sabato 14 agosto 2010

Brano tratto da Lui e io- diario di Gabrielle Bossis- Dialoghi fra Gesù e lei



Un neonato cinguettava nella sua carrozzina mentre i geni­tori erano allo sportello della Posta. Lui mi ha detto: «Il tuo amore non è che il balbettìo di un piccolino».

In una chiesa vicino alla stazione. «Raccontami ciò che ti ha interessato o che ti ha fatto soffrire. Si crede che mi si debba parlare in un linguaggio spe­ciale, ecco perché ci si astiene. Ma se si sapesse quanto mi piacerebbe che si venisse a me semplicemente e con un po' di affetto!... O voi che siete i miei amici più delicati, venite a pla­care la mia fame di voi».

18 luglio - «Ringrazia Dio di questo giorno che inizia; puoi guadagnare tanti meriti, tanta gloria... in un gior­no... Io ti permetto di servirmi, di amarmi.
Servire Dio!
Se tu pensassi a questo onore, a questa felicità...
Ah! se ad un dannato fosse concesso un giorno solo... Immagina l'uso che ne farebbe!
Parla con me, figliolina mia».

In tram. Gli dicevo: "Per favore, infiamma d'amore tutti co­loro che sono su questo tram". Mi ha risposto tristemente: «Non vogliono».
«Che pregare non sia una fatica. Perché ti affanni tan­to? Che tutto sia fatto con semplicità, facilità, come una conversazione in famiglia».

22 giugno - In campagna. «Sii molto semplice con me. Cosa si fa la mattina e la sera in famiglia? Ci si dà il ba­cio dell'affetto, cosa naturale. E talvolta, durante la gior­nata, per una parola o per un regalo, ci si guarda...
Ci si guarda con amore. Si hanno slanci di tenerezza. Quant'è dolce e confortante...
Ah! se mi si permettesse di far parte della famiglia!...».

16 giugno - Pensavo a coloro che mi avevano amata con tanta bontà.
«Ma questi ti lasciavano talvolta. Io, non ti lascio. Tu sei sempre nei miei pensieri».
«Sai tu che cosa è l'amore di un Uomo-Dio che chiama? che chiede il vostro amore? e che sente in risposta solo il riso che insulta?».

26 maggio - Ore 5,30. «Sin dal tuo risveglio, chiedimi delle anime. Richiedimi dei peccatori. Mi farai tanto pia­cere... non puoi immaginartelo. Io sono morto per loro. Sono morto senza essere stato malato, anzi pieno di vita. Sono morto a forza d'essere picchiato. Se non mi aiuti oggi, non potrò salvare questa o quel­l'anima, e tu sai se le amo! Salvale come se tu salvassi me ...».
«Tutto ciò che dico ad un'anima, è per tutte le anime. Tutte, sono le mie preferite... Tutte. Una sola.
Ah, se si sapesse del mio amore per ognuna di loro... Credi a quest'amore. Sfruttalo! ».
«Confidenza verso i santi e gli angeli. Quando si è pic­coli, si sta nelle braccia di tutti. Ci si lascia coccolare ed è tutto naturale».

20 aprile - «Guarda spesso al cielo. Ti aiuterà a desi­derarlo».

In una stazione, di notte, io guardavo le case buie.
«Tutti dormono. Lascia che mi rifugi nel tuo cuore».

Nel dipartimento della Lozère. Al Crand Hotel pensavo alle donne che rigovernavano. «Non hai capito che qualsiasi azio­ne può essere fatta per me?
Io non vedo differenze nelle cose come le vedete voi. Io vedo differenze solo nell'amore».

3 settembre- "E tutti i miei difetti?". Lui: «Vieni lo stesso. Vieni sempre. Credi in Me. Credi nella forza del mio cuore».

1° venerdì di settembre - «Non parlare senza sorridere».

4 agosto - Aspettando la corriera sotto gli alberi.
«Vedi come l'anno scorre impercettibilmente con il susseguirsi delle stagioni.
Lo stesso avviene per l'incremento spirituale: abbi la pazienza della tua lentezza».

28 luglio - «Non appena hai tagliato tutte le rose ap­passite, il roseto dà nuove rose: è un incessante movi­mento in avanti, fiori o frutti. Imita il tuo Creatore».
«Più ti darai agli altri, più mi darò a te».

30 luglio - Distratta dopo la Comunione.
«Quando si ha nel proprio salotto qualcuno di molto amato, non ci si mette alla finestra per guardare i pas­santi».

Nelle paludi salmastre. «Vedi, c'è del sale sulle tue lab­bra, eppure hai semplicemente attraversato le paludi sa­line: quando mi ricevi al mattino, rimane qualcosa di me in te, tutta la giornata».

22 luglio - Uscendo dalla stazione. «Abituati a rivolgerti al prossimo con un atteggiamento d'inferiorità».

Alla fermata di un treno. «Quando la tua vita si arresterà, che sia per un grido d'amore!». «Vedi questa bambina? Guarda suo padre sorridendo. Non gli parla. Ma quant'è felice suo padre di questo sorriso!».

Stazione di Paray-le-Monial. Mentre pensavo che non era questo il più bel paesaggio francese per ricevere il Sacro Cuore, Lui mi ha detto: «Non era il paese ad attirarmi, ma l'ani­ma così umile di Margherita-Maria».
«Quando parli o anche quando pensi in modo altez­zoso, ciò proviene dalla tua bassezza. Quando ti fai la serva degli altri, questo ti innalza».

Grazie Gesù!

1 commento:

stefano ha detto...

Molto bello.
Un dialogo d'amore tenero e delicato.
Grazie