mercoledì 9 marzo 2011

Colloqui eucaristici - 7 parte -


6. L' IMMOLAZIONE


A - "Credo in Te, Signore, inviato dal Padre. Adoro Te, Signore, figlio di Maria.

Amo Te, Signore, morto per amore. Ringrazio Te, Signore, che ti sei fatto vittima per la mia salvezza, che ti sei fatto pane vivo disceso dal cielo perché io vivessi in eterno.
Spero in Te, Signore, perché Tu sei misericordia e doni la pace a quanti ti invocano, perché ti volgi con bontà all'umile e puro di cuore per il quale Tu sei il pane della vita, ed egli, venendo a Te non avrà più fame e credendo in Te non avrà più sete. Desidero riparare tutti i miei peccati e tutti i peccati del mondo. Per questo offro al Padre il sangue che Tu hai sparso sulla croce per la nostra salvezza; offro i tuoi meriti nel Sacramento Eucaristico perché il mondo abbia la vita... Vorrei che la mia riparazione raggiungesse il mondo intero.
Che altro vuoi, o Signore? "


R - "Voglio il tuo amore generoso, paziente e coraggioso. Guarda il mio tabernacolo. È la mia dimora. Sapevo che lì sarei rimasto abbandonato per la maggior parte della giornata.

Ho scelto ugualmente questa dimora perché chi vuole possa trovarmi. Ma da quanti sono misconosciuto, offeso, abbandonato!

Troppo spesso ricevo preghiere solo dalle labbra, smentite dai sentimenti e dalle azioni, perché non c'è amore. Si urlano canti e preghiere intorno a Me, credendo così di onorarmi, mentre Io chiedo solo silenzio e amore. Il primo mezzo per pregare è il silenzio, perché nel silenzio parlo Io e ci intendiamo più facilmente.

A volte vengo offeso ed amareggiato, fatto oggetto di gravi irriverenze, trattato come una cosa, calpestato con sacrilegi... Non mi ritiro mai. Amo tutte quelle anime e le aspetto come ho aspettato te, anche se è tanto l'amaro che inonda il mio cuore.
I
n ogni situazione difficile, qualunque essa sia, puoi sempre essere generoso nello sforzo di superare il male col bene che ti è comunicato dallo Spirito. È lo sforzo interiore che conta: è per l'eternità. Il risultato esteriore conta poco, lo sforzo interiore produrrà dei frutti il giorno del raccolto, perché è testimonianza dell'immolazione.

E non credete ai maestri del cavillo che insegnano che lo sforzo per correggersi provoca danni alla psiche. Solo quando si tratta di servire Mammona la psiche non subisce danni?
Occorre iniziare con le piccole rinunce e poi l'anima si orienterà per tutta la vita verso di Me. Occorre imparare a dare sempre un poco di più di quanto non sia strettamente richiesto, a dare senza far mostra di ciò che si dà, allora si arriverà all'immolazione. Ci vuole coraggio, ma Io ti ho dato l'esempio. Imitami cercando di essere generoso con tutti, senza limiti: è ciò che a suo tempo ti renderà capace di vera immolazione, che aumenterà la tua fortezza d'animo, che attirerà infallibilmente i miei doni, poiché mai mi faccio vincere in generosità.

E sii paziente con te stesso."


A - "Il mio io a cui devo comandare è un asino cocciuto, non vuole ubbidirmi, non vuole piegarsi".



R - "Abbi pazienza. Ritorna a comandarlo senza scoraggiarti. Riprendi le redini della volontà che non cede, della preghiera che è silenzio realizzato nel tuo cuore puro, perché solo un cuore puro vede Dio, lo sente, lo ascolta.

Capisci tu cosa significa immolarsi per farsi tutto a tutti?"


A - "Ma tu, Gesù, vedi il disordine che circonda la mia vita?"



R - "Proviene da coloro che non vogliono ascoltarmi. Ascoltano le mille voci che entrano nel loro cuore e nella loro casa, ma non hanno il coraggio di ascoltare Me, perché non Mi amano.


Amano sè stessi, i loro egoismi, i loro interessi, non amano Me, perché per amare Me, ci vuole il coraggio della rinuncia di sè e del mondo, ci vuole l'immolazione, la quale ha bisogno di tanta pazienza.

