lunedì 13 giugno 2011

Messaggi a Fatima



Nella primavera del 1916 i tre pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, mentre si trovavano sulle pendici del monte Cabeco, in un terreno di proprietà dei loro genitori per attendere al loro gregge, dopo aver consumato la merenda e recitato il rosario, giocavano allegri. Improvvisamente un forte vento cominciò a scuotere gli alberi. La figura di un giovane, di quattordici o quindici anni, più bianco della neve, come se fosse di luce e di una straordinaria bellezza, veniva verso di loro e, arrivato accanto disse: ‘Non abbiate paura! Sono l’Angelo della Pace. Pregate con me’ e inginocchiatosi per terra , curvò la fronte fino a toccare il suolo e fece ripetere ai tre bambini queste parole: 


‘ Mio Dio! Credo, adoro,spero e vi amo! Vi chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non vi amano’ Poi, alzandosi, disse:’ pregate così. I Cuori di Gesù e di Maria stanno attenti alle vostre suppliche’ Sr Lucia, nel libro ‘Appelli del Messaggio di Fatima’ : ‘ il primo appello che Dio qui ci manda attraverso il suo rappresentante è un appello alla Fede: 
Mio Dio, io credo 


Suor Lucia racconta dell'Angelo Custode, quando intorno al 1914 o 1915, mentre era intenta, insieme ad altre bambine, ad accudire il suo gregge, sulla costa del Monte do Cabeco, una nuvoletta che aveva le sembianze umane, era scesa dal firmamento e passava davanti a loro , come se volesse attirare la loro attenzione e affascinare il loro sguardo. L’apparizione si ripetè varie volte.
La piccola Lucia non desiderava tanto parlarne, si limitava a rispondere solo alle domande che le venivano fatte ma nel suo intimo era convinta che si trattasse dell’Angelo Custode.
Lei stessa scrive nel libro Appelli del Messaggio di Fatima: ‘ Fin’ora non ho voluto parlare di queste apparizioni più di quanto non fosse indispensabile per rispondere a qualche domanda. Oggi però lo faccio per dirvi che l’esistenza degli Angeli Custodi è certa, che sono stati creati da Dio per servirlo, adorarlo e amarlo; come è certo che Dio, nella sua grande bontà e misericordia ha destinato ad ognuno di noi un Angelo che ci guida e custodisce.’


la primavera del 1916 i tre pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, mentre si trovavano sulle pendici del monte Cabeco, in un terreno di proprietà dei loro genitori per attendere al loro gregge, dopo aver consumato la merenda e recitato il rosario, giocavano allegri. Improvvisamente un forte vento cominciò a scuotere gli alberi. La figura di un giovane, di quattordici o quindici anni, più bianco della neve, come se fosse di luce e di una straordinaria bellezza, veniva verso di loro e, arrivato accanto disse: ‘Non abbiate paura! Sono l’Angelo della Pace. Pregate con me’ e inginocchiatosi per terra , curvò la fronte fino a toccare il suolo e fece ripetere ai tre bambini queste parole: ‘ Mio Dio! Credo, adoro,spero e vi amo! Vi chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non vi amano’ Poi, alzandosi, disse:’ pregate così. I Cuori di Gesù e di Maria stanno attenti alle vostre suppliche’ Sr Lucia, nel libro ‘Appelli del Messaggio di Fatima’ : ‘ il primo appello che Dio qui ci manda attraverso il suo rappresentante è un appello alla Fede: Mio Dio, io credo 


Secondo appello del Messaggio è: Adoro.



Questo appello, scrive suor Lucia nel libro “Gli Appelli del Messaggio di Fatima”, richiama la nostra attenzione sul Primo 
Comandamento di Dio: “Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio all’infuori di Me”
Il modo in cui dobbiamo adorare Dio, Gesù ce lo insegna nel Vangelo: “Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità". (Gv 4,23-24)
L’adorazione si fonde con l’amore, la riconoscenza, la gratitudine che dobbiamo a Dio.
Adoriamo Dio con fede, perché crediamo in Lui, benediciamolo e rendiamogli grazie con amore, perché sappiamo che è stato per amore che Egli ci ha creati, che è per amore che ci mantiene in vita e che è sempre per amore che ci ha destinati a partecipare alla sua stesa Vita.
 

Terzo appello del Messaggio è: Spero.



