengo più in considerazione le tue intenzioni che il poco che Mi doni. Tutto il bene che desideri è chiuso nel mio Cuore.

Davanti al tuo prossimo basta che risplenda la tua interiorità, la parte di luce che ti è affidata, e quella, se non la sciupi, risplende senza che te ne preoccupi. Il bene si diffonde da solo, e quando è vero, le anime lo percepiscono istintivamente.

"Guardatevi dal praticare le vostre opere buone davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompense davanti al Padre vostro che è nei cieli". (Mt. 6 -1)

Ma tu lavora in te per Me solo. Il voler far apparire ciò che si fa è superbia che disperde ogni azione buona, come il vento disperde i fuscelli di paglia. E le azioni compiute non per mio amore, non per la mia gloria, sono fuscelli di paglia che alimentano il fuoco del Maligno, impediscono l'annientamento dei tuoi difetti. Donami tutto ciò che sei: la tua miseria, il tuo nulla e il mio amore onnipotente trasformerà ciò che mi dai, e ne trarrà meraviglie per la tua anima e per l'eternità.

Voler apparire è la strada che porta all'ipocrisia, per la quale non vi preoccupate di essere, ma di sembrare. Ricordate che nel mio Vangelo sono riportate le parole del profeta Isaia: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me". (Mt. 15-8) E ricordate sempre la mia invettiva contro gli ipocriti: "Guai a voi che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno sono belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di putredine" (Mt. 23 - 27)

Sii sempre sincero e ogni tua azione sia sempre il frutto del fuoco d'amore che, nel tuo cuore, brucia per me.

Convinciti che sei nulla perché tutto ciò che hai te l'ho dato Io. Da te hai solo molto orgoglio, assai più di quanto te ne possa rendere conto. Tu solo non sei che ribellione, rifiuto, negazione. Ma non ti avvilire per questo. Cerca di annientare difetti, errori, peccati, cattive tendenze.

Una sola mia parola basta per cambiare tutto il tuo interno. Ed Io dico questa parola ogni volta che me la chiedi purchè tu voglia essermi fedele, e realizzare l'annientamento del male che è dentro di te. Più annienti il tuo io umano più cresce il mio amore per te. Non ti amo per le tue qualità o per le tue virtù, perché se ne avessi le dovresti a Me; a te spetta soltanto ricevere il mio dono mettendo a disposizione la tua libera volontà.

È questo che Io amo di te: la volontà di annientare tutto ciò che mi fa dispiacere per essere più vicino a Me. Capisci che sei niente? Dio solo è.

Io sono la tua vita.

Ti amo perché mi sei costato tutto il mio sangue e ti ho dato il mio sangue perché ti amavo.

Ti amo perché sono Amore e desidero comunicare a ogni anima la gioia di amare; desidero incendiare il mondo con il fuoco del mio Amore perché non si perda.

Ma, anche, il mio amore lo comprendono, lo accolgono, solo coloro che vogliono vivere con Me, annientando in se stessi ciò che viene dal Maligno. Come Io mi sono fatto vostro servo, tu abbi il sentimento del servo per avere la piena disponibilità dell'amore vero che è servizio di Dio e del prossimo.

"Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli, in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli". (Lc. 12 - 37)

Abbi il sentimento della tua piccolezza, perché non essendoti data l'esistenza da te, non sei indispensabile.

Sapendo che alla vita umana appartiene la colpa, la malattia, la morte, abbi il sentimento della tua piena dipendenza da Dio e annienta costantemente ciò che da Dio ti può allontanare.

Io sono il garante della tua gloria, Io sono il portatore della tua salvezza, eppure vedendo il mio annientamento, il profeta ha scritto: "Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d'asina" . (Zac. 9 - 9)

Vi ho dato l'esempio e voi per essere giustificati non potete che dimostrare il vostro amore per Me annientando tutto ciò che non è degno di voi, miei fidi, miei intimi.

Però mi serve ancora una volta la vostra ubbidienza."

A - "Oggi il discorso dell'ubbidienza pare superato. C'è la dignità della persona che l'autorizza a fare ciò che vuole... "

R - "Lo so. Non si accetta più l'ubbidienza perché lo spirito di ribellione e di anarchia è entrato ovunque. Nelle famiglie, anche in quelle che si dicono cristiane, è entrato impetuoso il vento venefico dell'orgoglio e della presunzione.

Così negli istituti religiosi si crede, per un errato riformamento, di poter fare a meno dell'umiltà, della carità, dell'ubbidienza e si commettono gli sbagli più penosi.

Ma se volete che Io sia la vostra forza mi serve la vostra ubbidienza. A chi dovete ubbidire?

Dovete ubbidire alla Chiesa come ubbidisco Io tutti i giorni, facendomi presente sotto le apparenze del pane e del vino ogni volta che il sacerdote pronuncia quelle parole che Io ho pronunciato per primo, quasi eco del mio primo atto di ubbidienza al Padre, con il quale mi sono fatto uomo per la vostra salvezza.

Ubbidire, amare servire la Chiesa, donarsi per la Chiesa che Io ho messo tra voi e Me perché aveste un interprete sicuro del mio insegnamento e della mia volontà, significa ubbidire, amare, servire Me, donarsi a Me, perché la Chiesa sono Io.