Capisci ora cos'è l'amore generoso, paziente, coraggioso?
C'è chi si immagina ch'Io sia un padrone, un giustiziere, o un folle che non conosce il proprio patrimonio e lascia che ognuno lo sperperi senza preoccuparsene.

No. Voi siete il patrimonio d'amore ch'Io ho acquistato morendo in croce: non posso spadroneggiare in mezzo a voi annullando la vostra libertà; non posso fare giustizia fino a che siete nel tempo della misericordia. Ma non posso neppur permettere che il Nemico sperperi i tesori di grazia che per voi ho accumulato.

Io sono al vostro servizio perché vi amo, sempre, instancabilmente, attendendo le vostre preghiere, sperando che Mi domandiate i doni migliori. Ma voi non me li domandate perché non avete il coraggio di amarmi con generosità.

Quando Mi chino su di voi, la mia giustizia e la mia santità si nascondono; non rimane che il mio amore illimitato che chiede il vostro amore, confidando in voi, sperando nella vostra generosità, nel vostro coraggio.
Non siate vili con Me che continuo ad amarvi senza misura. Continuate a cercarmi con tanta pazienza verso voi stessi e mi troverete sempre.


"Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, poiché il servo non sa ciò che fa il padrone. Vi ho chiamato amici perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi": (Gv. 15 -13, 15)



A - "Vi sono diverse specie di amore. Quale preferisci da me?"



R - "Sì. Vi è quello del buon Samaritano che cura le piaghe del corpo e dell'anima; quello che previene il male con la vigilanza, facendo, in tutte le occasioni, agli altri ciò che si vorrebbe fosse fatto a lui.


Ma l'amore più alto è quello interiore, che si immerge in Dio e si occupa di mostrarlo, di farlo conoscere, di costruire il suo Regno; è quello che libera le anime, affinché da sè stesse vengano a Me che dono la vita, forza e gioia; è quello che si immola silenziosamente, ma concretamente, nello sforzo costante di ascoltare Me, di seguire Me, di far convergere verso di Me tutti i progetti di vita, ogni disegno esistenziale, tutte le persone amate, tutte quelle che si incontrano, ricordando che Io sono la Via, la Verità, la Vita. È l'amore paziente che vince ogni resistenza interiore ed esteriore.

Ricorda: l'immolazione è amore e l'amore è assenza assoluta di separazione.
Quando si ama si vive insieme, si lavora insieme. Lavoriamo insieme anche noi: lavora con Me con la pazienza che Io ho sempre avuto con te. Se pretendi di realizzare tutto in una volta, non sei paziente. Se ti scoraggi, non sei paziente.

Quando tu ripari, lavori con Me. Ma non basta riparare, occorre immolarsi. Se la riparazione non ha la potente leva dell'immolazione, è, sì, conforto al mio Cuore, ma non ha la forza sufficiente ad arrestare il castigo del Padre."


A - "Ma noi non siamo capaci di immolarci."



R - " Il Padre vi ha fatti capaci di amare. L'immolazione è amore vero, incondizionato, e per questo, solo per questo, fecondo.


Perché tu che sei qui con Me non risvegli, non attivi il tuo amore per Me?
La mia immolazione che cos'è stata se non un incondizionato atto d'amore? Per questo è stata, è, e continuerà ad essere sino alla fine, feconda.

Voi però aiutate con la vostra immolazione questo mio amore a salvare il mondo. Immolatevi, cioè amate incondizionatamente i poveri sacerdoti ottenebrati dal male, le comunità religiose in cui, oggi più che mai, satana tenta di fare il padrone, la gioventù abbruttita dal vizio, i bambini che non sono più miei perché troppo presto Mi rinnegano, Mi calpestano, non sono più motivo di gioia ma di grande dolore; le famiglie nelle quali avvengono troppi scandali. Guai a tutti gli scandali!

