giovedì 9 dicembre 2010

LA PASSIONE DEL SIGNORE RIVELATA A SUOR JOSEFA MENENDEZ




Getsemani

" Josefa, vieni con Me nel Getsemani; lascia che l'anima tua si riempia di quei medesimi sentimenti, di quell'amara tristezza che inondarono la mia in quell'ora.
" Dopo aver predicato alle turbe, curato gli infermi, dato la vista ai ciechi, risuscitato i morti... dopo aver vissuto tre anni in mezzo agli Apostoli per istruirli e affidar loro la mia dottrina, avevo infine insegnato coll'esempio a sopportarsi vicendevolmente, lavando loro i piedi e facendomi loro cibo.

" Si avvicina l'ora per la quale il Figlio di Dio s'era incarnato... Redentore del genere umano, Egli avrebbe sparso il suo Sangue e dato la sua vita per il mondo.
" In quell'ora, volli pormi in orazione e offrirmi a compiere la volontà del Padre mio.
" Anime care! Imparate dal vostro modello, che l'unica cosa necessaria, quantunque alla natura ripugni, è il sottomettersi umilmente e l'offrirsi a fare la volontà di Dio.

" Volli anche insegnare alle anime, che ogni azione importante dev'essere preceduta, preparata e vivificata dalla preghiera, perché nell'orazione l'anima si rinvigorisce per affrontare le difficoltà e Dio le si comunica, consigliandola, inspirandola; ancorché essa non se ne accorga.
" Mi ritirai nell'Orto degli Ulivi con tre miei discepoli per insegnare a voi, anime care al mio Cuore, che le tre potenze dell'anima debbono accompagnarvi ed aiutarvi nell'orazione.

" Ricordate con la memoria i benefici divini, le perfezioni di Dio, la sua bontà, il suo potere, la sua misericordia, l'amore che vi porta. Cercate poi con
l'intelletto in qual modo potete corrispondere alle meraviglie che ha fatto per voi... Lasciate che la volontà si scuota, desiderando fare per Dio più e meglio; consacratevi alla salvezza delle anime, sia con le opere apostoliche, sia con la vita umile e nascosta, sia ritirandovi silenziose nella preghiera. Prostratevi umilmente come creature alla presenza del Creatore, e adoratene i disegni sopra di voi qualunque essi siano, sottomettendo la vostra alla divina sua volontà.
" Così m'offersi, per attuare l'opera della Redenzione del mondo.

" Ah, che momento fu quello in cui sentii piombare su di Me tutti i tormenti che avrei dovuto soffrire durante la passione: le calunnie, gli insulti, gli schiaffi, i flagelli, la corona di spine, la sete, la croce!... Tutto si affollò dinanzi ai miei occhi e dentro il mio Cuore, e nel medesimo istante vidi le offese, i peccati, le abbominazioni che si commetterebbero nel corso dei secoli, e non solamente li vidi, ma mi sentii ricoperto
di tutti quegli orrori... e così rivestito d'ignominia, mi presentai al Padre celeste per implorare misericordia.

" Mi offersi come garante per calmare la sua collera e placare l'ira sua. Ma sotto il peso di tanti peccati e di tanti delitti la mia natura umana provò tale terribile angoscia, tale agonia mortale da sudarne sangue..
" Oh, anime che mi fate soffrire in tal modo! Sarà questo Sangue salute, vita per voi? Sarà possibile che tale angoscia, tale agonia e tal Sangue restino inutili, per tante anime? ".


Il sonno degli Apostoli
13 marzo

" Continuiamo la nostra meditazione: vieni accanto a Me, e quando mi vedrai immerso in un oceano di tristezza, seguimi mentre cercherò i tre discepoli rimasti ad una certa distanza.
" Li avevo presi con Me perché mi aiutassero partecipando alla mia angoscia... perché pregassero con Me; per riposarmi in essi... Ma... come esprimere ciò che provò il mio Cuore quando, cercandoli, li trovai addormentati?... Come è triste trovarsi soli, senza potersi confidare con coloro che ci circondano!

" Quante volte soffre il mio Cuore, e volendo trovar sollievo presso le anime che più amo, vado loro incontro, e le trovo addormentate!...
" Anime care! desidero insegnarvi quant'è inutile e vano cercar sollievo nelle creature! Quante volte esse sono addormentate e invece di trovar in loro il conforto che andiamo cercando, ce ne torniamo tristi, perché non comprendono, né corrispondono al nostro desiderio, al nostro amore! ".

" Tornando quindi alla preghiera, mi prostrai nuovamente, adorando il Padre, e gli chiesi aiuto: " Padre mio! ". Non dissi: " Dio mio ". Quando soffrite maggiormente, voi pure dovete chiamare Iddio, col dolce nome di " Padre ", invocarlo, domandargli conforto, esponendogli le vostre pene, i vostri timori, e ricordargli, gemendo, che siete suoi figli. Ditegli che l'anima vostra non ne può più... che suda sangue.. che il vostro cuore è tanto oppresso da sembrare che gli venga meno la vita... che il vostro corpo soffre e più non resiste.

" Chiedete con confidenza di figli e siate certi che il Padre vostro vi consolerà, e darà la forza necessaria per superare la tribolazione vostra o delle anime a voi affidate ".
" L'anima mia triste e desolata, pativa angoscie mortali... Mi sentii oppresso dal peso della più nera ingratitudine...
" Il sangue, che usciva da tutti i pori del mio corpo, e che fra poco avrei versato da tutte le mie ferite, sarebbe riuscito inutile ad un gran numero d'anime che si sarebbero perdute... Moltissime mi avrebbero offeso, e molte non mi avrebbero conosciuto!