Dovete ubbidire alla duplice vocazione che forma il vostro stato di chiamati al matrimonio e di apostoli del mio Santo Sacramento in ogni famiglia.

Sono Io che guido i vostri passi verso il bene, sono Io che vi ho fatto prendere per mano dalla Madre mia, perché vi portasse nella schiera di coloro che sono chiamati a compiere l'apostolato indispensabile e urgente in questi tempi: l'apostolato eucaristico per la salvezza delle famiglie e del mondo.

"In verità, in verità vi dico: Non Mosè vi ha dato il pane del cielo, ma il Padre mio vi dà il pane del cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo" (Gv. 6 - 32)

Anche in questo modo vi ho dimostrato di esservi sempre tanto vicino, anzi di essere in voi, di comunicarvi continuamente la mia vita, ma voi la ricevete solo nella misura in cui annientate il male che è in voi.

Non sempre voi lo avete capito, ma Io insisto con pazienza nello starvi vicino. Voi però dovete essere fedeli al mio amore anche quando questo vi chiede il più grande sacrificio della rinuncia dei vostri giudizi, della vostra mentalità che rischia sempre di essere condizionata dalla mentalità del mondo.

È allora che annientate il vostro io umano e cominciate ad assomigliarmi...

Io seguo sempre con trepidazione l'orgoglio, la ribellione, che è dentro di voi e che ogni giorno cerca di sospingervi ad assecondare i capricci del perfido tenebroso per portarvi fuori strada, fuori dalla vostra vocazione, portandovi al disamore verso l'Eucaristia.

Non è seguendo il luccichìo delle illusioni e delle seduzioni - che sono opera del Maligno - che potrete trovare pace, gioia, felicità. Seguendo le sue sollecitazioni perdereste ogni tesoro che con la mia grazia ho messo dentro di voi, e invece di giungere all'annientamento, per la costruzione della vostra perfezione e del mio Regno, giungereste all'esaltazione di tutti i vizi per la vostra perdizione eterna."

A - "Sì, ma noi abbiamo tanti nemici nella vita spirituale."

R - "L'annientamento è il primo mezzo per annientare questi nemici. L'annientamento è la radice della umiltà perché è il primo mezzo per annullare l'orgoglio: il più grande vostro nemico, il più grande vostro ostacolo sulla via della perfezione, il più grande nemico della pace familiare.

L'annientamento è necessario per la donazione di tutti voi stessi a Me ed è il primo mezzo per conservare e accrescere quella grazia che vi rende accetti agli occhi di Dio e rendere fertile la vostra testimonianza.

L'annientamento vi deve condurre alla luminosa chiarezza della purezza del cuore e delle intenzioni.

Ci vuole la purezza, ma da sola non basta. È necessario che questa fulgida gemma, perché rifulga in tutta la sua luminosità, sia incastonata nell'umiltà, nella generosità, nell'amore vero, frutto dell'annientamento...

Nella misura in cui annienterete il vostro io umano, gettandolo nel crogiuolo ardente del mio amore, diventerete le piccole ostie ove lo verrò a regnare ed allora si vedranno le meraviglie della Trinità Divina.

Che cosa vuoi di più?

Guarda la mia ostia sull'altare. Non si vede niente: un sottile disco bianco al centro dell'ostensorio. Eppure Io sono là, Io il tuo Gesù, con il mio corpo, con il mio sangue, con la mia divinità, perché essa penetri in te e ti trasformi a tua insaputa.

Sono Io che agisco. Non chiedo che il tuo annientamento, ad imitazione di quello che ho fatto Io, e te lo chiedo perché si compiano in te le meraviglie della Trinità Divina...

Non temere di perdere qualcosa annientando il tuo orgoglio, le tue passioni, la tua pigrizia, i tuoi egoismi, i tuoi capricci. Guadagnerai tutto, perché guadagnerai Me, la mia pace, la mia gioia, la mia felicità, l'equilibrio interiore, e possederai la terra.

Provaci. Riprovaci. Io non ho mai deluso nessuno.

Non confondere però la mia felicità con quella che promette il mondo.

Quella è agitazione, confusione, lampo che preannuncia la tempesta...

La mia felicità è serenità totale, è pace che si diffonde, è gioia tranquilla, è il paradiso nella tua anima, è il tuo Dio, l'Infinito nell'amore dentro il tuo cuore...

Se ti donassi tutta la felicità che ti posso dare, non la sopporteresti più di un secondo. Ma se tu, per amore, ti pieghi al mio giogo, trovi tu stesso tutta la felicità che puoi sopportare.

Con l'annientamento si accenderà in te la fiaccola che deve illuminare tutto il tuo cammino: l'umiltà di cui l'annientamento è la radice. Ricorda che è solo l'umiltà che fa grandi i piccoli. Nulla hai, nulla è tuo, tutto ciò che hai è dono divino per te.

Attento però, perché anche l'orgoglio ha la sua vivida luce che, appunto perché troppo viva, accieca, falsa i contorni di tutto e di tutti, trascina fuori dal giusto sentiero, contro l'annientamento, verso la rovina e l'abisso...

Ma sii perseverante perché "con la vostra perseveranza salverete le vostre anime" (Lc. 21-19)

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