Avete dimenticato le mie parole: "È necessario che avvengano scandali, ma guai a colui per il quale avvengono. È meglio per lui che gli si metta al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzi tutti questi piccoli. State attenti a voi stessi". (Lc. 17 -1, 2)

Io salverò ancora il mondo con il mio amore, ma voi datemi il vostro, e aiutatemi a fermare il braccio del Padre. "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò". (Mt. 11- 28, 30)


"Sì, o Signore, io accolgo il Tuo invito. Ma cosa devo fare in pratica per immolarmi?"



R - "L'annientamento è la radice della umiltà e l'umiltà vera è indispensabile per l'immolazione.

Per questo, dopo avervi chiesto l'annientamento, ora vi chiedo l'immolazione. Non vi faccia paura la parola. Essa non vuol dire, come voi pensate, solo sofferenza e martirio. L'immolazione è fatta di amore vero, fecondo, costruttivo. Quindi è gioia e fonte di vera felicità.

Attento però che non è l'amore frutto di sentimentalismo, ma l'amore imposto dalla volontà sopra la voce dei sensi, l'amore che si rivolge a Me perché la volontà glielo comanda. Perché l'immolazione è il tenace, persistente, cosciente lavorìo della volontà per aderire al mio Cuore, alla mia legge, al mio Vangelo. È questo lavorìo, è questa adesione che chiedo a te e a tutti dal mio nascondimento d'amore nel divino Sacramento.

Che cosa mi hai dato tu perché Io ti amassi fin dal principio?
Dapprima niente, e poi... col passare degli anni è cresciuta la tua malizia e mi hai donato frutti avvelenati...

Orgoglio, lussuria, invidia, pigrizia, rancore, odio, ti hanno fatto assimilare lo spirito del mondo, mentre Io mi preoccupavo di te, ti mandavo il mio Spirito perché ti facesse capire i tuoi errori, ti mandavo la Madre Santa perché ti facesse sentire l'attrattiva del bene, ti facesse pregustare la gioia della bontà, e ti riconducesse a Me perché Io potessi donarti il mio abbraccio di perdono.

E tu, anima mia diletta, sei venuta a Me per trovare finalmente la pace che rende possibile e bella la vita umana, nonostante le lotte che devi affrontare. Ma questo non ti basta per resistere alla tentazione del Maligno che vuole farti tornare indietro, vuole farti abbandonare la strada intrapresa che è strada di predilezione, di perfezione, di santità."


A - "Quante lusinghe pone davanti a me il Maligno!"



R - "Per sottrarti a lui e giungere alla risoluzione definitiva di stare con Me, di vivere nella mia intimità, di realizzare la tua vocazione all'adorazione eucaristica, devi giungere all'immolazione di te al mio amore; a quella immolazione che è lo sforzo costante di seguire il Cristo e la Madre Sua sulla via da loro tracciata, che se è via del Golgota, è anche la luminosa certezza del cielo.


Tutti credono di essere a casa loro vivendo nel mondo. No. Questa è solo una pensione che prima o poi dovete lasciare.

La vostra casa è il cielo dove la vostra felicità sarà grande per sempre. Ricordate la mia preghiera: "Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato, siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato" (Gv.17-24)

Allora immolazione è saper diventare semplici, puri, entusiasti, scattanti e generosi, come il fanciullo, perché è per i semplici il mio sorriso, per i puri la mia immolazione nell'Eucaristia, per i generosi, gli entusiasti il dono di partecipare alla mia gloria.

E non dimenticate che nella semplicità è compresa l'umiltà. Solo chi è umile può diventare semplice. La tua immolazione deve dunque essere uno sforzo concreto e costante per raggiungere la docilità, la semplicità, la purezza, l'umiltà, la generosità."


A - "Che cos'è la semplicità?"



R - "La semplicità è sorella dell'umiltà perché è non voler apparire quello che non si è. È non volersi rivestire delle cose e delle apparenze del mondo che nascondono il fango di cui esso è impastato. È rifiutare certa moda scollacciata e immorale e certi divertimenti in ambienti che promettono allegria e sono lampo che prelude alla tempesta interiore.

Semplicità è mettere il mio Amore al di sopra di tutti gli affetti del mondo e ordinare questi in funzione del mio Amore infinito e salvatore.

Semplicità è amare gli altri senza malizia, senza interessi e sacrificarsi per essi con generosità.