Tutta la nostra speranza deve essere riposta nel Signore, perché è l’unico vero Dio, che ci ha creati con amore eterno e ci ha redenti inviandoci il suo stesso Figlio Gesù Cristo, Dio e uomo vero, che ha sofferto ed è morto per la nostra salvezza.
Suor Lucia, in “Gli Appelli del Messaggio di Fatima” per spiegarci i motivi della nostra speranza, cita il Vangelo di San Giovanni “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la Vita eterna.”
Agli Apostoli che lottavano con il mare e con il vento, Gesù venne incontro, salì sulla barca e subito il mare si calmò.(cfr Mc 6,46-56)
Le parole che il Signore disse agli Apostoli valgono anche per tutti noi: “Coraggio, sono io, non temete.” In mezzo alle tempeste che si agitano nella vita forse tutto ci spaventa. Ma se sapremo sollevare il nostro sguardo verso Cristo, vedremo che accanto a noi c’è Lui e avremo la felicità di ascoltare nell’intimo del nostro cuore, il suono armonioso della sua voce che ci dice in confidenza: “Sono io, non temete!”



Quarto appello del Messaggio: Vi amo.



Abbiamo verso Dio un debito di amore eterno, e solo nel prolungamento dei secoli potremo soddisfare questo debito, senza mai saldarlo completamente, perché l’amore di Dio va avanti e si prolunga con sempre maggiore intensità. Perciò nulla e nessuno merita quanto lui la corrispondenza del nostro amore.
E’ stato l’amore che ha portato Dio a crearci, a redimerci, inviando suo Figlio, che si è offerto come vittima di espiazione , per pagare per noi, per riparare ai nostri peccati.
Se Dio non ci avesse amati non esisteremmo; saremmo rimasti nel nulla. E’ dunque un dovere di gratitudine, di riconoscenza, di giustizia e di diritto, amare Dio sopra ogni cosa, ripagare amore con amore. Questo nostro amore deve essere sincero, gioioso e non privo di sacrificio.



Quinto appello del Messaggio: Vi chiedo perdono.


Tutti noi abbiamo bisogno di ottenere il perdono di Dio per la nostra poca fede che spesso è debole, per la nostra speranza, che spesso è spenta, per la nostra carità, che spesso è fredda e insensibile, e per la nostra adorazione che spesso è fiacca! 
Così scrive suor Lucia nel libro “Appelli al Messaggio di Fatima”.
Il Messaggio dell’Angelo infatti, ci invita a chiedere il perdono, per noi e per i nostri fratelli:
“Vi chiedo perdono”.
Gesù, nella preghiera del “Padre Nostro” ci insegna che per ottenere il perdono, dobbiamo, anche noi, perdonare i nostri fratelli.
Dio è buono e misericordioso ed è sempre pronto a perdonarci, purchè veda in noi il pentimento e lo sforzo di cambiare vita, per lasciare la strada del peccato e scegliere quella della grazia.
Dobbiamo imparare bene cosa sia la misericordia e il perdono degli altri, - scrive ancora suor Lucia - che devono sbocciare dal nostro cuore come frutto dell’amore che dobbiamo a Dio, e al prossimo per amore di Dio, come sboccia l’amore dal cuore di Dio per noi.



Quarto appello del Messaggio. Pregate! Pregate molto!



Questo appello ha avuto luogo nella seconda apparizione dell’Angelo.
“Pregate, pregate molto!, dice l’Angelo ai bambini: I Cuori di Gesù e di Maria hanno su di voi disegni di misericordia. Offrite costantemente all’Altissimo preghiere e sacrifici.
Questo appello ci rinnova il richiamo di Gesù: “Vegliate e pregate” (Mt 26,41).
La preghiera è necessaria a tutti. Possiamo pregare in molti modi: Con la preghiera vocale, con la preghiera mentale e persino facendo del nostro lavoro una preghiera. Dice suor Lucia: “ Durante il compimento dei nostri doveri dobbiamo cercare di renderci conto della presenza di Dio: pensare che Dio e il nostro Angelo Custode sono accanto a noi e vedono ciò che facciamo e le intenzioni con le quali agiamo. Dobbiamo perciò santificare il nostro lavoro, il nostro riposo, il nostro nutrimento, le nostre divagazioni oneste, come se fossero un’orazione permanente. Sapendo che Dio è presente, ci basta ricordarlo e ogni tanto rivolgergli qualche parola: sia d’amore – Ti amo Signore!- sia di ringraziamento – Grazie Signore, per tutti i tuoi benefici! – sia di supplica – Signore, aiutami ad esserti fedele! Perdona i miei peccati, le mie ingratitudini, le mie freddezze, le mie incomprensioni, le mie scivolate – sia di lode – Ti benedico Signore, per la tua grandezza, per la tua bontà, per la tua sapienza, per il tuo potere, per la tua misericordia, per la tua giustizia, per il tuo amore”.