" Spargerò il mio Sangue per tutte, e i miei meriti saranno applicati ad ognuna... Sangue divino... Meriti infiniti... e pur tuttavia inutili per tante e tante anime!...
" Questo fu il calice che accettai e bevvi fino alla feccia!
" Tutto per insegnarvi, anime care, a non indietreggiare di fronte ai patimenti e a non crederli inutili, anche se non ne vedete il frutto, che però sempre otterrete. Sottomettete il giudizio e lasciate che in voi si compia la volontà divina ".


Tradimento di Giuda
14 marzo
" Dopo essere stato confortato dall'Angelo inviatomi dal Padre mio, vidi avvicinarsi Giuda, uno dei miei dodici Apostoli, e dietro a lui tutti quelli che dovevano catturarmi. Avevano in mano corde, bastoni, pietre, e ogni genere di strumenti, per impossessarsi di Me...
" M'alzai e avvicinandomi a loro dissi: " Chi cercate? ".
" Frattanto Giuda, posandomi le mani sulle spalle, mi baciò!... Ah! che fai Giuda, che significa questo bacio?
" E qui potrei dire a tante anime: Che fate?... perché mi tradite con un bacio?

" Anima ch'Io amo... dimmi, tu che vieni a Me, che mi ricevi nel tuo petto... mentre più di una volta mi dirai che mi ami, non mi consegnerai poi ai miei nemici quando uscirai di qui? Ben sai che mi feriscono fortemente... voglio dire conversazioni che mi offendono!...
" E tu che mi hai ricevuto oggi, che mi riceverai domani, perderai il candore prezioso della mia grazia?
" Continuerai tu in quell'impresa che ti insozza le mani? Non sai che non è lecito il mezzo col quale acquisti quel denaro, o raggiungi quella posizione, o ti procuri quel benessere?

" Guarda... fai come Giuda... adesso mi ricevi e mi baci; fra qualche minuto o fra qualche ora mi
prenderanno i miei nemici e tu stesso darai loro il segno di riconoscimento...
" Con quell'amicizia non solo mi leghi e mi lapidi: ma sei anche causa che un'altra persona mi maltratti e mi lapidi come te!
" Perché mi tradisci così, anima che mi conosci e che in varie occasioni ti glorii di essere pia e di esercitare la carità?
" Anima tanto amata! perché ti lasci trasportare da quella passione? Non ti chiedo che tu ti senta libera, perché ciò non è in tuo potere, ma che tu lotti... Bada che il godimento di pochi istanti, sarà poi oggetto della tua perdizione come i trenta denari coi quali Giuda mi vendette.

" Quante anime mi hanno venduto e mi venderanno a prezzo vilissimo d'un piacere illecito, momentaneo, passeggero... Ah, povere anime!... Chi cercate? Me? Quel Gesù che conoscete, che avete amato e col quale avete pattuito alleanza eterna?
" Lasciate che vi dica una parola: "Vegliate e pregate "... Lottate senza tregua e non lasciate che le vostre inclinazioni ed i vostri difetti diventino abituali ".
" Le anime che peccano" gravemente, mi consegnano al nemico, e l'arma con la quale mi feriscono è il peccato...

" Però non sempre si tratta di peccati gravi, specialmente fra le mie anime elette. Molte di esse coi loro difetti abituali, con le cattive inclinazioni non combattute, con le concessioni alla natura immortificata, con le mancanze di carità, mi consegnano ugualmente ai miei nemici, se non perché mi uccidano, perché mi maltrattino. E se è cosa tanto triste ricevere un'offesa d'ingratitudine da un'anima qualsiasi, assai più dolorosa è l'offesa che proviene da chi è particolarmente amato...
"
 Sì, anime che ho scelto per farne il mio luogo di riposo, il giardino delle mie delizie; da voi aspetto maggior tenerezza, maggior delicatezza, più grande amore...
" Da voi attendo il balsamo che mi chiuda le ferite; voi mi asciugherete il volto divino deturpato e sfigurato; mi aiuterete a illuminare tante anime cieche, che nell'oscurità della notte m'afferrano e mi legano per darmi la morte.
" Non lasciatemi solo... Destatevi e venite, perché già sono arrivati i miei nemici... ".


15 marzo
" Quando i soldati si avvicinavano per prendermi, dissi loro: " Sono Io ". Questa medesima parola ripeto all'anima prossima a cadere nella tentazione: Sono Io... Sì, sono lo... Sei ancora in tempo a ritirarti e se vuoi, io ti perdonerò; così invece di legarmi tu con le corde del peccato, ti stringerò Io coi legami d'amore.
" Vieni, Io sono Colui che ti ama, ed ha tanta compassione della tua debolezza, Colui che aspetta ansiosamente per riceverti fra le sue braccia.

" Ah! che tristezza per Me, quando, dopo aver detto tutto questo alle anime, pur tuttavia alcune mi legano e mi trascinano egualmente alla morte! ".
" Ma era giunta l'ora mia, quella in cui dovevo consumare il sacrificio. Lasciando ogni libertà ai soldati, a loro mi consegnai con la mitezza di un agnello... Mi condussero a casa di Caifa, dove fui ricevuto con insulti e beffe e dove uno dei servi mi diede il primo schiaffo!

" Ah, Josefa!... Comprendi questo... il primo schiaffo!... Mi fece forse più male dei colpi della flagellazione?... No, ma in quel primo schiaffo, vidi il primo peccato mortale di tante anime! Di quelle anime che dopo essere vissute nella mia grazia avrebbero commesso il primo peccato grave... e dopo il primo, quanti e quanti ancora... e quante anime trascinate con l'esempio alla medesima sventura... ".

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