Semplicità è non voler essere capiti, ma voler capire; è non voler prendere, ma voler dare con generosità incondizionata.

Semplicità è non voler addolorare nessuno, ma soccorrere ogni dolore.

Semplicità è non voler bere ad ogni costo il nettare dell'appagamento. Ne rimarresti avvelenato.

Semplicità è non stancarsi di amare, sia che la gente parli bene, sia che parli male; è non addolorarsi per le maldicenze degli sciocchi.

Semplicità è non esaltarsi per il piacere, non turbarsi per il dolore, non spaventarsi per la solitudine, non scoraggiarsi per la rinuncia.

Semplicità è agire con la forza morale di una volontà legata a Me da un amore vero, fecondo, costruttivo.

Semplicità è chiudere l'anima all'errore che tenta, alla passione che sconvolge, alla mentalità del mondo che seduce, all'orgia del mondo che sembra vincere, per immolare a Dio tutte le proprie energie.

Semplicità è avere la certezza che Io solo vinco e che vale la pena buttare la propria vita per costruire il mio Regno.
"Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna" (Gv. 12 - 25)

Nel mondo si spegne la fede perché i miei più cari hanno frantumato l'amore. Anche l'amore eucaristico è dimenticato e allora prevale il rancore, la maldicenza, la calunnia, la divisione.
Nel mondo imperversa l'odio, l'orrore, il sangue, perché i miei più cari, calpestando la mia legge, hanno dimenticato l'imprescindibile dovere di donare l'amore. Voi dovete essere i donatori del mio Amore operando una vera trasfusione di esso nelle vostre famiglie e nel corpo sociale.

C'è tanta ingiustizia e tanto egoismo nel mondo, perché si è voluto ignorare l'amore insegnato dal Vangelo, si è voluto dimenticare che solo il mio Cuore e il Cuore della Madre mia sono le sorgenti della vera e feconda giustizia. Si è creato il mito delle rivendicazioni, e si è volutamente ignorato che le rivendicazioni autentiche e costruttive sgorgano dal Sangue di un Dio crocifisso e dal martirio della Madre Sua. Sono queste le sole sorgenti capaci di dare comprensione, solidarietà e collaborazione, prime e indispensabili condizioni per costruttive rivendicazioni.

"Io sono la via, la verità, la vita" (Gv. 14 - 6)
"Cercate dapprima il regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta" (Mt. 6 - 33)

Ma chi cerca il regno di Dio, che è il regno dell'amore del Padre, contraccambiato dai figli che lo amano con tutte le loro forze e che amano i propri fratelli perché nei loro cuori si realizzi il mio regno?

Chi cerca la giustizia di Dio che è odio al peccato: causa di tutti i mali che vi affliggono, perché la natura si ribella e perché la giustizia divina non può non punire i figli ostinati che si ribellano?"


A - "Ci sono persone che vorrebbero da noi un totale impegno nel sociale, che facessimo una organizzazione protesa alla soluzione dei problemi sociali."



R - "Ce ne sono già tante e alcune, per voler essere troppo innovatrici, incorrono in certi gravi errori che dilaniano alle volte e rovinano anche le azioni migliori. Si è irriso all'amore ed è subentrata la violenza nei cuori, nelle famiglie e nella società.

Ma quale azione sociale più realistica di quella che a voi è stata chiesta? Non è l'amore all'Eucaristia la prima medicina per tante divisioni, egoismi, rancori, ingiustizie? Non è la famiglia la cellula primaria della società? Non è curando ogni singola cellula che si rende sano tutto il corpo sociale? E non è l'Eucaristia il sacramento dell'unione amorosa per eccellenza?

