mercoledì 15 dicembre 2010

Un regalo per Gesù Bambino

Nel pittoresco villaggio della Germania pareva fatto di marzapane: Era dicembre, e le case ave­vano il tetto coperto da un manto bianchissìmo, splendente alla tenue luce del sole d'inverno, che sembrava giocare a nascondino con le nuvole. Di notte, le palline colorate degli al­beri natalizi, il denso fumo dei cami­netti e il profumo del pane al miele facevano prender tutto un'apparen­za di sogno. Un'atmosfera di giubilo regnava nei cuori e i bambini comin­ciavano a confezionare, con le pro­prie mani, regali da offrire al Bambi­no Gesù dopo la Messa dell'aurora nella chiesa matrice.
Rudolf era il figlio maggiore di una numerosa famiglia. Aiutava la madre a coltivare l'orto ed aveva molta pratica nei lavori di campagna. In quel momento stava segando, con decisione ed energia, un grande cep­po di legno trovato nel bosco.
Un po' alla volta arrivarono i fra­telli ad aiutarlo. Insieme, decise­ro di offrire in regalo a Gesù Bam­bino una nuova culla, poiché quella del presepio della chiesa matrice era rozza e molto rovinata. Segarono, li­sciarono, batterono chiodi, levigaro­no e la ornarono con paglia e rami di pino. Il mobiletto fu presto bello e pronto, fatto con tanto amore.
Ore dopo giunse la madre, la si­gnora Gertrude. Era diventata una donna cupa dopo la morte del marito, ma la cosa peggiore era stata la sua improvvisa perdita di fede Siccome la famiglia era povera, con quattro bambini ancora piccoli, aveva bisogno di lavorare per cui lavava i panni e fa­ceva servizio in altre case per poter­li mantenere. Invece di chiedere aiu­to al Cielo, confidando nel buon Dio, che a nessuno nega la sua protezione, si ribellò per la sua situazione. 
Vedendo la culla e indovinando a cosa servi­va, fu presa dalla collera e la gettò sul fuoco del caminetto, dicendo: - Vi ho già detto che quest'anno per noi non ci sarà Natale! Cosa an­diamo a celebrare? Se il Bambino Ge­su esistesse ci aiuterebbe, oltre­tutto, non abbiamo denaro per la le­gna. Questi pezzi di legno sono venuti a proposito col freddo che fa, e noi ab­biamo bisogno di alimentare il fuoco. Con il volto scuro, se ne andò in cucina a preparare da mangiare.
I bambini cominciarono a piange­re. Franz disse a voce bassa tra i sin­ghiozzi: - Rudolf, vuol dire che... non po­tremo offrire neppure un regalo a Gesù Bambino?
- Coraggio! Penseremo, a qual­cos'altro...
Helga, la più piccina rispose: - Possiamo farGli un bel vestitino! Cercarono alcuni ritagli nella sca­tola per il cucito della madre. Ma non avevano tessuto sufficiente e ancor meno mani abili per confezio­narlo… Anette ebbe l’idea di prepa­rare biscotti e panini al miele ma la  mancanza di provviste e doti cucina­rie tolse loro la voglia di fare. Ralf pensò allora di comporre una musi­ca. Prese il suo flauto e cominciò a suonare, ma era tutto così stonato...
La signora Gertrude, attratta dal­la confusione, si diresse alla sala.
- Smettetela con questo baccano, perché i vicini fra poco vorranno sa­pere che cosa sta succedendo!
Helga, con voce tremula, ribatté: - Ma, mamma, solo la nostra fami­glia non commemorerà il Natale!...
- Questo non mi importa! Se que­sto Gesù, di cui parlate, fosse davve­ro un Dio, avrebbe già migliorato la nostra misera condizione.
Tutti rimasero molto tristi e im­bronciati. Quando la madre uscì, Franz disse ai fratelli:
- Andiamo a pregare, a chiede­re alla Madonna che ci aiuti a trova­re un regalo per il suo Divino Figlio! - E per toccare il duro cuore, di mamma... - aggiunse Ànette.
Si inginocchiarono tutti e prega­rono con molta devozione e pietà. Alcuni giorni dopo, Rudolf andò al villaggio vicino per vendere i pro­dotti coltivati nell'orto. Alla fine del lavoro, una signora, osservando la loro responsabilità e impegno, diede loro una bella rosa del suo giardino d’inverno, per far loro cosa gradita. Il volto di Rudolf si illuminò! Ec­colo il regalo per Gesù Bambino! Un fiore così bello, in pieno inver­no, era una rarità! Ritornò di corsa, per mostrare ai fratelli come la Ma­donna avesse dato ascolto alle loro preghiere. Per precauzione nascose­ro molto bene il fiore in una scatola, in modo che non fosse distrutto dal­la madre.
Giunta la vigilia di Natale, la si­gnora Gertrude decise che tutti sa­rebbero dovuti andare a letto prima delle dieci. Le altre famiglie del vil­laggio, fino ai più umili, erano tut­ti ben vestiti, contenti e pieni di ma­nicaretti. I contadini vestivano i lo­ro abiti più belli per partecipare al­la Messa dell'Aurora. Soltanto la ca­sa di Gertrude continuava ad essere triste e spenta...
Tuttavia, verso la mezzanotte, i bambini si prepararono di nascosto ed uscirono dalla finestra per anda­re in chiesa. Trasportavano con mol­ta attenzione la scatola contenente il prezioso regalo.
Giunti in chiesa, aprirono la sca­tola per dare un'occhiata e... che grande sbigottimento! La rosa era completamente appassita! E ora? Senza avere alcun'altra soluzione, decisero di dargliela lo stesso, certi che il Bambino Gesù avrebbe rico­nosciuto l'intenzione dei loro cuori.
Dopo la Messa, al suono dello Stil­le Nacht, i bambini si diressero in cor­teo al presepio per consegnare i lo­ro regali: vestitini di velluto, incenso, profumi, ogni specie di marzapane e cioccolato, ceste di frutta secca siste­mata con massima cura... Anche i figli di Gertrude si avvicinarono e, quando Rudolf aprì la scatola... Oh, prodigio! Non una,. ma cinque bellissime rose di vari colori, unite in un grazioso bou­quet da un delicato nastro di seta!
In questo stesso istante, entrò in chiesa la signora Gertrude. Senten­dosi coinvolta dall'ambiente carico di benedizione e contemplando la fede innocente dei bambini, la povera ma­dre irruppe in pianto. Tra le lacrime, si inginocchiò davanti al presepio, chiese perdono a Dio per le sue col­pe e offrì a Gesù Bambino, davanti a tutti, il suo cuore contrito e umiliato. I compaesani amavano quella si­gnora così tribolata, nonostante tutti i suoi malumori e insulti. Provavano compassione per la misera vita che conduceva e pena per le sofferenze dei suoi figli. Per questo, vedendola miracolosamente pentita, la chie­sa intera esplose in un meraviglioso canto di rendimento di grazie.
A partire da quella notte, tutto co­minciò a migliorare per quella fami­glia. Rudolf trovò un eccellente impie­go, vicino a casa. Ralf, Franz, Ànet­te e Helga crescevano dando gioia al­la buona Gertrude, la quale era dive­nuta un'affettuosa madre e servizievo­le vicina, oltre ad una delle più devote parrocchiane del villaggio. Beatriz Alves dos Santos

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