giovedì 27 ottobre 2011

Inno alla Carità - 3


La Carità, Gesù, non si vanta:

“Mio caro amico, devi sapere che la Carità non si mette in mostra, non si fa pubblicità, non si ostenta. L’Amore sa che non ha niente di suo, sa che tutto è dono e che tutto quello che ha e quello che è, gli è stato donato.

L’amore è quindi discreto, è semplice, è spontaneo. Chi ha l’Amore può non possedere nulla, o possedere tutto, ed è uguale. È felice, perché ha l’Amore e quindi ha già TUTTO.
La tua Carità quindi, non ha bisogno di suonare la tromba, non può dire: Guarda come sono stato bravo! Devi sapere ben chiaro che non hai nulla che tu non abbia ricevuto in dono. Non saresti capace di fare nulla se non ti fosse dato in dono di poterlo fare.
Tu sai che non sei nulla, ma sai anche che puoi fare tutto; non tu da solo, ma in Colui che ti da forza: Gesù”.

“Convinti che da soli non possiamo fare nulla se non abbiamo altro che peccati, debolezze e miseria, noi riconosciamo tutte le doti di natura e di grazia come doni di Dio. Non ci lasceremo scoraggiare da nessun fallimento se abbiamo fatto del nostro meglio e nemmeno ci glorieremo del successo, ma nella gratitudine più profonda riferiremo tutto a Dio autore di ogni bene in noi. La nostra chiamata non è al successo, ma alla FEDELTÀ”.
(Regola di Vita – Madre Teresa)  

Ti confronti con gli altri?

Ti lasci prendere dallo scoraggiamento?

Qualche volta ti vanti davanti agli altri?

Chiedi a Dio il dono dell’umiltà davanti agli altri.



La Carità, Gesù, non si gonfia:

“Caro amico, ti assicuro che l'Amore non monta in superbia, non spadroneggia, non si sente chissà chi. Chi ha l'Amore sa da dove gli viene ogni cosa. Sa a chi appartiene. Sa di essere stato scelto, chiamato, amato per primo.
Se tu hai la Carità potrai dire con il profeta: “Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso” (Ger. 20,7).

Allora ti guarderai bene dal montarti la testa, dal credere di essere chissà chi, dal sentirti "il migliore"; ma ti eserciterai ad essere umile, ad essere piccolo, a ritornare come un bambino, semplice, fragile, incapace, docile.

     Se qualcosa di buono uscirà da te, sarà perché Lui prima ti ha messo dentro tante cose buone, e poi, a suo piacere le tira fuori, quando vuole Lui."

"Nemmeno Dio Onnipotente può riempire un cuore già pieno di superbia, di cattiveria, di gelosia. Dobbiamo rinunciare a queste cose. Finché siamo attaccati ad esse, Dio non può riempire il nostro cuore.            

La più grande umiliazione è di sapere che sei un nulla. Questo arrivi a riconoscerlo quando incontri Dio nella preghiera. Quando sei faccia a faccia con Dio non puoi riconoscere altro che di essere un nulla, di non avere nulla. Dio parla nel silenzio del tuo cuore. Se ti metti davanti a Dio in preghiera e in silenzio, Dio, sicuramente, ti parlerà. Solo allora conoscerai la tua nullità. E solo quando ne sarai veramente persuaso, Dio ti riempirà".         (Madre Teresa)

Hai un cuore povero, libero per Dio?

Sai essere umile davanti a Dio?

Sai ringraziare Dio di ciò che opera in te e attraverso di te?

Invoca il dono della povertà di spirito.



La Carità, Gesù, non manca di rispetto:

"Caro amico mio, guarda che l'Amore è rispettoso, è delicato, è attento, tiene tutti in buona considerazione. Sa mettere tutti a proprio agio. Sa dire parole semplici, ma importanti.
 L'Amore dice all'altro: Tu sei importante per me. Non posso vivere senza di te.
Dunque, per te l'altro dovrà essere più importante di te stesso. L'altro sarà la persona da accogliere, da comprendere, da sopportare, da amare, da aiutare, da accettare così com'è, sempre".