Io dal Sacramento Eucaristico vi dico che nella famiglia è entrato il cancro della perversione morale, e tutta la società ne soffre e geme. Salverete la società portandomi nelle famiglie e salvandole con tutti i loro autentici valori. Anche per questo occorre la vostra immolazione. Nella famiglia non si vive più la vita cristiana, la mia vita, perché sono stati abbandonati i sacramenti. Solo pochi ricorrono alla Confessione indispensabile per il perdono dei peccati. Pochi si cibano del mio corpo e del mio sangue per avere in sè la vita ed essere capaci di vivere nell'amore. Molti mi ricevono con il fetore dei peccati nell'anima. Ed Io soffro perché non posso dare la vita, poiché vogliono la morte. "Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane e beve il calice del Signore, sarà reo del Corpo e del Sangue del Signore". (Cor. 11 -23, 32)

La famiglia naturale ha chiuso le porte al suo Dio e per questo essa si sgretola.
È cessato il palpito di Dio nei cuori e nelle coscienze e per questo le coscienze si sono falsate, per questo i cuori credono di poter fare a meno di Dio e imputridiscono nel fango della dissoluzione.

Nelle famiglie è entrato impetuoso il vento di ogni egoismo, dell'orgoglio, della presunzione, della ribellione. Si crede, per un fatale modernismo, di poter fare a meno dell'Eucaristia e delle virtù cristiane, e tutto viene ridotto a rigurgito dei sensi. Si è egoisticamente dimenticato l'amore vero e la famiglia si è sgretolata.

Si è introdotta l'idea più obbrobriosa che "amore" sia uguale a "sesso"; così si è svilita la forza, la vitalità, la gioia dell'amore e si è oscurata quella felicità che è solo dono dello spirito: così nella famiglia non c'è più comprensione, gioia, unione, ma è subentrato il veleno della divisione e della morte.

Ma dove attingerete l'amore se non da Me che ne sono l'autore? Si è calpestato l'imperioso diritto di amare per essere amati e l'odio ha preso il sopravvento, e il vizio ha germinato i suoi più luridi virgulti. Il linguaggio fra coniugi non è più il linguaggio dell'amore, è il linguaggio del vizio.

I familiari non si riconoscono più fra loro, è cessato il dialogo che unisce e stringe indissolubilmente gli uni e gli altri in un dono d'amore. Ora è solo con la forza dell'amore del Crocifisso, dell'Immolato nell'Eucaristia che si può vincere il dissolvimento familiare. Occorre che i coniugi vengano a Me, che mi chiedano la santità della vita coniugale, che mi portino la loro umiltà e la purezza dei loro figli perché le famiglie si salvino.

Io dal tabernacolo faccio miracoli per chi me li chiede. Occorre convincersi che il mondo, oggi più che mai, ha bisogno di amore per non dilaniarsi nell'odio e nella guerra.

Ma l'amore può darlo solo chi lo riceve da Me. Occorre ritornare alle sorgenti della vita vera perché le anime non inaridiscano. Ma la sorgente sono ancora e sempre lo nell'Eucaristia e nella mia Chiesa.

E ancora vi ripeto: "Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete i miei amici, se farete ciò che vi comando" (Gv. 15 -12,15)

E tu che mi ascolti, vieni a Me, prigioniero d'amore, a ravvivare il fuoco del tuo amore. Donami la tua immolazione come segno concreto di questo amore.

Il tuo amore per Me e per i tuoi fratelli è la giovinezza della tua anima, è la riparazione più bella dei peccati del mondo, è un soffio di vita su tutto il mondo.

È il richiamo diretto al tuo Salvatore. È il grido dell'innamorato al quale non posso non rispondere. Chiedi allo Spirito di infiammare ogni cuore, di portarli alla immolazione.

Chiedi a Me di venire a te, di andare da coloro che ami, da coloro che non mi conoscono, che non mi amano, che mi odiano... Ti ubbidirò.

"Bussate e vi sarà aperto, cercate e troverete, chiedete e vi sarà dato". (Lc. 11 - 9)
Io sono di parola. Non ho mai deluso nessuno.

È dall'ultima sera della mia vita che sono in mezzo a voi, perché desideravo ardentemente che tutti, senza eccezione, ricevessero il Sacramento del mio amore. L'avevo inventato per voi, e questo pensiero colmava quell'ora tragica di infinita dolcezza. Ero già in voi con il desiderio... Desideravo e desidero insegnarvi ad amare e a donare l'amore. Il mio esempio vi ammaestri. La Comunione con Me vi aiuti.