Settimo appello del Messaggio: Offrite costantemente all’Altissimo orazioni e sacrifici



L’Angelo di Fatima, con il suo Messaggio, ci chiede di offrire sacrifici a Dio, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli viene continuamente offeso dai nostri peccati.
Non mancano le occasioni nella nostra vita, per di offrire sacrifici di beni spirituali, intellettuali, morali, fisici, materiali. L’importante è averne la disposizione del cuore. Essere capaci a sacrificarci, dice suor Lucia, quando questo è richiesto dall’adempimento del nostro dovere verso Dio, verso il prossimo e verso noi stessi, e ancora di più quando questo è richiesto per non trasgredire a nessuno dei Comandamenti di Dio, la rinuncia a tutto ciò che ci può portare al peccato. Da questo sacrificio dipende la nostra salvezza eterna.
Questa è la porta stretta del Vangelo, dalla quale dobbiamo passare per arrivare in Paradiso.
Come i tre pastorelli, potremo fare tante piccole e grandi rinunce, della gola, della vanità, nel sopportare le contrarietà della vita per amore di Dio.



Ottavo appello del Messaggio: “Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro delitti e consolate il vostro Dio”


Gesù è rimasto nell’Eucarestia per essere il nostro alimento spirituale che sostiene in noi la vita soprannaturale: “ Io sono il pane della vita, (…) Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6, 48).Per nutrirci di questo pane dobbiamo essere in grazia di Dio.Nell’Eucaristia Gesù è vivo. Attraverso la fede sappiamo che è il Verbo di Dio, crediamo nella sua Parola e nella sua Chiesa. Attraverso la partecipazione al suo Corpo e al suo Sangue diventiamo una sola cosa con Lui.Gesù, presente nei nostri altari, è anche Vittima che si offre al Padre per i nostri peccati. La Santa Messa è la rinnovazione incruenta del Sacrificio della Croce. Nella solitudine e nel silenzio delle nostre chiese, nonostante sia, da molti, disprezzato e oltraggiato, Gesù continua a offrirsi al Padre, per noi. Maria, madre di Gesù e madre della Chiesa, suo Corpo Mistico, veglia su di noi, dispensando la sua protezione materna. Uniamo le nostre umili preghiere con quelle della Madonna, affinchè Lei le rivolga al Padre, in Gesù suo Figlio.o Appello del Messaggio: “ Santissima Trinità, Padre, Figlio, Spirito Santo,vi adoro profondamente”

Il Messaggio ci invita ad adorare la Santissima Trinità: Un solo Dio in tre Persone distinte: Il Padre il Figlio e lo Spirito Santo. Questo grande mistero della nostra fede ci è stato rivelato dalla Sacra Scrittura ma solo in Cielo potremo comprenderlo pienamente.
E’ una grazia immensa poter conoscere Dio attraverso la fede. Poterlo conoscere anche se in modo limitato , proprio della nostra capacità umana, è una grazia di inestimabile valore.
Conoscerlo come Padre che ci ha creati, come uomo e Dio che ci ha redenti, come Spirito che ci guida nelle vie della verità e dell’amore.
I

l mondo materialista non conosce Dio e nemmeno comprende la vita spirituale l’inabitazione in noi della Santissima Trinità. Ignora l’insondabile ricchezza che in essa si racchiude. Coloro che cercano la felicità nelle cose materiali,nella ricchezza, nel potere, nei piaceri sensuali, non la trovano perché la cercano dove non esiste. Siccome la strada è quella sbagliata, più la seguono e più si allontanano dalla felicità.Dio è l’unico Essere in cui sta la felicità per la quale ci ha creati. Lasciamoci trovare da Dio, come la pecorella smarrita.


Undicesimo appello del Messaggio: La Devozione al Cuore Immacolato di Maria


Dio, scrive suor Lucia nel libro “ Gli Appelli del Messaggio di Fatima” vuole stabilire nel mondo, la devozione al Cuore Immacolato per portare le persone ad una piena consacrazione di conversione e donazione, una intima stima, venerazione e amore.Tutti sappiamo cosa rappresenta, in una famiglia, il cuore della mamma: è l’amore! È l’amore infatti che porta la madre a vegliare accanto alla culla del figlio, a sacrificarsi, a darsi, a correre in difesa del figlio.Tutti i figli confidano nel cuore della madre, e tutti sanno di avere in esso un luogo di intima predilezione. Lo stesso avviene con la Vergine Maria. Così dice il Messaggio: “ Il mio Immacolato Cuore sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio”.
Il Cuore di Maria è quindi, per tutti i suoi figli, il rifugio e la via verso Dio.