"I nostri poveri sono grandi. Ci danno molto di più di quanto noi diamo a loro. Da loro abbiamo potuto imparare molte cose. Non hanno bisogno della nostra commiserazione, né del nostro pietismo. Hanno bisogno del nostro amore e della nostra tenerezza. Non dobbiamo amarli dall'alto della nostra abbondanza. Dobbiamo amarli fino a soffrire…”
 (Madre Teresa)
     “L'attenzione agli altri è l'inizio della santità. Preferirei commettere errori con gentilezze e compassione, piuttosto che operare miracoli con scortesia e durezza. Nella vostra famiglia (la vostra vocazione è avere una famiglia), amatevi l'un l'altro come marito e moglie. Avere la vostra famiglia: questa è la vostra vocazione. Il servizio che prestate, il lavoro che fate, questo è il vostro amore a Dio in azione.”
 (Madre Teresa agli sposi)

Sai metterti in relazione con gli altri?, specie con i poveri, in modo delicato, attento, amorevole?

C’è qualche atteggiamento particolare da coltivare in te, specie nella tua famiglia e con le persone più vicine?

Chiedi al Signore il dono di un amore attento e gentile.



La Carità, Gesù, non cerca il suo interesse:

"Carissimo, ti dico che l'Amore non è interessato, non cerca il proprio tornaconto. Non è egoista. Ma è gratuito, gioioso e di tutto cuore. L'Amore dà senza ritorno. Nessun compenso, nessuna gratificazione, nessun tornaconto.

Il tuo amore dovrà essere un amore forte, che ama sempre in modo speciale, in modo generoso, in modo straordinario, dando tutto quanto puoi dare. Dando tutto, fino alla fine, fino a donare anche la tua vita per amore di Gesù, nascosto nelle sembianze dei più poveri tra i poveri.
E nella tua famiglia, nel tuo lavoro, nella tua comunità? Dovrai dare generosamente, gratuitamente, gioiosamente, fino a quando non ti fa male. Dovrai dare senza misura."

"Non cercate azioni spettacolari. Quel che importa è il dono di voi stessi. Quel che importa è il grado di amore che mettete in ogni gesto. Voglio sperare che ciò che voi donate non provenga dal vostro superfluo, ma sia frutto di un sacrificio da voi compiuto per amore di Dio.           Dona finché ti fa male. Il vero amore deve fare male. La croce ha fatto male a Gesù".
 (Madre Teresa)

In che situazioni amare ti fa più male?

Sei attaccato al denaro?

Potresti dare di più ai poveri?

Chiedi al Signore il dono di un amore più disinteressato.



La Carità, Gesù, non si adira:

"Mio caro, sappi che l'Amore è sereno, tranquillo, pacifico. Non si arrabbia mai. Non si scalda. Non scatta. Non si accende. Non s'infuria. Neanche quando le cose vanno storte.
L'Amore si affida ciecamente, come un bambino nelle braccia della mamma. È sempre di buon umore. È padrone di sé e non si lascia andare all'ira, non monta mai su tutte le furie.

L'amore ha sempre una riserva di pazienza e di comprensione nel cuore e ti chiede di coltivare questa pazienza, questa comprensione, questa gioia di amare Gesù e di condividerla con tutti.
Allora nella tua famiglia, nel luogo in cui ti trovi ogni giorno a vivere la tua vita, tieni ben acceso l'amore nel tuo cuore e sii sereno, sii di buon umore, sii paziente. Fa’ in modo di rivelare agli altri con la tua vita quel Tesoro prezioso che tu hai trovato: la gioia di amare Gesù."

"Quando diamo un'amarezza a un nostro fratello o sorella, la diamo a Gesù. Non venite a dirmi: Quando mi arrabbio e dico tutto quello che mi viene, è a causa del mio carattere. Se avete un brutto carattere, esaminatevi, e vedete dov'è che mancate di amore".
 (Madre Teresa)

Sai essere paziente o perdi facilmente la pazienza e ti arrabbi?

Sei nervoso, inquieto, agitato?

C’è qualche motivo particolare che ti agita?

Chiedi al Signore il dono della pazienza.

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