Realizzerete l'immolazione donando a tutti costantemente un amore umile, paziente, ma indomabile, così come ha fatto sempre la Madre dell'Eucaristia: amore che non vuole assolutamente essere permissivismo, cedimento, errato lasciar correre per quieto vivere.
In troppe famiglie si crede sia questo l'amore necessario. No. Se l'amore deve essere immenso per tutti, perché sia veramente costruttivo, però, non deve essere assolutamente permissivo.

Occorre un amore forte, costante, vigile, sostenitore e costruttore, amore mai sazio di donazione, amore fulcro di immolazione. È con questo amore che si riesce ad irradiare la bontà vera, efficace, instancabile, costruttrice. Sia la bontà il lievito della vostra vita e del vostro apostolato eucaristico e familiare. Non raccogliete le provocazioni, le offese, il disamore. Vincete il male col bene, non con il litigio, con la contrapposizione. Sarebbe violenza.

"Vi ho dato un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv. 13 - 34, 35)

La bontà vera favorisce il buon grano e lo coltiva: le ispirazioni dello Spirito, i buoni esempi, i buoni consigli, ma anche le possibilità di bene che ci sono negli altri, trascurando di vedere ciò che vi è di male, vi possono aiutare.

La bontà è il risultato dell'immolazione e la favorisce e la rende efficace perché diventa il suo più potente aiuto. Il male però non va coperto con la bontà, ma tagliato alle radici, altrimenti l'amore rischia di perdere la sua forza costruttiva e feconda e tutto il suo incomparabile valore.

La vostra carità, come la mia carità nel Sacramento Eucaristico, come la carità di Maria, deve diventare fuoco sempre più vivo che sa distruggere ogni scoria, ogni cattiveria umana per far risplendere sempre più luminoso e trionfante l'amore del Cristo.

Ecco cos'è l'immolazione. Per questo vi ripeto: Amatevi, amatevi gli uni gli altri, ma concretamente, con la dolcezza, con la comprensione, con tanta umiltà. Anche per la mia Chiesa occorre la preghiera e l'immolazione di tutti. Pregate, soffrite, offrite, perché è solo nell'unità, comprensione, sudditanza cosciente e generosa, che si potrà ancora e sempre costruire nella mia Chiesa, per la salvezza di tutti i figli.

Date a Me eucaristico la vostra immolazione perché possiate camminare decisamente verso la santità, realizzando semplicità, purezza, entusiasmo, generosità. Abbiate fede in Me. Dite con Pietro: "Tu sei il Cristo il Figlio di Dio vivente" (Mt.16 -16)

"Rimanete in me e io in voi. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio che non porta frutto e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato". (Gv. 15 - 4, 7)

Per questo vi è necessario il mio cibo eucaristico: il mio corpo e il mio sangue che vi ho dato perché abbiate la vita eterna.
Non è impossibile, non richiede grandi opere la santità, non richiede miracoli.
Imparate cos'è la santità.

La santità è fatta di piccole cose ingigantite dall'amore e impreziosite dall'offerta. Come fate le vostre piccole cose? Come le offrite?
Nel compimento di ogni piccolo o grande dovere della vostra giornata, pensate a Me, cercate di assomigliarmi, fate ogni cosa per amore mio e chiedetevi: "Come agirebbe Lui?" Non sono lo il vostro modello?

Quando parlate chiedetevi: "Come parlerebbe Lui? Parlerebbe o starebbe zitto?"
Qualcuno ha bisogno di aiuto materiale, morale, spirituale; chiedetevi: "Come aiuterebbe Lui?"

Se mi amate, fate tutto questo per amore mio cercando di imitarmi, e offrite a Me ogni vostro pensiero, desiderio, azione. Tutte le vostre cose perderanno la vostra dimensione umana per acquistare la mia dimensione divina. Infatti tutto sarà mio avendo voi offerto tutto a Me.

Per questo ogni piccola cosa vostra sarà ingigantita dalla mia dimensione divina, e diverrà preziosa al mio Cuore essendo testimonianza del vostro amore per Me. Così, con le piccole cose di ogni giorno salirete la lunga scala della santità appoggiandovi al mio braccio... Solo Io sono il vostro sostegno.