Decimo appello del Messaggio: La recita quotidiana del santo Rosario

Nostra Signora conclude il messaggio del 13 maggio 1917 dicendo: “Recitate il Rosario tutti i giorni, per ottenere la pace per il mondo e la fine della guerra.”
Tutte le persone di buona volontà, scrive suor Lucia, possono e devono, ogni giorno recitare il rosario. E perché? Per metterci in contatto con Dio, per ringraziarlo dei suoi benefici e chiedergli le grazie di cui abbiamo bisogno.
Dato che tutti abbiamo bisogno di pregare, Dio chi chiede una preghiera che è alla nostra portata.
La preghiera del rosario può essere alla portata di tutti. Si può fare sia in comune con altre persone, sia da soli. Sia in chiesa di fronte al Santissimo, sia in famiglia, i genitori insieme ai figli.
Sia per strada, sia in viaggio, sia da sani che da ammalati e….non mancherà ad alcuno l’occasione.
La nostra giornata ha ventiquattro ore….non sarà poi tanto se riserviamo un po’ di tempo al Signore per una intima conversazione con Lui.
Il rosario costituirà un mezzo poderoso per aiutarci a mantenere la fede, la speranza e la carità.
Il rosario o corona, conclude suor Lucia, è la preghiera che Dio, attraverso la sua Chiesa e Nostra Signore, ci ha raccomandato con maggiore insistenza, a tutti in generale, come via e porta di salvezza: “Recitate il rosario tutti i giorni” ( Nostra Signora, 13 maggio 1917)



Undicesimo appello del Messaggio: Appello alla considerazione della Vita Eterna


Dio, nel creare l’uomo a sua immagine e somiglianza “ A immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” (Gn 1,27)  lo ha destinato alla vita eterna.
Nella Sacra Bibbia abbondano i passi che ci parlano della vita eterna.
Nel Messaggio di Fatima la Madonna, dopo aver mostrato ai pastorelli  l’orribile visione dell’inferno, indica come via di salvezza la devozione al suo Immacolato Cuore e dice:
“Se farete ciò che vi dirò si salveranno molte anime e avranno pace”
Cosa dice Nostra Signora?
Suor Lucia, nel libro “ Gli Appelli del Messaggio di Fatima”  dice che il “Comandamento di Maria”lo troviamo  scritto nel capitolo delle “Nozze di Cana” nel Vangelo di Giovanni: Maria, indicando Gesù dice ai servi: “ Fate quello che vi dirà”. I servi obbedirono e Gesù trasformò l’acqua in vino. (Cfr GV 2,1-10).
Possiamo considerare questo come Comandamento di Maria: “Fate quello che vi dirà”.
Seguendo questa indicazione della Madonna i servi meritarono di vedere il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino;  fecero ciò che Maria ordinò loro e seguirono la Parola di Gesù.
Questa è la via della salvezza: ascoltare la Parola di Dio e seguirla.


Dodicesimo appello del Messaggio: Appello all'Apostolato

Il primo passo per il nostro apostolato, scrive suor Lucia, è la preghiera. Seguendo l’esempio di Gesù che, prima di iniziare la sua vita pubblica si ritirò per quaranta giorni nel deserto a pregare e digiunare, così anche noi non possiamo far nulla senza alimentare la nostra azione con la preghiera.
Senza una vita di preghiera e il contatto continuo con Dio, l’apostolato non dà frutto.
Tutti abbiamo una missione da compiere, che Dio ci ha affidato. Tutti siamo responsabili del nostro prossimo.
C’è poi l’apostolato del sacrificio, cioè della rinuncia a se stessi per il bene dei fratelli, e l’apostolato della carità, che è la vita di Cristo in noi.
Gli uomini non sono stati creati estranei gli uni agli altri, ma come esseri solidali e fratelli che si amano, si aiutano e si riuniscono intorno al Padre.
Nostra Signora  ci invita a pregare e sacrificarci per gli altri, soprattutto per coloro che sono in pericolo di perdersi. “Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori, poiché molte anime vanno all’inferno perché non c’è chi si sacrifichi per loro” (Nostra Signora 19 agosto 1917)

Per approfondire sul sito indicato c'è il racconto a voce registrata del libro-catechesi di Suor Lucia, anche scaricabile, molto bello:
 http://www.reginamundi.info/madonna-di-fatima/default.asp





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