Così la santità non è impossibile, altrimenti, Io che vi amo tanto, non ve la chiederei. Invece ve la chiedo perché so quanto è liberante per voi, quanto è ricca di gioia, di pace, di equilibrio, di stabilità interiore; ve la chiedo perché solo Io so quanto sia potente leva per il cambiamento del mondo nella tranquillità della pace.

Dovete portare la santità nelle famiglie, invitando i genitori a donarsi comprensione e dolcezza, a compiere tutti i loro doveri coniugali per amore mio, ad offrire a Me gioie, delusioni, difficoltà, sacrifici. L'amore per Me eucaristico sarà il cemento del loro amore vicendevole, sarà il respiro della loro vita, sarà il premio nell'ultimo giorno.

Insegnate ai genitori perché imparino i figli che "Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare" (Lc.17-10)
Così non avanzeranno pretese contro la logica dell'amore.

Credete che Io sono vivo nel Santissimo Sacramento con la mia presenza reale e sostanziale.
Sono vivo con la mia presenza anche nelle famiglie che tengono in onore lo stato di grazia: assenza del peccato; sono vivo nei figli, quale effetto della cristiana educazione ricevuta dai genitori. È vero che queste famiglie sono piccole chiese domestiche! Costruitene tante di queste chiese. È compito di voi che mi amate e credete nella mia reale e sostanziale presenza nella Santa Eucaristia."


A - "Sì, è il nostro compito, ma è tanto difficile!"



R - "Quanto più saprete donarvi nell'immolazione, tanto più riuscirete a riportare la fede luminosa nei cuori, la carità feconda tra gli uomini, la giustizia costruttrice nella società, e riuscirete a sostenere il braccio della Giustizia divina, che, se è stanca, è però fiduciosa nell'opera dei suoi fidi.


Fede, fiducia, semplicità, umiltà: allora ci sarò Io ad operare con voi.

Ma la prima meta che dovremo raggiungere insieme è la trasformazione di voi in Me. Sono Io eucaristico il sublime mistero di umiltà, di docilità e carità dal quale dovete attingere tutto quel sostentamento che è forza per ogni lotta, ogni conquista, ogni vittoria nella fedeltà assoluta, nella immolazione generosa.

Per questo mi sono definito: "Il Pane della Vita".


A - "Resta con Me, Signore, ad ogni costo. Dammi la tua buona volontà."



R - "Vi sono diverse buone volontà:


• quella che mi danno le tue azioni,

• quella che mi dà la tua libertà,

• quella che ti unisce a Me, alle mie sofferenze, che si offre in una immolazione d'amore per partecipare all'espiazione dei peccati, alla salvezza del mondo.
C'è anche la buona volontà che soffre, che geme con Me per le necessità e le sofferenze morali, spirituali e materiali degli altri.

Non tirarti mai indietro, non rifiutare mai di fare favori, di soccorrere, di consigliare al bene: facendo così onori Me e Mi servi delicatamente. Oltre tutto mostri Me che sono passato nel mondo facendo del bene: recavo pace, ordine, bontà...
I malati li guarivo, i peccatori li perdonavo, davo la gioia, quella vera, la gioia tranquilla...

Mostravo Dio. Poiché se gli uomini non amano Dio, è perché non lo conoscono. Molti dei miei più cari non lo mostrano, purtroppo.
Non bisogna accanirsi contro il male; bisogna superare il male col bene. Non bisogna accusare chi sbaglia; bisogna vincere l'errore con la verità, la cattiveria con la bontà, la dolcezza, la tenerezza.
È così che si può mostrare Dio, sempre.
Questa è l'immolazione d'amore ed è la sintesi di quanto fin qui ti ho detto.

Il bene trionfa sempre a suo tempo.
Avanti, senza fermarti mai, senza mai guardare indietro dicendo: "Ho fatto abbastanza". Sarebbe la fine! Guai!
"Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto al Regno di Dio" (Lc. 9- 62)

La Madre ti tiene sul suo Cuore e ti guida soavemente verso il Figlio suo.
Tieniti abbracciato a lei e camminerai con Me, perché Io vi abbraccio entrambi.

"Nelle difficoltà non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in me”
Io sono la via, la verità, la vita!
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me!
Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualcosa nel mio nome, io la farò" (cfr. Gv. 14 -1, 14)

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